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Energia: si va verso le comunità energetiche. L'Ok Ue al decreto italiano

Energia: si va verso le comunità energetiche. L'Ok Ue al decreto italiano

La soddisfazione del ministro Pichetto Fratin: “E’ la svolta”

Il decreto italiano sulle comunità energetiche, finanziato con 2,2 miliardi di euro dal Pnrr, è stato approvato dalla Commissione europea.
Uno dei capisaldi della transizione energetica italiana, dunque, può essere concretizzato.
Gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, enti privati o religiosi, potranno iniziare a produrre e beneficiare di energia rinnovabile derivante da un proprio impianto realizzato grazie a finanziamenti pubblici.
Siamo di fronte a una svolta – ha commentato soddisfatto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin– Inizia ora una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia. Le Comunità energetiche rinnovabili – ha concluso – potranno diventare una realtà diffusa nel Paese rendendo finalmente il territorio protagonista del futuro energetico nazionale”.

comunità energetiche
Il ministro Pichetto Fratin

Il decreto approvato

Le comunità energetiche sono considerate un ottimo mezzo di contrasto ai cambiamenti climatici e alla povertà energetica.
Esistono già nel nostro Paese gruppi di autoconsumo (46 secondo l’ultimo rapporto “Energia e clima in Italia” del Gse)e alcune comunità energetiche rinnovabili (21).
L’approvazione del decreto italiano, che non solo include sostegni economici per la loro realizzazione ma anche una maggior chiarezza normativa, è destinata ad allargare velocemente la prospettiva e a volgere verso l’obiettivo dichiarato dal ministro Pichetto: quello di arrivare al 2026 con almeno 15 mila comunità energetiche.

comunità energetiche

Sul piatto ci sono due opzioni: una “tariffa incentivante sull’energia prodotta e condivisa” e finanziamenti a fondo perduto fino al 40% del costo totale per le comunità energetiche da creare o potenziare nei piccoli comuni sotto i 5 mila abitanti.
Il limite di potenza previsto per ogni impianto è di 1 <MW e i benefici non riguardano solo il fotovoltaico ma anche l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.
Dopo aver individuato l’area in cui potrà sorgere una nuova comunità energetica, i requisiti di accesso ai benefici previsti dal decreto saranno sottoposti al Gse, l’ente gestore che valuterà in via preliminare la fattibilità del progetto.

La prospettiva

Secondo uno studio del Politecnico di Milano, entro 5 anni, in Italia ci saranno circa 40 mila Comunità energetiche, con 1,2 milioni di famiglie, 200 mila uffici e 10 mila piccole e medie imprese coinvolte.
Proprio a Milano ne sono a breve previste due, una alla Ghisolfa e un’altra a Chiaravalle. Ancora due ne saranno realizzate a Firenze, una a Torino, in zona Mirafiori Sud, 15 a Roma e 12 a Palermo.
In Veneto una esiste già dal 2018.
E’ l’”Energia Agricola a Km0” di Coldiretti e ForGreen, che conta 1253 utenti.
In Italia, l’autoconsumo collettivo (per esempio in un condominio, con la proprietà dell’impianto può anche essere di soggetti terzi) e le Comunità energetiche sono riconosciute legalmente dal 2020.
Si calcola che, per una famiglia con consumi standard di circa 2700 kw/ora l’anno, il risparmio di CO2 sia pari a circa 950 kg.
Ovvero quanto possono assorbire ben 95 alberi.

Consuelo Terrin

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