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Covid: preoccupa la situazione cinese: nuovo serbatoio per il virus?

Covid: preoccupa la situazione cinese: nuovo serbatoio per il virus?

Bassetti: ” La situazione va monitorata con estrema attenzione”

“La situazione cinese per quanto riguarda il Covid è veramente preoccupante: il virus circola e fa danni importanti. Milioni di contagiati, migliaia di morti e forni crematori in tilt, con code e attese mai viste di salme da cremare. “
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico di San Martino, lancia l’allarme.
“Il Covid in Italia è all’angolo grazie ai vaccini – spiega –ma la Cina è un possibile serbatoio di nuove varianti più resistenti. Si prevedono milioni di morti”.

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Preoccupati per quanto sta accadendo in Cina si sono detti anche Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) in un report in cui viene sottolineato l’elevatissimo numero di contagiati.
Secondo il Guardian, a Pechino anche l’80% dei medici e del personale sanitario degli ospedali sono infetti, ma costretti a lavorare anche se positivi perché le strutture sanitarie sarebbero prese d’assalto e gli organici sono carenti.
“Questo è il risultato di tre anni di errori – commenta Matteo Bassetti nel suo profilo facebook – non hanno vaccinato con vaccini che funzionano chi doveva essere vaccinato e non hanno investito nei farmaci e nelle cure per il Covid”.

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I casi positivi sarebbero centinaia di milioni (tra i 400 e 500 secondo alcune fonti). L’Oms ha rilevato che gran parte della popolazione cinese, di 1,4 miliardi di persone, non è adeguatamente vaccinata.
La Cina, invece, sostiene che le vaccinazioni siano state fatte annunciando che comunque lancerà il secondo richiamo per i fragili e per tutti coloro che hanno superato i 60 anni.
Il serbatoio delle infezioni, nel frattempo, continua a riempirsi.
“Può tornare dalla Cina un virus mutato e più aggressivo, con la stessa letalità del 2020 o anche peggiore? – si è chiesto Bassetti ipotizzando anche una risposta di prudenza – Non credo si possa tornare indietro in termini di aggressività e di mortalità – ha infatti concluso – Ma in ogni caso bisognerà fare molta attenzione a chi proviene da quelle aree. La situazione va monitorata con estrema attenzione”.

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