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Roma non finisce mai di stupire. Ecco cosa è stato trovato

Roma non finisce mai di stupire. Ecco cosa è stato trovato

 Durante gli scavi per la realizzazione della Metro e sulla Tiburtina, due scoperte archeologiche

Gli scavi in corso per la realizzazione della metropolitana C di Roma, alla stazione di Porta Metronia, hanno portato alla luce un interessante e raffinato reperto dell’Antica Roma.
Dopo migliaia di anni, è infatti tornata alla luce la prima e unica personificazione della Città Eterna eseguita su un vetro dorato: “Roma”, la donna simbolo della città. Si tratta di un manufatto che gli esperti datano agli inizi del IV secolo.
Non è l’unico recente ritrovamento.
Nel corso di indagini archeologiche sotto la direzione della Soprintendenza per i lavori di allargamento della Tiburtina è affiorato infatti anche un ponte romano di età imperiale.

Porta Metronia, futura stazione museo

Proprio nel luogo dove sono in corso i lavori che interessano la metro C della città, la Soprintendenza e gli archeologi hanno ritrovato una caserma romana che si potrà visitare nell’area che diventerà una stazione – museo di eccezionale importanza storico-artistica.
Sarà possibile ritrovarsi esattamente dove si ritrovavano i legionari romani, nella centuria che Traiano aveva messo intorno a Roma per proteggerla.
Il luogo in cui è stata ritrovata la personificazione di Roma. Il reperto, stando a quanto finora appreso e comunicato all’agenzia Ansa dalla funzionaria archeologa della Soprintendenza speciale Simona Morretta, era originariamente il fondo di una coppa, un oggetto all’epoca decisamente particolare e che spesso era utilizzato come dono.

“Roma” è rappresentata con una donna in veste amazzonica armata di spada. La cosa più sorprendente è che questo ritrovamento è il primo e unico caso finora al mondo in cui la personificazione è eseguita su un vetro dorato. Dai primi studi è emerso che il reperto non apparteneva alla caserma trovata negli scavi. La struttura militare fu infatti abbandonata alla metà del III secolo. Successivamente i muri furono eliminati, le materie gettate all’interno e il tutto ricoperto di terra. Proprio da questi strati di terra è emerso il vetro dorato. Un interessante reperto che avrà il suo posto d’onore in una teca della stazione-museo della metro di Porta Metronia che vedrà il completamento dei lavori nell’ottobre del 2024.

Il ponte romano sulla Tiburtina

Un ponte romano di età imperiale è stato invece trovato mentre si stanno eseguendo i lavori di allargamento della Tiburtina, esattamente all’altezza dell’undicesimo chilometro della via moderna e al VII miglio di quella antica.
La struttura, spiegano gli esperti della Soprintendenza, serviva all’antica Tiburtina per attraversare il Fosso di Pratolungo, poco prima del punto in cui il corso d’acqua confluisce nell’Aniene.

roma
Il ponte mostra i resti di una pregevole opera dell’ingegneria romana e permetterà di comprendere meglio la topografia antica della zona e i suoi sviluppi nel corso dei secoli. Gli scavi hanno reso visibile la porzione centrale dell’arcata a tutto sesto del ponte.
Il ritrovamento e la conservazione dello stesso, i cui resti si trovavano a quattro metri sotto il livello stradale, non saranno tuttavia di impedimento all’allargamento della via per il quale stanno procedendo i lavori.

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Tag:  archeologia

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