L’annuncio della premier Meloni a Bolzano: “Grande opportunità: non possiamo restare indietro. Ma attenti ai pericoli”
L’Italia vuole tenere il passo della sfida mondiale dell’intelligenza artificiale e ha previsto investimenti per un miliardo, attraverso Cassa depositi e prestiti, per sviluppare i nuovi sistemi di Ai e contribuire in questo modo al rilancio economico del Paese.
L’annuncio è arrivato dalla premier, Giorgia Meloni, in occasione della cerimonia dell’accordo per la coesione sottoscritto dal Governo con la Provincia autonoma di Bolzano.
“Una Nazione come la nostra, su una materia come questa, non può restare indietro: deve riuscire a essere competitiva e creare campioni nazionali”, ha motivato la presidente del Consiglio, pur ammettendo che “l’intelligenza artificiale è una grande opportunità, ma può anche portare grossi pericoli”.
Lo sviluppo della Ai, ha specificato Meloni, deve quindi essere “incorniciato da regole etiche che pongano al centro la persona, i suoi diritti e i suoi bisogni”.
Le parole della presidente sono arrivate mentre, da Roma, il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti rendeva noto, sullo stesso tema, che “ tra 15 giorni vedrà la luce un Fondo da 800 milioni di euro già pronto. Una grande sfida per imprese e cittadini”. “Abbracciando la collaborazione, la comunicazione aperta e l’impegno per i principi etici, possiamo sfruttare il potere dell’Ai per creare un futuro migliore, più equo e più sostenibile per tutti”, ha aggiunto.
E se l’Unione Europea sta approntando regolamenti che garantiscano sicurezza e responsabilità nell’uso della tecnologia generativa e riducano i rischi per la privacy, la salute e altri diritti fondamentali degli individui, l’apposita commissione sull’intelligenza artificiale costituita in Italia è pronta a consegnare la prima relazione dei lavori con alcune proposte in materia sviluppate dal presidente Paolo Benanti.
È del resto ormai un dato condiviso il fatto che le nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale richiedano un’adeguata organizzazione, sia per le crescenti opportunità che si aprono in campo economico (la spesa aziendale globale nel settore già nel 2022 è salita a 77,6 miliardi di dollari, mentre in Italia nel 2023 il mercato ha raggiunto un giro d’affari di 760 milioni) che per le implicazioni a livello sociale.
Per esempio, il Fondo monetario internazionale ha ipotizzato una riduzione di domanda di lavoro e salari che potrebbe riguardare il 40% dei lavori.