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Benzina e diesel alle stelle. La folle corsa dei prezzi

Benzina e diesel alle stelle. La folle corsa dei prezzi

La corsa dei prezzi dei carburanti non accenna ad arrestarsi e ogni giorno si registrano purtroppo nuovi record dei costi di benzina e diesel.
È un bollettino in continuo aggiornamento, quello elaborato da Staffetta Quotidiana sulla base dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi e tariffe del Ministero dello Sviluppo Economico.
Esattamente l’ultimo dato medio disponibile, rilevato alle 8 di mattina del 9 marzo 2022 in circa 15 mila impianti, parla di 2,117 euro al litro per la benzina e 2,067 euro al litro per il diesel, che aveva fatto registrare il giorno precedente uno storico sorpasso in alcuni distributori della rete nazionale di rifornimento.

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L’andamento del prezzo medio settimanale di benzina e gasolio fino alla rilevazione del 7 marzo 2022 (Fonte: Ministero della Transizione Ecologica)

 

Carburanti: quanto si paga oggi per benzina e diesel

Su base giornaliera, l’incremento medio del costo della benzina nelle ultime 24 ore prese in considerazione è stato pari a 75 millesimi di euro, portando il prezzo medio a 2,074 per le cosiddette “pompe bianche” e a 2,135 per gli impianti facenti capo alle principali compagnie petrolifere.
L‘aumento maggiore è quello fatto registrare da Ip: 5,5 centesimi al litro per la benzina e 8,5 per il gasolio. Il diesel, nello specifico, è aumentato in media di 107 millesimi, toccando i 2,073 euro il litro nelle pompe delle compagnie e i 2,051 in quelle bianche.

Servizio “fai da te” e autostrade

Staffetta Quotidiana scende anche nel dettaglio del prodotto servito, dove il prezzo è cresciuto mediamente di 61 millesimi per la benzina (2,207 il costo medio complessivo, tra i 2,254 delle compagnie e i 2,117 delle pompe bianche) e di 96 per il diesel (toccando i 2,163, con una forbice tra i 2,202 e i 2,090 per logo e no logo).
In autostrada, il rifornimento di benzina self service costa 2,190 euro il litro e quello servito 2,378, mentre il gasolio si attesta sui 2,143 al fai da te e 2,333 con l’intervento del benzinaio.

Il peso della crisi internazionale sul prezzo dei carburanti

Anche gli altri carburanti non sfuggono agli aumenti. Il Gpl servito è in media attestato a 0,870 euro al litro (+5 millesimi nell’ultima rilevazione); il metano servito a 2,146 (+122), il Gnl a 2,120 euro il chilogrammo (in questo caso con un leggero calo, di 16 millesimi).
Del resto, sono 10 settimane che i prezzi dei carburanti sono in crescita, con il conflitto in Ucraina che ha spinto le quotazioni ben oltre i record storici.
Questa ultima accelerazione è infatti legata strettamente all’embargo sui prodotti energetici russi decisi da Stati Uniti e Regno Unito.

Taglio di Iva e accise e altri interventi per contenere i prezzi

Per provare a frenare l’aumento continuo dei prezzi del barile, l’International Energy Agency sta valutando l’ipotesi di rilasciare sul mercato ulteriori quantitativi di scorte di petrolio. In Italia, invece, il Codacons ha chiesto di ridurre le accise e di sospendere fino al termine dell’emergenza energetica l‘Iva sui carburanti.

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L’incidenza delle accise sul prezzo dei carburanti (fonte: Ministero della Transizione Ecologica)

Una semplice riduzione, attualmente in discussione nelle Commissioni parlamentari, non consentirebbe infatti di contrastare gli aumenti. L’incidenza delle tasse quantificata dal Mite nell’ultima rilevazione del 7 marzo è del resto pari al 55,3% nel prezzo della benzina e del 51,8% in quello del gasolio. Solo Olanda e Gran Bretagna, in Europa, hanno imposte indirette sui carburanti più alte.

Le accise anacronistiche che gravano ancora sul costo della benzina

Le accise, in particolare, sono un fenomeno particolarmente rilevante in Italia, dove rendono i carburanti più costosi rispetto ad altri Paesi.
Si tratta di tasse, introdotte dallo Stato per alcuni scopi particolari, che gravano sul costo finale del carburante in una percentuale qualificabile attorno al 37%. Il fatto è che, tra quelle ancora in vigore, ce ne sono di realmente anacronistiche. La più antica, per quanto ormai marginale (0,000981 euro), risale addirittura alla guerra d’Etiopia del 1935. Ma, ad esempio, si passa anche per la crisi di Suez del 1956, il disastro del Vajont del 1963, l’alluvione di Firenze del 1966, fino a quelle per il decreto “Salva Italia” del 2011, il terremoto dell’Emilia del 2012 e il decreto “Fare” del 2014.

Gli anni neri dei carburanti

Tra i precedenti anni più “neri”, nella storia dei prezzi dei carburanti in Italia, si ricorda innanzitutto il 2008.
Allora il prezzo medio annuo dei carburanti superò per la prima volta gli 1,3 euro, attestandosi a 1,380 per la benzina con il gasolio a 1,344.
Il successivo picco, oltre 1,7 euro, fu invece quello del 2012: benzina a 1,786 euro il litro, diesel a 1,705.
Da allora, non si erano più toccate queste cifre, fino al quarto trimestre 2021, quando il prezzo della benzina, come ricordano le statistiche energetiche del Ministero della Transizione ecologica, fu di 1,733 euro, con la media annua attestata a 1,625.

Alberto Minazzi

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