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Bollette: costi duplicati. Enea: risparmiare è possibile

Bollette: costi duplicati. Enea: risparmiare è possibile

L’ultimo scossone è arrivato con la bolletta della luce.
Che dire è aumentata è dire poco, visto che il costo dell’elettricità in questi ultimi  8 mesi è infatti duplicato, passando dai 224,50 €/MWh di Gennaio ai 484,64 €/MWh di agosto.
Grandi cose da fare non ci sono: gli eventi e la situazione internazionale continuano a pesare sulla situazione.
Però è possibile cercare di alleggerire il peso di appuntamenti bimestrali con conti divenuti insostenibili.
Il risparmio energetico si può ottenere anche con piccole azioni quotidiane.
Ecco di quali si tratta seguendo i consigli pubblicati nel suo doppio decalogo dal Dipartimento Efficienza Energetica di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

20 modi per risparmiare

Prossimi all’inizio di un inverno che si preannuncia difficile e altamente oneroso in termini di costi per il riscaldamento, ci stiamo chiedendo se saremo in grado di affrontarlo senza dover soffrire troppo il freddo o dover metter troppo mano al portafoglio.
Adottando alcune misure non particolarmente dure, sempre secondo Enea, sarà possibile ridurre la bolletta da un minimo del 10.7% a un massimo del 17,5%.
Solo con l’abbassamento di un grado della temperatura dei termostati, infatti, portandoli cioè da 20 a 19°, il risparmio assicurato è di 178 euro l’anno.
Se a questa cautela se ne aggiunge poi un’altra, ossia ridurre di un’ora al giorno l’accensione, il risparmio arriva a 291,12 euro.

Altri accorgimenti sono quelli che elenchiamo nei 20 punti del doppio decalogo Enea:

  • 1) Le lampadine LED

Utilizzando per l’illuminazione di casa lampadine LED a risparmio energetico è possibile ottenere un risparmio energetico di circa l’85%.
La tecnologia impiegata, a parità di potenza assorbita, produce infatti una luce 5 volte superiore rispetto alle classiche lampadine ad incandescenza e alogene. E anche la durata nel tempo è decisamente maggiore. Un LED a luce bianca dura circa 15 mila ore; una lampadina fluorescente 7.500; una alogena 750 ore.

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  • 7) Le luci di stand-by

Quanto consuma una luce di stand-by, cioè quella piccola spia rossa che rimane accesa ad esempio sui televisori?
Da 1 a 4 Watt l’ora, cioè tra gli 8.760 e i 35.040 Watt-ora l’anno. E questo va moltiplicato per tutti gli apparecchi presenti in casa, compresi dvd, decoder, stereo e altri dispositivi con luce di stand-by.
Il consiglio di Enea è quello di utilizzare una ciabatta multi-presa con interruttore, per spegnere tutti gli apparecchi insieme senza lasciarli in stand-by.

  • 8) Le luci accese inutilmente

Quando ci si sposta all’interno della casa, è consigliabile spegnere le luci (oltre alla tv e gli altri apparecchi) della stanza da cui si esce, tenendo accese solo quelle della stanza che si sta occupando. Questo, ovviamente, di sera. Perché, di giorno, bisogna cercare di sfruttare al massimo la luce del sole.
Per aiutare in tal senso, si stanno sempre più perfezionando e diffondendo i sistemi di controllo da remoto.

  • 5) L’acqua calda

Per ridurre l’utilizzo dell’acqua calda è consigliabile lavarsi in doccia piuttosto che in vasca.
Così facendo, il consumo di acqua si riduce di quattro volte: da 120-160 litri a 75-90 per una doccia di 5 minuti e 35-50 litri  per una di 3.
E’ inoltre importante ricordarsi di chiudere l’acqua quando ci si insapona, ci si applica il balsamo o una maschera di bellezza.
Infine, i consumi si possono ridurre installando frangi-getto o riduttori di flusso sui ribunetti e sulle doccette.

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  • 6) Gli apparecchi elettronici

Oltre alla metà (esattamente il 58%) dei consumi elettrici di un’abitazione è legata agli elettrodomestici.
È quindi consigliabile, al fine della riduzione della bolletta, acquistare nuovi apparecchi elettronici che siano inseriti in una classe energetica A.
Una lavatrice vecchia di 20 anni, ad esempio, consuma il 35% di elettricità in più di una nuova di classe superiore. E la percentuale può salire fino al 40% nel caso di un frigorifero.

  • 12) L’accensione del riscaldamento

Tenere il riscaldamento sempre acceso, a tutte le ore del giorno e della notte, in un’abitazione efficiente è inutile.
Le strutture della casa, infatti, accumulano calore mentre l’impianto è in funzione e poi lo rilasciano quando questo è spento.
Già le norme, in ogni caso, prevedono tempi massimi di accensione, legati alla zona climatica di appartenenza: dalle 8 ore per le fasce costiere del Sud Italia alle 14 del Nord e delle zone montane.

  • 11) La temperatura degli ambienti

La legge consente di arrivare fino a 22°, ma già 19° sono ritenuti più che sufficienti a garantire il comfort necessario all’interno delle abitazioni.
Ci riferiamo agli impianti di riscaldamento, per i quali ogni grado in più comporta significativi maggiori consumi di energia.
Senza considerare che l’aria calda e secca emessa dagli impianti è nociva per la salute.

