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Quota 103: ecco cosa cambia dal 2023 per le pensioni

Quota 103: ecco cosa cambia dal 2023 per le pensioni

Dal prossimo anno ci sarà un tetto. Busta paga maggiorata del 10% per chi non lascia il lavoro anticipatamente. Minime aumentate del 120%

Con la Manovra appena varata dal Governo Meloni, in tema di pensioni è prevista l’introduzione di un nuovo schema di anticipo dell’uscita dal mondo del lavoro.
Per evitare il ritorno alla Legge Fornero che avrebbe fatto scattare lo stop a 67 anni, è arrivata Quota 103, che dal prossimo anno consentirà di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Una misura ponte, prima della riforma complessiva del sistema pensionistico che arriverà nel 2024, del valore di circa 800 milioni.

Il tetto e la doppia formula di quota 103

Il pacchetto previdenza 2023 prevede da una parte penalità per chi decide di lasciare il lavoro in anticipo, mentre dall’altra saranno premiati coloro che, pur potendo farlo rimarranno. Per loro, Quota 103 prevede un aumento del 10% in busta paga.
La sorpresa è che la pensione avrà un tetto pari a 5 volte il cosiddetto trattamento minimo Inps vale a dire di 2.600 euro o di 2.855 a seconda del trattamento 2022 o 2023.
Significa che chi decide di entrare nella finestra prevista da Quota 103 fino al momento della maturazione dei requisiti, non potrà averla. Una volta raggiunti, l’assegno tornerà pieno.

pensioni

Dovrebbero tuttavia essere confermate le finestre mobili di tre mesi per i lavoratori privati e sei per i pubblici che diventano 7 per chi ha raggiunto i requisiti a fine dicembre 2022. Significa che con i requisiti raggiunti nel 2022 si esce dal lavoro ad aprile se privati e ad agosto se pubblici.
Rimane da capire se vi sia o meno il divieto di cumulo con l’attività lavorativa che scoraggerebbe per molti l’accesso alla misura che prevede uno stanziamento di 510 milioni di euro per il primo anno, 528 per il secondo e 498 per il terzo. A essere interessate sono 48 mila persone.

Pensioni minime a 600 euro e “Opzione mamma”

Le pensioni minime saranno invece rivalutate del 120%. Passeranno così dagli attuali 523 a 600 euro.
Frenata e aumenti delle pensioni sono legati all’andamento dell’inflazione: la crescita maggiore riguarda le pensioni più basse; man mano che queste diventano più consistenti, diminuisce l’aumento fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5 mila euro per i quali l’indicizzazione finisce al 35%.

stipendi

In Manovra è stata anche prorogata per il 2023 “Opzione donna”, che diventa però “Opzione mamma” e con alcune modifiche. L’anticipo della pensione per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi è legato al numero di figli. Potranno andare in pensione a 58 anni con due figli o più; a 59 con un figlio e a 60 negli altri casi.

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