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Sulle tracce di Marco Polo

Sulle tracce di Marco Polo

Da Murano alle Terre d’Oriente, l’affascinante viaggio di Mario Cimarosti alla scoperta della Via della Seta

Un percorso straordinario lungo 24 mila km.
Dalla veneziana isola di Murano, il tour operator Mario Cimarosti è partito 20 anni fa con un’idea ben precisa in testa: ripercorrere la Via della Seta sulle tracce del grande Marco Polo.
Un obiettivo che l’ha portato lontano.

La Transiberiana

Ma tra i luoghi incantevoli e i popoli ospitali che la sua avventura gli ha fatto incontrare, ha sempre ritrovato anche la sua Venezia.
All’ombra di Zar, Sultani e maioliche, nel fascino di un viaggio intenso e ricco di emozioni, la sua città natale ha disegnato alla fine una traccia, che oggi Mario Cimarosti racconta a Metropolitano.it

  • Mario, partiamo da Suzhou. Raccontiamo questa cittadina cinese gemellata da 40 anni con Venezia della quale in tempo di Coronavirus abbiamo sentito parlare perché ci ha donato 20 mila mascherine

“Suzhou è una meraviglia. Questo luogo era un tempo un piccolo villaggio di pescatori dove ancora oggi si respira un’atmosfera straordinaria. Mercati brulicanti si alternano a canali e ponti che si affacciano sulle acque tranquille disseminate di barche artigianali in continuo movimento. Il gemellaggio con Venezia è motivo di orgoglio per i locali abitanti cinesi.

Barche di pescatori a Suzhou, in Cina

Nel mio lungo viaggio ho potuto vantare con estremo orgoglio la mia provenienza veneziana in terra d’Oriente ottenendo sempre grande ospitalità e ammirazione. In particolare dagli abitanti di Suzhou, consapevoli del valore inestimabile che è stato dato alla cittadina: un tempo ai margini della Cina, oggi è chiamata “la Venezia d’Oriente””.

“La magia di San Pietroburgo è difficile da esprime a parole. Qui ho vissuto esperienze impagabili sulle tracce di Pietro I il Grande che nel 1703 fondò questa meravigliosa città direttamente sulle sponde del mare.
In certi posti della città sembra di stare a Venezia: è costruita su canali che si intrecciano alternandosi a centinaia di ponti che osservano incantati lo scorrere perpetuo delle acque del fiume Neva.

Il Museo Hermitage a San Pietroburgo, Russia

Basta entrare al Museo Hermitage per capire il valore culturale di questo luogo. I suoi palazzi sono in molti casi opere di architetti italiani e per me passeggiare nelle strade degli Zar è stato un onore. Consapevole che ci sono molta Italia e tanta Venezia sulle sponde del Mar Baltico”.

  • Queste due città e chi le abita che ricordo le hanno lasciato?

“Entrambe queste città mi hanno lasciato un unico denominatore comune: a migliaia di km dall’Italia nominare Venezia ai popoli locali è stato un biglietto da visita per entrare di fatto nelle loro grazie. E io porterò sempre con me dei ricordi indelebili. Pensi che il Palazzo del Gran Kan nella città di Sheki in Azerbaijan ha le vetrate in vetro di Murano, la mia città natale e dove mio padre ha fatto il vetraio per una vita”.

  • Ritornando indietro nel tempo, cosa l’ha portata a partire per le Terre d’Oriente?

“Il mio viaggio è iniziato più di 20 anni fa da Murano, dove abito, e ho percorso più di 24 mila km ispirato dal grande viaggiatore di tutti i tempi e conterraneo Marco Polo.

Deserto di Kyzylkum in Uzbekistan

Spinto dalla sete di conoscenza e supportato dalla passione per la cultura ho voluto ripercorrere tutta la Via della Seta da Venezia alla Russia, passando per la Siberia fino in Mongolia. Da qui sono entrato in Cina, affascinato dal conturbante Oriente mi sono spinto fino nelle Terre dei carovanieri entrando in Uzbekistan a Kiva, nella mitica Samarcanda e nei mercati della millenaria Bukhara.