  • 13) Schermare le finestre di notte

Le dispersioni di calore dall’appartamento verso l’esterno possono essere ulteriormente contenute, nelle ore notturne, attraverso la chiusura di persiane e tapparelle o schermando le finestre con tende pesanti.

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  • 14) Termosifoni liberi e finestre non troppo aperte

La diffusione del calore dai termosifoni può essere ostacolata in vari modi.
Il consiglio è quindi quello di non collocare davanti ai radiatori mobili, tende o schermi, così come non vanno usati come stendibiancheria.
Basta invece inserire un semplice foglio di carta stagnola come pannello riflettente tra parete e termosifone, per ridurre le dispersioni verso l’esterno.
Così come sono sufficienti pochi minuti di finestre aperte per consentire il cambio d’aria nella stanza.

  • 17) Le valvole termostatiche

Le valvole termostatiche sono apparecchiature che servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni.
In tal modo, negli ambienti dove sono installate non si va oltre la temperatura media dell’intero appartamento, specie nelle stanze esposte a sud.
Il risparmio di consumo di gas metano che ne deriva è quantificabile attorno al 13%.

  • 19) Le caldaie a condensazione

A differenza di quelle tradizionali, le caldaie a condensazione, che sfruttano il calore contenuto nei gas di scarico, raggiungono un’efficienza più alta e garantiscono di ridurre la componente di costo di riscaldamento legata al gas metano fino al 22%.
Un’ottima soluzione, suggerisce Enea, è abbinare una caldaia a condensazione a impianti di riscaldamento a bassa temperatura, come i pannelli radianti a pavimento.

  • 18) La contabilizzazione del calore

Per chi abita in un appartamento di un condominio con impianto centralizzato, i sistemi di contabilizzazione del calore consentono di gestire in autonomia il riscaldamento, permettendo al singolo utente di risparmiare sulle bollette pagando solo in base al consumo effettivo.
La legge ha reso obbligatoria nei condomini e negli edifici polifunzionali l’installazione di dispositivi di misura del calore sui radiatori o nei tubi di collegamento dell’appartamento all’impianto di riscaldamento centralizzato e valvole termostatiche nei singoli radiatori.

  • 20) Sbrinare regolarmente frigoriferi e congelatori

Un frigorifero sbrinato ha un’efficienza energetica maggiore e quindi incide meno sulla bolletta.
Un altro suggerimento è quello di collocare il frigorifero lontano dal forno o in una stanza fresca, per evitare in caso contrario di consumare fino a un 10% in più.

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  • 16) La centralina di regolazione della temperatura

Utilizzando una centralina di regolazione automatica della temperatura, che consente di evitare inutili picchi o sbalzi di potenza dell’impianto di riscaldamento, è possibile anche effettuare una programmazione oraria, giornaliera e settimanale di accensioni e spegnimenti. E anche la domotica (cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici) aiuta a risparmiare, potendo regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.

  • 15) Il check-up dell’immobile

A fronte di una spesa contenuta, resa ancor più conveniente dalle detrazioni fiscali e dagli incentivi a fondo perduto del “Conto termico”, una valutazione del grado di efficienza dell’immobile effettuata da un tecnico tramite la diagnosi energetica o l’attestato di prestazione energetica (APE) consente di determinare gli interventi più convenienti per contenere consumi e costi.

  • 2) La coibentazione dell’abitazione

Realizzare il cosiddetto “cappotto” per l’isolamento termico della propria abitazione (che risulta più conveniente se inserito in un intervento complessivo di manutenzione straordinaria) consente di ridurre significativamente il fabbisogno energetico. Il miglioramento della coibentazione della copertura, in particolare, riduce le dispersioni tra il 40% e il 50%.
In tal modo, per avere la stessa temperatura è possibile utilizzare anche una caldaia meno potente e meno dispendiosa.

  • 3) L’isolamento di tetto e soffitto

Nella stessa logica, è importante avere un tetto ben isolato.
Pur prevedendo un importante iniziale investimento iniziale, permette infatti di contenere le dispersioni di calore verso l’alto, che si traducono subito in una riduzione della bolletta energetica. Il primo passo da compiere, in tal senso, va comunque effettuato già all’interno delle stanze: la controsoffittatura permette di risparmiare fino al 20% di energia.

  • 4) I serramenti a doppio vetro

La coibentazione dell’abitazione passa anche attraverso la sostituzione dei serramenti.
Sono consigliate alcune caratteristiche specifiche, per le nuove finestre, al fine di consentire il miglior isolamento: l’utilizzo di materiali altamente coibentanti (PVC e legno) e a taglio termico e l’uso di vetri doppi o tripli, in base alle esigenze climatiche, e dotati di camera d’aria con argon.
Anche i cassonetti di eventuali tapparelle devono essere ben coibentati per evitare infiltrazioni d’aria.

  • 9) Gli impianti di energia rinnovabile

Gli impianti che sfruttano il sole (fotovoltaici), il vento (impianti mini eolici) e l’acqua (sistemi geotermici) per la produzione di energia elettrica o termica (destinata cioè all’acqua sanitaria o il riscaldamento) possono rendere le abitazioni in tutto o in parte indipendenti dalle forniture esterne.

  • 10) La manutenzione degli impianti

Al decimo posto nel doppio decalogo di Enea, la manutenzione degli impianti è però considerata dall’Agenzia la regola principale in termini di sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente. Quando è regolato correttamente, con filtri puliti e senza incrostazioni di calcare, infatti, un impianto consuma e inquina meno.

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