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Per scovare gli evasori fiscali, in campo anche l’intelligenza artificiale

Per scovare gli evasori fiscali, in campo anche l’intelligenza artificiale

Via libera all’algoritmo che consente all’Agenzia delle Entrate di incrociare le informazioni

Avete entrate extra in conto corrente, ma queste non si giustificano con le risultanze di altre banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria, a partire da quelli immobiliari e finanziari, legandosi ad esempio a eredità, donazioni, vincite o vendite di immobili?
Se sotto c’è un’evasione fiscale o comunque qualcosa di irregolare, questo potrà emergere ora più facilmente grazie al nuovo algoritmo messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

L’intelligenza artificiale di VeRa

Lo strumento si chiama “VeRa”, acronimo per “Verifica dei Rapporti finanziari”.
Era atteso da quasi 3 anni, visto che la possibilità di incrociare diversi dati, compresi quelli emergenti da fatture elettroniche e pagamenti con carte di credito, era prevista già dalla legge di bilancio 2020. Adesso ha ricevuto l’ok sia del Ministero dell’Economia che del Garante della privacy.

intelligenza artificiale giustizia predittiva
intelligenza artificiale giustizia predittiva

Il super calcolatore realizzato da Sogei è in grado di elaborare milioni di dati in contemporanea, andando alla ricerca delle anomalie. E, grazie all’intelligenza artificiale, più verrà utilizzato, più lo strumento si perfezionerà A dare un impulso fondamentale verso il concreto utilizzo di VeRa è stato ora il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha inserito tra le “pietre miliari” la riduzione del tax gap, cioè la differenza tra imposte dovute e incassate.

Il nuovo meccanismo contro gli evasori fiscali

A tutela della privacy, i dati da incrociare, comunque solo quelli indispensabili per le finalità, saranno inizialmente trattati in forma anonima dal computer, che elaborerà le liste dei potenziali evasori. Solo qualora emergano anomalie o scostamenti rilevanti, i dati saranno infatti poi collegati al contribuente. E saranno i responsabili dell’Agenzia delle Entrate, a questo punto, a valutare nello specifico se procedere, dando priorità alle situazioni di maggiore gravità. I dati potranno essere conservati dopo l’accertamento solo per 2 anni.
In ogni caso, prima di passare a un accertamento formale, il contribuente sarà invitato tramite lettera (si prevede che ne saranno inviate circa 2,5 milioni) a provvedere a un adempimento spontaneo per saldare eventuali tasse non versate. Qualora, invece, ritenga di essere in regola, potrà difendersi, presentando le ragioni dello scostamento, quando si procederà concretamente all’accertamento.

La lotta agli evasori fiscali

L’algorimo VeRa va ad aggiungersi ad altri strumenti recentemente introdotti per contrastare l’evasione fiscale, come l’allargamento della fattura elettronica obbligatoria per le partite Iva in regime di flat tax con più di 25 mila euro di ricavi e la trasmissione giornaliera dei pagamenti effettuati con carte e bancomat. Pur essendo scesa per la prima volta nel 2019 sotto i 100 miliardi di euro, l’evasione in Italia resta su livelli altissimi, con un tax gap del 18,5%.
Negli obiettivi del Pnrr, questo dato dovrà essere ridotto al 15,8% entro il 2024.
Anche perché la rottamazione delle cartelle esattoriali, sottolinea uno studio dell’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, dal 2016 a oggi ha consentito di recuperare solo 18 miliardi su 53.
Per provare a recuperare dall’evasione 14,4 miliardi nel 2022, 15,9 nel 2023 e 16,1 nel 2024 l’Agenzia delle Entrate utilizzerà così anche i droni, per censire soprattutto gli immobili, mentre, nonostante l’ok del Garante, non è ancora previsto il cosiddetto “data scraping”, che consente di incrociare anche i dati emergenti da internet e dai social network.

Alberto Minazzi

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