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Caldo estremo : 13 Regioni fermano i lavori all’aperto

Caldo estremo : 13 Regioni fermano i lavori all’aperto

Mentre l’Europa boccheggia sotto temperature record, l’Italia corre ai ripari: vietato lavorare nelle ore più calde. La stretta arriva dopo la morte di un artigiano nel Bolognese, stroncato da un malore sotto il sole

Il caldo eccezionale che sta investendo l’Europa ha già fatto le sue prime vittime.
Ieri, Lazzaro Ait El Hajjam Brahim, 48 anni, artigiano e titolare dell’impresa Veneto Pavimenti di Treviso, è morto stroncato da un malore mentre lavorava sotto il sole cocente nel cantiere della scuola Jussi di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese.
Un dramma che ha scosso il mondo del lavoro e sollevato l’urgenza di misure concrete per proteggere chi lavora all’aperto.
E le misure sono arrivate. Lombardia e altre dodici Regioni italiane hanno varato ordinanze straordinarie per vietare le attività lavorative all’aperto nelle ore più calde delle giornate classificate ad “alto rischio” di esposizione al calore.

Cosa prevedono le ordinanza anti calore

Il divieto in Lombardia scatterà dal 2 luglio al 15 settembre, tra le 12:30 e le 16:00 e riguarderà i settori dell’edilizia, delle cave, dell’agricoltura e del florovivaismo.

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L’Emilia-Romagna, teatro della tragedia di San Lazzaro, ha adottato misure simili: anche qui, stop alle attività faticose all’aperto nelle stesse fasce orarie e per gli stessi settori, a partire dal 2 luglio e fino a metà settembre, in caso di rischio climatico elevato segnalato dal portale del CNR Worklimate.
Il Veneto il decreto per tutelare i lavoratori esposti a temperature elevate riguarda non solo i lavori all’aperto ma anche quelli in ambienti non climatizzati. Il provvedimento raccomanda ai datori di lavoro di limitare le attività nelle ore più calde, organizzare rotazioni del personale, garantire idratazione e sorveglianza sanitaria, e usare protezioni adeguate.
Il decreto è disponibile sui siti della Regione e delle ULSS.
In totale sono 13 le Regioni che hanno approvato provvedimenti simili: oltre a Lombardia ed Emilia-Romagna, figurano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.

Le attività escluse e le responsabilità

Le ordinanze regionali escludono dai divieti le attività urgenti e di pubblica utilità, purché vengano rispettate tutte le misure preventive. Tra queste: interventi di protezione civile, appalti di servizi pubblici e attività delle amministrazioni locali. Le disposizioni sono state inviate a Prefetti, sindaci, ATS, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria.

L’Europa nella morsa del caldo africano

L’Italia non è sola in questa emergenza. L’intero continente registra temperature oltre i 40 gradi in Spagna, Francia, Germania, Grecia e Regno Unito.

Caldo estremo
A El Granado, nella regione andalusa di Huelva, i termometri hanno toccato i 46 gradi, nuovo record storico per il mese di giugno. A Barcellona, una lavoratrice di 51 anni è morta dopo aver concluso il turno nei servizi di pulizia municipali. Anche la Francia è sull’orlo del collasso termico: 84 dei 95 dipartimenti sono in allerta arancione e nella regione di Parigi è scattata l’allerta rossa, per la prima volta dal 2019.
Il Mediterraneo, nel frattempo, ha registrato domenica scorsa la temperatura superficiale più alta per il mese di giugno: 26,01 gradi centigradi, secondo i dati del programma europeo Copernicus. Caldo estremo anche per il mare, dunque, con un’ anomalia di +3 gradi rispetto alla media del periodo 1991–2020.

Caldo estremo: città italiane a livello 3 dell’allerta

Il ministero della Salute italiano ha classificato 17 città con bollino rosso oggi e 18 per domani: tra queste Bologna, Milano, Firenze, Roma e Palermo, con temperature che sfiorano i 40 gradi.
Il livello 3 dell’allerta indica “condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute anche per persone sane e attive”, non solo per anziani e fragili.

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Dall’Organizzazione Mondiale della Sanità arrivano raccomandazioni fondamentali: evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali, mantenere le abitazioni fresche, idratarsi frequentemente e non lasciare soli anziani e persone vulnerabili.

Cosa dobbiamo aspettarci

Secondo le previsioni meteo, una prima tregua arriverà nel weekend con l’arrivo di aria più fresca dall’Atlantico.
Ma già da mercoledì sono attesi nuovi picchi: fino a 44 gradi nel Sud della Spagna, 39 in Francia, 36-39 in Italia.
I primi giorni della prossima settimana saranno, probabilmente, più sopportabili.

Il paradosso termico

Nel frattempo, in Sud America, si gela.
Un’anomala ondata glaciale sta colpendo soprattutto l’Argentina, che in questi giorni è addirittura più fredda della Groenlandia.
Le temperature a Esquel (Chubut), in  Río Negro e a Malargüe (Mendoza) vanno dai -15°C ai -20°C.
Le spiagge sono imbiancate dalla neve e anche nell’area metropolitana di Buenos Aires oggi le minime sfiorano lo zero.

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Tag:  meteo