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Venezia: dopo 500 anni, aperte al pubblico le Procuratie Vecchie

Venezia: dopo 500 anni, aperte al pubblico le Procuratie Vecchie
Le Procuratie Vecchie, in Piazza San Marco, a Venezia

Una parata di ministri per l’inaugurazione. Visite gratuite per i veneziani fino al 31 agosto

Il coro, il tradizionale saluto veneziano dell’alzaremi per accogliere gli ospiti e un’esposizione di arazzi tradizionali rivisitata in chiave moderna sulla facciata dello storico palazzo.
E’ iniziata così, a Venezia, un’inaugurazione importante: la fine dei lavori di restauro, a opera di Generali, delle celebri Procuratie Vecchie di Piazza San Marco e il loro ritorno a una funzione originaria, ma gestita in modo quanto mai contemporaneo: aiutare i più deboli della società.
Come accadeva con i Procuratori cinque secoli fa.
“Questa diventa la casa della nostra iniziativa, The Human Safety Net –ha detto il Ceo di Generali Philippe Donnet – Sarà un luogo di scambio di idee per superare le principali sfide sociali del mondo odierno e ispirare i visitatori ad agire per liberare il potenziale delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità. Uno spazio aperto a tutti – ha concluso – che supporta anche pienamente il progetto di rendere Venezia la capitale mondiale della sostenibilità”.

La parata dei ministri. Un edificio restituito al pubblico

A salutare il “ritorno” delle Procuratie Vecchie alla città, oltre al sindaco di Venezia e presidente di Coraggio Italia Luigi Brugnaro e al presidente della regione Veneto Luca Zaia, i ministri della Cultura Dario Franceschini, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta

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Già in sold out le tre giornate di apertura al pubblico organizzate per il 9,10 e 11 aprile gratuitamente per i veneziani.
D’altra parte, le Procuratie Vecchie, che si estendono lungo l’intero lato nord di Piazza San Marco con un porticato di 50 arcate e 100 finestre che danno sul salotto di Venezia, hanno fatto bella mostra di sé per 500 anni ma non sono mai state aperte al pubblico. Che invece, a partire dal 13 aprile, potrà addentrarsi nella loro affascinante storia.
Fino al 31 agosto, per i veneziani la visita resterà gratuita.
Metà del costo del biglietto pagato dagli altri visitatori andrà invece a sostegno del programma di The Human Safety Net.

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Le Procuratorie Vecchie

I lavori di restauro delle Procuratie sono stati assegnati nel 2017 all’archistar David Chipperfield mentre a curare gli interni e gli allestimenti multimediali sono stati gli architetti Ico Migliore e Mara Servetto.
“Riparare, riunificare e adattare i molti strati di questa storica struttura è stata una sfida complessa e gratificante – ha dichiarato Chipperfield – Ci ha riconnessi con il potere dell’architettura, sia come sostanza fisica sia come processo di collaborazione. Non vediamo l’ora di vedere l’edificio reintegrarsi nella città e sostenere Venezia come luogo vivo di attività e innovazione”.
Nella sede che, durante la Serenissima, fu destinata ai nove Procuratori di San Marco, patrizi con l’incarico di sorvegliare sulla Basilica e sugli edifici dipendenti, si trasferirono nel 1832 le Assicurazioni Generali, che vi sono rimaste fino alla fine degli anni 80 del 1900.
L’intero terzo piano oggi ospita il movimento  The Human Safety Net fondato da Generali e che “lavora in 23 Paesi per permettere a persone in condizioni di vulnerabilità di liberare il proprio potenziale”.

Brugnaro: “Uno spazio moderno dell’antichità”

“Questo è uno dei pochi spazi moderni dell’antichità -ha sottolineato soddisfatto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro dopo essersi detto onorato della presenza di tanti ministri – L’operazione di Generali è un importante segnale di recupero per il centro storico. In sinergia con imprese e università vogliamo costruire la Venezia del futuro. Non si tratta quindi solo di un “omaggio” a un luogo storico ma anche a un progetto di città che stiamo sviluppando, a partire dalla candidatura di Venezia a Capitale mondiale della sostenibilità. Il recupero delle Procuratie Vecchie incarna a pieno titolo lo spirito di questa città che ha sempre fatto  della propria tradizione il punto di partenza per puntare al futuro“.

Un bene storico con una funzione sociale

Nei loro 11 mila metri quadrati di superficie distribuiti su quattro piani, le Procuratie Vecchie, oltre all’area aperta al pubblico, ospitano l’ auditorium “The hall”, uno spazio co-working in cui i membri di The Human Safety Net, le Ong, i beneficiari dei programmi e i volontari potranno lavorare insieme e una zona espositiva.
Ma non saranno un museo del passato quanto un bene storico con una funzione sociale che guarda al futuro.
Al loro interno, quindi, non si parlerà di business e di turismo ma di migliorare la qualità di vita delle persone in difficoltà, di come dar sostegno a bambini che vivono in realtà svantaggiate, di povertà e di sostenibilità.
Nelle antiche stanze che furono dei Procuratori della Serenissima, verranno così organizzati simposi internazionali, eventi, mostre, dibattiti, convegni aperti alla città.
Già in questi giorni sono allestite l’esposizione “A World of Potential”, a cura di Orna Cohen di Dialogue Social Enterprise e “Chutzpah”.

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Gratitude @ Andrea Martiradonna

Il richiamo alla venezianità

Alla realizzazione degli interni hanno contribuito anche alcune maestranze locali e d’altra parte gli architetti hanno voluto puntare su un forte richiamo alla venezianità che si ritrova sia nei contenuti che nei materiali utilizzati: legno, vetro, rame e specchi.
Che hanno consentito anche l’installazione di “Window on Venice” su alcuni dei 100 oculi cinquecenteschi che guardano Piazza San Marco, dove “la visione è stata potenziata tramite un sistema tecnologico di ingrandimento che, come le macchine ottiche del Canaletto – è stato spiegato – permette ai visitatori di immergersi nella vita cittadina consentendo di fare un salto temporale e di esplorare in 3D com’erano nel Cinquecento alcuni luoghi della Città come la Giudecca, il Ponte di Rialto, l’Arsenale, Burano e Murano”.
“Il legame di Venezia con il teatro e le maschere -è stato spiegato-  ha ispirato inoltre l’installazioneTeatro Veneziano”, nata da un’idea di Davide Rampello, che accoglie i visitatori: le marionette in legno di Arlecchino, Pantalone e Colombina, animate da una tecnologia sofisticata, interagiscono con i visitatori rispondendo alle loro domande sulla storia della città in più lingue.

Consuelo Terrin

2 commenti su “Venezia: dopo 500 anni, aperte al pubblico le Procuratie Vecchie

  1. La gratuità è solo per i residenti o anche per quelli che sono nati a Venezia? Grazie e buon lavoro


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