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Mar Rosso: l’Italia si prepara alla missione difensiva

Mar Rosso: l’Italia si prepara alla missione difensiva
La fregata italiana Martinengo sul Mar Rosso @Marina Militare

L’Italia in prima linea con Germania e Francia per proteggere i traffici marittimi. La missione Aspides. Tajani: Navi autorizzate a sparare ma solo se minacciate

Non sarà un’operazione “di guerra” come quella ribattezzata “Prosperity Guardian”, lanciata la scorsa settimana da Stati Uniti e Regno Unito contro le basi Houthi dello Yemen. E, comunque vada, ci vorrà circa un mese per l’approvazione definitiva da parte dei ministri degli Esteri degli Stati membri, che hanno già in agenda una riunione fissata per il prossimo 19 febbraio.
Anche l’Unione Europea sta però prendendo seriamente in considerazione l’idea di intervenire nel Mar Rosso a tutela dei traffici commerciali che sfruttano l’importante via d’acqua evitando l’aggravio di tempi e costi che comporta l’alternativa della circumnavigazione dell’Africa. Un progetto, discusso il 22 gennaio al Consiglio affari esteri della Ue, che vede l’Italia tra i principali promotori con Germania e Francia.

Una missione difensiva ma armata

Il nostro Paese è stato rappresentato a Bruxelles dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Sul tavolo, la “proposta per una missione europea che possa garantire con grande fermezza la sicurezza del trasporto e la libera circolazione marittima”.
Per “proteggere le navi che attraverso il Mar Rosso esportano o importano”, ha detto Tajani, “serve una missione più larga, con più competenze. Faremo di tutto per difendere i nostri mercantili che esportano i nostri prodotti. Non possiamo obbligarli a fare il periplo dell’Africa. “Dobbiamo impedire che ci siano danni per la nostra economia”.

mar rosso
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani

I contorni della missione

La missione si tradurrà in una delle più importanti operazioni congiunte della storia dell’Unione Europea.
“Credo che riusciremo a convincere i nostri amici europei per una missione militare forte”, ha auspicato al riguardo Tajani.
In vista della possibile decisione formale di metà febbraio, andrà inoltre deciso il coordinamento sia con la missione statunitense e britannica, sia con la missione volontaria “Emasoh Agenor”, promossa sempre dalla Francia, che pattuglia dal 2020 il tratto di mare fino allo stretto di Hormuz.
Nel Mar Rosso c’è già la fregata Martinengo, che presto sarà destinata, più a sud, a contrastare la pirateria. Un’altra nave sarà destinata a breve a raggiungere il posto. Secondo fonti accreditate potrebbe essere la Marceglia o, in alternativa, la Bergamini.

Le guerre al centro del Consiglio Ue

All’incontro tra i leader  presieduta il 22 gennaio dall’ alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Josep Borrel a Bruxelles si è discusso anche del conflitto tra Russia e Ucraina, con particolare attenzione agli scenari di lungo periodo e degli sviluppi della guerra a Gaza, con connessi rischi di allargamento del fronte nella regione.
In tal senso, sono in programma incontri informali separati con i ministri degli Esteri di Israele e Palestina, ma anche di Arabia Saudita, Egitto e Giordania, e con il segretario generale della Lega Araba. Al riguardo, Antonio Tajani, a Radio Giornale Radio, ha ribadito che la soluzione da ricercare “non è semplice, ci vorrà tempo, ma l’unico obiettivo se vogliamo risolvere la questione in quell’area è quello di “due popoli e due Stati”.

Alberto Minazzi

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Tag:  guerra, mar rosso

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