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Covid: a fine 2023 raddoppiano contagi e ricoveri

Covid: a fine 2023 raddoppiano contagi e ricoveri

9 mila le persone decedute nel 2023, 881 nell’ultimo mese. Raccomandazioni per le vaccinazioni

Il Covid è diventato oramai endemico. La serena convivenza con il virus, tuttavia, in ogni momento potrebbe essere a rischio.
Nelle ultime tre settimane i casi sono aumentati, i ricoveri, sia pur in area medica (dove il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,2% a fronte dell’1,9% in area critica) sono raddoppiati e i decessi, nelle ultime quattro settimane sono stati 881.
Un quadro che inizia a preoccupare, tanto che la Direzione Prevenzione del Ministero della Salute ha convocato la Cabina di Regia, che dato mandato alle Regioni di “potenziare tutte le azioni necessarie per implementare la vaccinazione di prossimità attraverso open day e ponendo i medici di medicina generale, le farmacie e tutti i setting assistenziali nelle condizioni di aumentare la propria offerta vaccinale”.

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L’invito di Federfarma

Dalle farmacie del Veneto, una prima risposta è già arrivata, con l’invito a tutte le persone maggiorenni che non rientrino tra quelle escluse dalla somministrazione in farmacia a recarvisi per la vaccinazione gratuita.
“Per le somministrazioni vengono utilizzate, spiega Federfarma, le nuove formulazioni monovalenti del vaccino a mRNA (XBB 1.5) già approvato da EMA, AIFA e Ministero della Salute”.

La Fondazione Gimbe: “Il numero dei contagi è largamente sottostimato”

“È fondamentale che soprattutto anziani e fragili si proteggano”, ha sottolineato anche la Fondazione Gimbe, il cui ultimo rapporto evidenzia come il quadro sia preoccupante non solo per i dati emersi ma soprattutto perché «Il numero dei contagi è largamente sottostimato in quanto il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria – ha spiegato il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta -. Da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale, dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente».

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Il quadro nazionale

Sulla base di questo monitoraggio a base pressoché volontaria, l’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe evidenzia che l’incidenza settimanale dei contagi è passata da 46 casi per 100 mila abitanti a 89, con una media di casi al giorno che dai 3469 del 2 novembre è arrivata ai 7454 del 29 novembre.
E questo riguarda i casi di positività segnalati: quasi il doppio.
Complessivamente, il confronto tra le settimane 2/8 novembre e 23/29 novembre registra un passaggio da 26855 casi a 52.175.

I ricoveri

Il dato più importante riguarda però il raddoppio dei ricoveri per Covid, in area medica aumentato a novembre del 58,1%.
Se inizialmente i pazienti che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere erano 3632, a fine mese sono risultati 5741. In terapia intensiva, l’incremento è stato del 71,7%, passando da 99 a 170.
«Se in terapia intensiva i numeri sono esigui, dimostrando che oggi l’infezione solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica – ha sottolineato Nino Cartabellotta – conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute, richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti».

L’anagrafica incide su casi, ospedalizzazione e morti

Anche nel 2023, le persone più a rischio risultano essere quelle più anziane e chi è fragile per pregresse patologie.
Riguardo i contagi, infatti, secondo dati dell’Istituto Superiore della Sanità, il Covid colpisce 20 bambini su 100 mila nella fascia d’età compresa tra i 0 e i 9 anni, 16 su 100 mila tra i 10 e i 19 anni, arrivando a 177 tra coloro che hanno tra gli 80 e gli 89 anni e a 221 tra gli ultranovantenni.
Anche l’ospedalizzazione aumenta man mano che cresce l’età dei contagiati.
Se infatti tra gli ultrasessantenni sono ricoverate 29 persone per milione di abitanti, tra gli ultrasettantenni i pazienti diventano 112, tra gli ultraottantenni 271 e tra gli ultranovantenni 421.
Ugualmente, le morti si registrano soprattutto tra gli ottantenni (23 per milione di abitanti) e i novantenni (46 per milione di abitanti).

I vaccini

Nonostante questo, la campagna di vaccinazione sta andando a rilento.
Al momento, rileva il rapporto della Fondazione Gimbe, tra gli over 60 solo il 4,9% della popolazione ha fatto il richiamo vaccinale e tra gli over 80 il 7,4%.
Il tasso di vaccinazione è poi quasi a zero nelle regioni del Sud.

La campagna vaccinale

Come previsto nella Circolare del Ministero della Salute del 27 Settembre 2023, la somministrazione del vaccino con formulazione aggiornata al monovalente XBB 1.5 dovrebbe esser fatta a distanza di almeno 6 mesi dall’ultimo richiamo o dall’ultimo contagio.

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E’ raccomandata a tutti gli over 60, alle donne in gravidanza o che allattano, agli ospiti delle strutture socio sanitarie, agli operatori sanitari, compresi i tirocinanti e a tutte le persone “fragili” in quanto con patologie che possono aumentare la gravità del Covid.
E’ consigliata inoltre ai familiari e conviventi di questi ultimi.

Consuelo Terrin

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