E’ il primo caso umano nel Paese, per l’OMS il rischio per la popolazione resta basso
Dopo il decesso di un uomo in Messico, il primo caso umano al mondo contagiato dal virus H5N2, l’influenza aviaria è arrivata in Australia, anche questa volta con il primo caso del Paese. Il virus A H5N1, un nuovo sottotipo, ha colpito una bambina di due anni e mezzo, le cui condizioni dopo il ricovero in ospedale a Melbourne, sono comunque buone.
La notizia arriva dall’organizzazione Mondiale della Sanità OMS.
La fonte di esposizione al virus è probabilmente avvenuta in India, dove è stata in passato rilevato negli uccelli.
Tuttavia, secondo quanto si apprende, la bimba non aveva avuto alcun contatto noto con animali o persone malati mentre era in India.
Una situazione che sicuramente alza il livello di allerta per la paura che il virus, con un salto di specie, possa far scattare il contagio tra uomo e uomo.
Poiché il virus continua a circolare nel pollame, in particolare nelle zone rurali, non si esclude il rischio di ulteriori casi sporadici negli umani che ne vengano in contatto.
Anche se crescono i timori, al momento, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce che il rischio per la popolazione generale resta al momento basso.
In ogni caso è importate monitorare la situazione, non sottovalutare eventuali segnali dell’infezione ed essere preparati all’eventualità che possa accadere. I sintomi comuni iniziali sono febbre alta, uguale o maggiore a 38° e tosse seguiti da sintomi che coinvolgono le basse vie respiratorie, tra i quali dispnea, il fiato corto.
Dal 2003 al 22 maggio 2024 sono stati segnalati all’OMS da 24 Paesi 891 casi di infezioni umane da virus H5N1, inclusi 463 decessi. L’infezione umana ha un alto tasso di mortalità. Per quanto riguarda l’Italia, non sono stati registrati casi umani di aviaria A H5N1 ma gli esperti raccomandano di non abbassare la guardia. Attualmente esistono due vaccini pre-pandemici per l’uomo basati su A H5N1.