In questa città per tre anni hanno vissuto il padre di Marco Polo Niccolò e lo zio Matteo nel loro primo viaggio in Oriente. Qui ho sentito addosso tutta l’emozione dei veneziani commercianti partiti tra il 1200 e 1300 per aprire una nuova via verso le sete e le spezie. Quella stessa via che ora sento anche un po’ mia”.

  • In un certo senso può quindi essere considerato un moderno Marco Polo?

“Mi piacerebbe essere considerato un nuovo Marco Polo. Per me sarebbe un onore poter in qualche modo rappresentare nel mondo il grande viaggiatore veneziano.

Mario Cimarosti a Istanbul

Credo che continuare a diffondere il suo nome nei luoghi meno convenzionali per non far spegnere l’attenzione verso questo nostro mitico conterraneo sia l’obiettivo che tutti i viaggiatori dovrebbero avere. E’ motivo di soddisfazione in primis per Venezia e i veneziani, ma anche per gli italiani tutti”.

  • Un viaggio molto lungo ed interessante sotto vari aspetti nel corso del quale ha incontrato popoli molto differenti gli uni dagli altri: che cosa le ha lasciato questa esperienza?

“E’ stato un viaggio ricco di scoperte affascinanti. Ho superato il deserto del Kyzylkum in Uzbekistan inoltrandomi nelle montagne del Caucaso in Azerbaijan, in Georgia fino in Armenia.
E’ uno splendido paese sorretto ancora oggi da un popolo immenso che con estremo orgoglio supera la tragedia del genocidio e della diaspora risollevando la testa oltre il dominio comunista sovietico. L’Armenia è una destinazione molto ambita dai turisti di tutto il mondo e visitarla lascia il segno.

Portale intarsiato in legno in Armenia

Superate le montagne del Caucaso sono giunto alle onde del Mare Mediterraneo e da lì ho proseguito verso il Mar di Marmara e il Mar Nero e mi sono apparse l’antica Costantinopoli e la splendida Istanbul.

Spezie a Istanbul

In Turchia ho cercato e trovato la tomba di Enrico Dandolo, grande Doge veneziano che conquistò Costantinopoli con la sua flotta navale veneziana colonizzando questa terra.
Oggi una lapide lo ricorda nella cattedrale di santa Sofia, nel centro storico di Istanbul.
C’è un po’ di Venezia anche sulle sponde del Bosforo.

Panorama sul Bosforo a Istanbul

Ho incontrato genti straordinarie che in ogni luogo, anche nei villaggi più dispersi del deserto mi hanno accolto con sorrisi e grande ospitalità. Persone splendide che con la loro umiltà mi hanno insegnato ad apprezzare i valori più importanti della vita, contro ogni forma di pregiudizi. E lasciandomi la straordinaria consapevolezza che il mondo va apprezzato proprio per le diversità che ci fa scoprire”.

  • Dal suo viaggio itinerante è nato nel febbraio 2020 il libro “Ai confini dell’Asia. Avventure e incontri tra Zar, Sultani e maioliche”

“Ho avvertito l’esigenza di trasmettere a chiunque le infinite emozioni che ho provato nel mio lungo peregrinare in Oriente. Non è una guida turistica ma un percorso emozionale fatto di luoghi e persone che mi hanno trasmesso molto dal punto di vista emotivo.

Venditrice al mercato di Khiva in Uzbekistan

E c’è già in cantiere un altro interessante itinerario ancora ispirato dalle imprese storiche dei veneziani. Al mio ritorno a Murano, vicino alla casa dei miei nonni paterni, guardando la laguna ho pensato alle terre lontane che ho avuto l’onore di visitare e, immaginando mio padre accanto a me, mi sono commosso raccontandogli la mia splendida esperienza di viaggio dalla magica Venezia fino ai confini dell’Asia”.

 

 

Un commento su “Sulle tracce di Marco Polo

  1. Splendido racconto in breve. Un sogno irrealizzabile per tanti. Sarebbe bello e utile avere un video sul viaggio di sogno.


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