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Pensioni: avviato il confronto tra governo e sindacati

Pensioni: avviato il confronto tra governo e sindacati

Le misure che potrebbero essere messe in campo dopo Quota 103 in attesa di arrivare alla riforma previdenziale

Qualcosa si muove sul fronte pensioni.
Governo e sindacati hanno infatti avviato il tavolo tecnico di confronto sulla previdenza.
Di fronte c’è una data di scadenza certa, quella del 31 dicembre 2023, per Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.
Mentre ancora nulla di definito per il 2024 e gli anni a venire.
I quattro mesi intercorsi sono serviti a fare il punto della situazione e a mettere insieme studi e pareri.

La situazione

Quota 41, infatti, sembra così destinata a slittare al 2026: la coperta è corta e le stime sull’aumento delle spese per le pensioni, le proiezioni della Ragioneria generale dello Stato e lo stesso Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica stilato dalla Corte dei Conti, unito alla situazione demografica italiana, che rileva sempre meno nascite e un sempre maggior invecchiamento progressivo della popolazione, lasciano poche speranze.
La riforma, solo per il primo anno, costerebbe alle casse dello Stato tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Troppi per questo momento.
Così, i tecnici del ministero e i sindacati mettono in campo altre ipotesi transitorie.

La richieste

Cgil, Cisl e Uil insistono però perché le uscite anticipate non superino i 63 anni, a 62 per alcune categorie di lavoratori.
Il Governo, per contro, sembra al momento valutare con più convinzione misure ponte per una Quota 103 rivista, probabilmente unendo i 62 anni di età e i 41 di contribuzione necessari.
Le risorse vanno valutate, ha rilevato Upb (l’Ufficio Parlamentare di Bilancio), anche tenendo conto della spesa legata all’imminente rinnovo dei contratti del pubblico impiego e alle misure messe in campo per la riduzione della pressione fiscale.
Tra i punti all’ordine del giorno, anche la pensione di garanzia per i giovani con carriere discontinue e l’ipotesi di una fase di “silenzio-assenso” per destinare il Tfr alla previdenza integrativa.

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