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Vaccinazioni in calo: 15 milioni di bambini senza protezione

Vaccinazioni in calo: 15 milioni di bambini senza protezione
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Il rallentamento delle vaccinazioni rischia di far tornare malattie evitabili come morbillo e poliomielite. L’allarme arriva da uno studio pubblicato su The Lancet e dai dati più recenti sulle morti infantili

La copertura vaccinale dei bambini, nel mondo, sta subendo una battuta d’arresto preoccupante.
Secondo uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet dalla ‘Global Burden of Disease Study Vaccine Coverage Collaborators’, nel 2023 circa 15,7 milioni di bambini non avevano ricevuto alcuna dose di vaccino contro difterite, tetano e pertosse nel primo anno di vita.
«Nonostante gli sforzi monumentali degli ultimi 50 anni, i progressi sono stati tutt’altro che universali – si legge nello studio -.Un gran numero di bambini rimane sotto-vaccinato o non vaccinato».
Dal lancio dell’Expanded Programme on Immunization (EPI) dell’OMS, oltre 4 miliardi di minori sono stati vaccinati, prevenendo 154 milioni di morti e garantendo più di 10 miliardi di anni di vita in buona salute.
Tuttavia, a partire dal 2010, la crescita nella copertura vaccinale ha subito un rallentamento, ulteriormente aggravato dalla pandemia di Covid-19.

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Nel periodo 2020-2023, circa 15,6 milioni di bambini non hanno completato le tre dosi del vaccino contro difterite, tetano e pertosse o il vaccino contro il morbillo.
Inoltre, 15,9 milioni non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino antipolio e 9,18 milioni sono rimasti senza vaccino contro la tubercolosi.
Le conseguenze di questa riduzione si stanno manifestando con la recrudescenza di malattie precedentemente sotto controllo.
In Pakistan e Afghanistan si è osservato un aumento dei casi di poliomielite selvaggia, mentre a Papua Nuova Guinea è in corso una grave epidemia dovuta a una copertura vaccinale inferiore al 50%. Anche in Europa e negli Stati Uniti si segnalano aumenti importanti: nel 2024, le infezioni da morbillo sono quasi decuplicate nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo, con gli Stati Uniti che hanno registrato oltre mille casi.

Morti infantili per morbillo e altre malattie: dati allarmanti

Secondo i dati più recenti forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’UNICEF, nel 2024 le morti infantili attribuibili al morbillo sono tornate a salire in modo significativo. Dopo un decennio di calo, si stimano circa 140.000 decessi nel 2024, in gran parte bambini sotto i cinque anni, una cifra in aumento rispetto ai 125.000 del 2022.
Le cause principali sono legate all’interruzione delle campagne vaccinali e alla crisi sanitaria globale che ha limitato l’accesso alle vaccinazioni di routine. La mancanza di copertura vaccinale ha anche portato a un aumento delle complicazioni correlate, come polmonite ed encefalite, aggravando ulteriormente la mortalità infantile.

Parallelamente, l’UNICEF segnala che il numero di bambini non vaccinati contro altre malattie prevenibili sta crescendo, con un impatto significativo sulle morti per difterite, tetano e pertosse. L’assenza di vaccinazioni porta inoltre a una maggiore diffusione di queste malattie anche in paesi con sistemi sanitari avanzati, dove però i focolai possono avere effetti meno gravi ma comunque rilevanti per la salute pubblica.

La sfida globale: ripristinare la fiducia e potenziare i sistemi sanitari

Gli esperti concordano nel sottolineare che per invertire questa tendenza serve un impegno rinnovato a livello globale.
Secondo il rapporto State of the World’s Vaccines and Immunization 2025 dell’OMS, è fondamentale innanzitutto rafforzare i sistemi di assistenza sanitaria di base, garantendo l’accesso alle vaccinazioni anche nelle aree più remote o svantaggiate.
Econtrastare la disinformazione e l’esitazione vaccinale attraverso campagne di informazione basate su evidenze scientifiche oltre che “adattare le strategie vaccinali alle diverse realtà locali, coinvolgendo le comunità e i leader locali”.

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Tag:  vaccinazioni