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I lupi sono arrivati anche nel veneziano

I lupi sono arrivati anche nel veneziano

Un esemplare è stato avvistato nella mattinata di ieri in un campo a Lughetto di Campagna Lupia

L’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Ispra stima in Italia la presenza di 3.300 esemplari di lupi, di cui 950 concentrati nelle Regioni alpine e circa 2.400 distribuiti lungo il resto della penisola.
La regione italiana che ospita il maggior numero di questi animali è la Toscana dove, lungo l’Appennino, lo loro presenza è più numerosa rispetto alle Alpi.
Ma è presente numeroso anche in Puglia e da diversi anni anche nella Pianura Padana.
Come conferma il recente avvistamento in un campo di Lughetto di Campagna Lupia, dove un contadino che stava arando con il suo trattore se l’è trovato davanti,  oramai è possibile incontrali anche nelle nostre campagne e sempre più vicini all’uomo.

Una presenza stabile in Veneto

I lupi, presenti generalmente nei territori alpini, ormai non sono più solo animali di montagna. Tant’è che la loro presenza, in Veneto si registra anche in Lessinia, nei Colli Euganei e Berici e ora anche alle porte di Mestre.
E non si tratta di una segnalazione isolata. Alla Polizia ambientale di Venezia ne sono infatti arrivate altre nelle ultime settimane, sempre da Campagna Lupia.

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«Ci si aspettava che i lupi potessero arrivare  in pianura – sottolinea Mauro Bon, responsabile Ricerca e divulgazione scientifica del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia -. Sono animali che amano la foresta ma possono vivere tranquillamente anche in zone umide e costiere come dimostra la loro presenza in Romagna e sul Delta del Po. Per l’uomo non rappresentano un pericolo pur se la loro presenza accertata in una determinata zona desta qualche timore che, va detto è più psicologico che reale. Diverso è per gli allevamenti e i pascoli bradi che vengono predati. La situazione è comunque monitorata costantemente e per la difesa da eventuali attacchi vi sono cani anti lupo addestrati e si costruiscono idonee recinzioni che possano protegge il bestiame».

Dalle Alpi alla pianura monitoraggio e gestione dei predatori

«Le segnalazioni fatte riguardano in genere giovani maschi provenienti dai branchi instaurati nelle zone pedemontane – continua Mauro Bon – e che cercano una femmina per colonizzare. Recentemente la presenza del lupo è stata segnalata anche nel territorio di Cavarzere. Arrivano probabilmente seguendo il corso dei fiumi. Il fenomeno di migrazione dalle zone montane riguarda anche qualche caso di martora, animale tipico montano».

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In Veneto il lupo è arrivato per la prima volta nel 2012 in Lessinia. In una decina di anni la presenza di questo animale è cresciuta e oggi se ne stima la presenza in non meno di 16 branchi riproduttivi, alcuni che rientrano in parte anche in territorio trentino e friulano, che occupano in forma stabile l’intera fascia pedemontana e parte dell’area alpina, secondo quanto rilevato dal “Tavolo regionale di partecipazione e informazione per la gestione del lupo e dei grandi carnivori”.
Sono state anche registrate le prime presenze stabili con animali solitari anche nei territori dei Colli Euganei e Berici.
Proprio per salvaguardare le altre specie animali e il lavoro di tanti agricoltori, la Regione Veneto ha messo in campo diverse azioni di monitoraggio e gestione dei predatori sul territorio. Interventi che vanno dalla protezione del bestiame al pascolo e la salvaguardia delle attività economiche al controllo di esemplari confidenti che sempre più spesso vengono avvistati in prossimità di insediamenti abitativi.

Cosa fare se si vede un lupo

«Sebbene il lupo sia un animale selvatico dal quale è comunque opportuno mantenere le distanze, in genere quale animale piuttosto schivo, non attacca l’uomo, spiega Mauro Bon. Questo perché non lo riconosce come una possibile preda, bensì come una minaccia da cui allontanarsi velocemente. Se si dovesse incontrare un lupo l’importante è non spaventarlo e lui si allontana spontaneamente. Non c’è dunque da allarmarsi per la loro presenza, sono da temere maggiormente i cani randagi che avvicinano l’uomo e possono aggredire per loro natura o perché educati male».
Sono animali predatori che si alimentano principalmente di carne, anche di animali trovati morti e la sua dieta alimentare può variare notevolmente.
Il lupo europeo caccia soprattutto caprioli, camosci, cervi e alci, ungulati ma anche lepri e talvolta topi. Quali sono le sue principali caratteristiche?
Il Lupo grigio (Canis lupus) detto anche lupo comune o semplicemente lupo presenta un corpo slanciato con muso allungato, orecchie triangolari dritte, non lunghe e a base larga. Ha un collo robusto, zampe piuttosto grosse e spesse, soprattutto nei giovani, e la coda relativamente corta e pelosa.
Può essere lungo dai 100 ai 140 cm per un peso tra i 25 e 35 kg. La colorazione è tra il grigio e il beige e varia a seconda dell’età e della stagione.
Alcuni esemplari presentano anche mantelli bianchi, bruni, rossi o neri.
Il lupo appenninico è più piccolo rispetto al lupo comune. Per quanto riguarda la riproduzione, il corteggiamento avviene durante i primi mesi dell’anno mentre l’accoppiamento durante la seconda metà di marzo. La gestazione dura circa due mesi e il numero dei nuovi nati varia da due a otto a seconda dell’età della madre.

 

Silvia Bolognini

Un commento su “I lupi sono arrivati anche nel veneziano

  1. Io ne ho visto uno a Mestre (Ve) centro alle 5 del mattino circa il 14/01/2023 ed è stato bellissimo


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Tag:  lupi

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