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Venezia: una nuova campagna di scavi in laguna

Venezia: una nuova campagna di scavi in laguna

Nello specchio acqueo di Lio Piccolo, nel comune di Cavallino-Treporti, si ricostruisce il quadro della vita degli antichi antenati, tra il lusso e il lavoro degli schiavi impiegati nell’acquacoltura

Una villa marittima con annessa zona produttiva di allevamento di ostriche e di produzione del sale.
Nello spazio marino antistante, tanti blocchetti di tessere di mosaico, parte di un’anfora, resti di affreschi che disegnano il quadro della vita quotidiana a Lio Piccolo nel I secolo d.C.
Con un’élite romana a organizzare il lavoro e a godersi i benefici di una natura allora incontaminata e gli schiavi impegnati nella produzione del sale e nella raccolta del pesce allevato.

Una nuova campagna di scavi

Molto è già emerso nelle due precedenti campagne di scavi ma a Lio Piccolo, nel veneziano, gli archeologi guidati dal professor Carlo Beltrame, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, a partire la lunedì 3 luglio torneranno a immergersi e a scandagliare ogni centimetro dello specchio lagunare del canal Riga dove lo scorso anno è stata ritrovata una vasca in mattoni sesquipedali, di forma rettangolare, usata appunto per allevare le ostriche vive.
Alcuni resti sono rimasti all’interno dell’area rettangolare attorno alla quale si muoveva l’economia della zona.

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La villa romana sul sito scoperta sul finire degli anni ’80 del 1900 dall’archeologo Ernesto Canal era dunque probabilmente davvero una “villa marittima”, come da lui ipotizzato.

L’incontro con i cittadini e gli appassionati di archeologia

I nuovi scavi realizzati in collaborazione con il comune di Cavallino-Treporti, dove il 25 luglio (ore 21.00 – Pazza S.M.Elisabetta) l’archeologo Beltrame, introdotto da Fabrizio Magani e Sara Bini, della Soprintendenza, terrà l’incontro “Il sito archeologico di Lio Piccolo. Le ricerche subacquee dell’Università Ca’ Foscari in Laguna Nord” per raccontare ai cittadini quanto è stato finora ricostruito sulla vita degli antichi abitanti del luogo, vogliono andar oltre, al fine di conoscere non solo “la qualità della cultura materiale del sito ma anche il delicato rapporto che c’era con l’ambiente naturale”.

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La Villa romana di Lio Piccolo

“La villa di Lio Piccolo rappresenta il primo esempio noto di villa romana ubicata nella laguna nord di Venezia, con fronte su quello che all’epoca era l’antico litorale altinate”, avevano spiegato gli archeologi dopo i primi ritrovamenti.
Dopo il ritrovamento dei primi resti da parte di Ernesto Canal, nel 2004 furono raccolti altri reperti e nel 2010 ci furono le prime immersioni subacquee.

 

 

Il dipinto della Villa di Lio Piccolo

I resti degli affreschi della villa, che si sono salvati perché coperti da uno strato limoso della laguna che ha creato un ambiente protettivo, indicano che la villa romana di Lio Piccolo era un’abitazione ricca, con le sue sale destinate ai banchetti e al ricevimento di ospiti.
Le datazioni al radiocarbonio effettuate collocano queste pitture tra il I e il II secolo d.C.
Quattro frammenti riaccostati mostrano il dipinto di un paesaggio lagunare con un edificio porticato che si rispecchia nell’acqua. Per questo, si è ipotizzato che raffigurasse la stessa villa, dietro la quale c’era una rigogliosa vegetazione.

Consuelo Terrin

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