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Unione Europea: generati oltre 591 milioni di certificati Covid digitali

Unione Europea: generati oltre 591 milioni di certificati Covid digitali

I certificati Covid digitali rilasciati in tutta l’Unione Europea hanno superato i 591 milioni.
Lo riferisce la relazione adottata dalla Commissione europea, che sottolinea come il certificato, che concerne la vaccinazione, il test e la guarigione dal Covid, facilita la sicurezza dei viaggi per i cittadini ed è stato essenziale per sostenere l’industria del turismo europea, duramente colpita.
Basti pensare al trasporto aereo: a luglio 2021, grazie all’introduzione del certificato e all’allentamento delle restrizioni, come ha reso noto l’Airports Council International Europe, il volume dei passeggeri è più che raddoppiato rispetto allo stesso mese del 2020.
“Quando agiamo insieme siamo in grado di agire rapidamente”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
Il modello adottato dall’Europa, del resto, è diventato uno standard mondiale, essendo attualmente l’unico sistema già operativo a livello internazionale.
Vi sono infatti già collegati 43 Paesi, di 4 continenti, tra cui 27 Stati membri dell’Unione (20 dei quali lo utilizzano anche al loro interno), 3 Paesi dello Spazio economico europeo, la Svizzera e altre 12 tra Nazioni e territori.
Sono per di più in corso discussioni tecniche con altri 28 dei 60 Paesi che si sono rivolti alla Commissione europea per aderire al sistema dell’UE.
Un’indagine Eurobarometro del Parlamento europeo ha inoltre rivelato che il 65% degli intervistati ha dichiarato che il certificato Covid digitale dell’UE è il mezzo più sicuro per la libera circolazione in Europa durante la pandemia.
Il regolamento sul certificato Covid digitale è stato adottato da Parlamento e Consiglio europeo il 14 giugno 2021, stabilendo un quadro comune per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione dal Covid.
Il fine dichiarato è l’agevolazione della libera circolazione dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari durante la pandemia. Il monitoraggio della Commissione continuerà, affiancato da lavori tecnici per migliorare le funzionalità del sistema. Entro il 31 marzo 2022 sarà quindi presentata un’altra relazione sull’applicazione del regolamento. Tenuto conto dell’evoluzione della situazione epidemiologica, la relazione potrà essere accompagnata da una proposta legislativa volta a prorogare il periodo di applicazione del regolamento.

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