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12 novembre 2019: dalla disperazione al riscatto

12 novembre 2019: dalla disperazione al riscatto
Venezia 12 novembre 2019 @Igor Serdyukov

Il giorno del primo anniversario dalla seconda “acqua granda” più importante della storia, a Venezia tante iniziative

Oggi, un anno fa.
12 novembre. Marea eccezionale a Venezia.
Distruzione, disperazione, una persona deceduta, Giannino Scarpa, di Pellestrina, l’isola più devastata dall’acqua e dalla furia del vento.
L'”acqua granda” è stata tutto questo. Ma ha lasciato dietro di sé anche altri ricordi.
Sono quelli che ritroviamo in un romanzo, “Il libraio di Venezia“, che esce proprio oggi (12 novembre 2020 ndr) e che sarà presentato in anteprima  in live streaming Facebook (facebook.com/unamontagnadilibri) e YouTube (youtube.com/user/UnaMontagnadiLibri) a partire dalle 21 dal suo autore, Giovanni Montanaro.

“Il libraio di Venezia”

“Passata l’emergenza, mi sembrava impossibile non raccontare quel che era accaduto – spiega Montanaro – In quei giorni, chi guardava Venezia da fuori ne coglieva solo la tragedia, la decadenza un po’ patetica. Raramente si coglievano la voglia di rinascita, le energie straordinarie e stupende di quei giorni. Energie tanto più attuali oggi che viviamo in un momento ancor più difficile, sia pur per un motivo diverso”.
Giovanni Montanaro, scrittore e avvocato – tra i suoi romanzi “Tutti i colori del mondo” (Feltrinelli, 2012, Premio Selezione Campiello) – ha vissuto in prima persona quei giorni ma nel suo libro vuole raccontare una Venezia diversa, lontana dalle cronache dei giornali.

Giovanni Montanaro
Giovanni Montanaro

Tutto sembrava perduto

“Il libraio di Venezia” nasce dalla fatica di quei giorni, dall’eroismo di tanti commercianti e soprattutto degli (amati) librai.
Il libro racconta un’immaginaria storia d’amore tra due personaggi, Vittorio e Sofia che si incontrano in un altrettanto immaginaria libreria di nome Moby Dick, in campo San Giacomo Dall’Orio. Vittorio ha passato i quarant’anni, vive per i suoi libri, combatte per continuare a venderli. Un giorno incontra Sofia, occhi chiari e risposta svelta, che prende l’abitudine di andare a trovarlo. Il 12 novembre 2019, un’acqua alta eccezionale inonda le case, i negozi, sommerge gli scaffali di Vittorio. Le pagine annegano: “campo San Giacomo è pieno di libri perduti, e pare che tutto sia perduto”.

L’eroismo della gente comune

Montanaro racconta l’angoscia dell’acqua che sale, che distrugge, ma mostra anche un’altra Venezia: i giovani, i cittadini che reagiscono e che, nel giro di pochi giorni, riescono a sistemare negozi, magazzini, abitazioni al pianterreno.
Racconta l’allegria nata in mezzo allo sfacelo, la capacità di aiutarsi, di ritrovarsi e di riscoprirsi una comunità di persone.


“Insieme, si lottava per salvare singole cose, singoli oggetti, lavandoli, asciugandoli. Tra ciò che si è perso, che si è rischiato di perdere, i libri hanno un posto particolare, simbolico, per l’effetto che fa l’acqua sulla carta, per quello che i libri rappresentano: identità, memoria.”
“Il libraio di Venezia” è un racconto che non rappresenta più soltanto Venezia ma diventa il simbolo di ogni improvvisa, tragica emergenza e di ogni faticosa rinascita.

Venezia e i suoi tesori di carta

Per la prima volta Vittorio, il personaggio creato da Montanaro, pensa che quei libri non sono morti, anche se sono ammaccati, anche se non sono più perfetti – come capita agli uomini, di ammaccarsi, ma poi di restare vivi, resilienti. “Creando il personaggio di Vittorio – puntualizza Montanaro – volevo provare a raccontare tutti i librai, le loro fatiche in quei giorni eccezionali ma anche le loro fatiche quotidiane.”
Ma non solo le librerie, tra cui la famosa Acqua Alta di Castello, che più di tutte ha mosso una grande solidarietà, anche le biblioteche e le istituzioni veneziane, hanno rischiato, quel giorno, di perdere per sempre i loro tesori di carta.

Acqua alta alla Querini Stampalia @Igor Serdyukov
Acqua alta alla Querini Stampalia

L’aiuto di tutti

A un anno di distanza dall’acqua granda quei libri apparentemente perduti sono ormai in gran parte tornati a casa, i volumi della biblioteca di Cesare De Michelis, fondatore della Marsilio, gli spartiti del Benedetto Marcello, i manoscritti della Querini Stampalia e della Fondazione Levi.
Un’azienda della terraferma, la Bolfrost,  ha messo a disposizione una parte delle proprie celle frigorifere per congelare libri e periodici, bloccando così il processo di degrado e la proliferazione delle muffe sulla carta. Altri libri sono stati inviati direttamente alla Frati & Livi, una ditta specializzata di Bologna che, dopo averli congelati evitandone così la decomposizione, li ha poi messi in un liofilizzatore. Qui, l’acqua è stata sublimata ed è stato possibile l’asciugatura.

Gli effetti dell’alluvione del 12 novembre all’interno della libreria Acqua Alta

Ai librai di Venezia Giovanni Montanari destina i proventi dei diritti d’autore del racconto.
In calce al volume sono elencati i librai della Venezia insulare e, attraverso alcune mappe, i lettori sono invitati a seguire un percorso per scoprire tutte le librerie della laguna.
Alla presentazione sui social interverranno, oltre all’autore, i librai Cristina Giussani (Mare di Carta) e Giovanni Pelizzato (La Toletta). Introduce Francesco Chiamulera. L’incontro è accessibile gratuitamente.

Venezia Genti: la collaborazione continua

Sempre oggi (12 novembre 2020 ndr),  alle 16, sarà presentato “Venezia Genti”, un progetto che ha il duplice obiettivo di fornire ai cittadini numeri di soccorso, consigli ed avvertenze utili per evitare incidenti in caso di acqua alta e, al contempo, costruire reti di volontariato a supporto delle persone a rischio di allagamento nella propria casa, perché residente a piano terra.

Progetto Venezia Genti 12 novembre 2019
Progetto Venezia Genti 12 novembre 2019

All’incontro interverranno la Protezione civile, il Centro previsioni e segnalazioni maree, il dispositivo Pronto intervento sociale del Comune e le associazioni promotrici del progetto.
“Venezia Genti” – spiegano i promotori – ha come finalità la prevenzione e la costruzione di reti di supporto, un’attività che va fatta in tempi tranquilli e non durante l’emergenza. Anche se siamo tutti sollevati dalla presenza e dal funzionamento del Mose durante i recenti test, sappiamo che appunto di test si tratta e non vogliamo più farci trovare impreparati o sentirci in balìa del caso, consapevoli, come siamo, che i disastri ambientali non sono più eccezionali e che le situazioni estreme non devono essere vissute in solitudine”. L’incontro si terrà su piattaforma digitale e al momento della prenotazione sarà fornito il codice d’accesso e via mail/whatsapp il link. L’opuscolo informativo verrà stampato e distribuito e sarà scaricabile online. Per informazioni e prenotazioni telefonare al 3770872258 o scrivere alla mail veneziagenti@gmail.com.

 

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Tag:  acqua alta

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