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Papa Francesco: "Siamo alla III guerra mondiale". Putin: "il rischio è alto"

Papa Francesco: "Siamo alla III guerra mondiale". Putin: "il rischio è alto"

Uno spiraglio di speranza la mediazione affidata a Papa Francesco. In Russia, nel frattempo, esercitazione antinucleare

Mentre in Ucraina la guerra infuria e nel mondo si discute sull’effettiva possibilità che sia usata la “dirty bomb”, chiamata anche “bomba sporca”, una speranza giunge dalla notizia della mediazione che, nel conflitto, potrà avere Papa Francesco.
Richiesto dal presidente Emmanuel Macron e accolto con apertura da Vladimir Putin, il “grido della pace” è stato lanciato già da ora dal Pontefice al Colosseo, dove i rappresentanti delle Chiese e le comunità cristiane sono riunite in questi giorni in occasione dell’incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio.

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Colosseo, Roma

Il Papa: “Siamo nella terza guerra mondiale”

“Siamo nella terza guerra mondiale”, ha detto papa Francesco manifestando la sua grande preoccupazione e facendo proprie le parole dell’appello lanciato da Giovanni XXIII nel 1962, quando, come oggi, ha ricordato il Pontefice, sembravano vicini uno scontro militare e una deflagrazione nucleare.
‘Noi supplichiamo tutti i governanti a non restare sordi a questo grido dell’umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace. Eviteranno così al mondo gli orrori di una guerra, di cui non si può prevedere quali saranno le terribili conseguenze – aveva detto allora Giovanni XXIII -. Promuovere, favorire, accettare i dialoghi, a tutti i livelli e in ogni tempo è una regola di saggezza e di prudenza che attira la benedizione del cielo e della terra’.

“Disinneschiamo i conflitti con l’arma del dialogo”

“Sessant’anni dopo – ha ribadito papa Francesco – queste parole suonano di impressionante attualità. Disinneschiamo i conflitti con l’arma del dialogo”.
Quando, dove, in che modo papa Francesco interverrà ponendosi come mediatore tra Putin e Zelensky non è dato sapere.
Sul fronte, però, la Russia si prepara alla battaglia di Kherson, ritenuta la più pesante. E incombe sempre il timore che possa essere usata la cosiddetta “bomba sporca”, quel misto di esplosivo tradizionale e di materiale radioattivo che rappresenta una concreta minaccia in questi giorni.
L’impegno di papa Francesco, come sollecitato da Macron, è quindi ora quello di fare in modo di avviare delle trattative che coinvolgano anche gli Stati Uniti non isolando il presidente russo Putin. Una proposta che sembra esser stata accolta positivamente dal Cremlino.

L’esercitazione antinucleare

La situazione, però, resta quanto mai incandescente.
La Russia, come si apprende dalle agenzie di stampa, sostenendo di sapere che l’Ucraina è pronta a usare la bomba sporca, ha dato il via oggi alla prima esercitazione antinucleare, alla quale avrebbe assistito lo stesso Putin in vista di un “contrattacco massiccio“.
Per contro, Kiev smentisce il tutto, ritenendo che sia la Russia, in realtà, a volerla utilizzare attribuendo poi la responsabilità all’Ucraina.
In merito, è intervenuta anche la Nato con il segretario generale Jens Stoltenberg, che ha definito la denuncia di Mosca un “falso pretesto per un’escalation”.

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