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La Nato predispone un piano di emergenza in caso di attacco

La Nato predispone un piano di emergenza in caso di attacco

Stoltenberg: “Siamo determinati  a fare tutto quello che possiamo per sostenere l’Ucraina, ma abbiamo anche la responsabilità di evitare una escalation, perchè sarebbe ancora più devastante”

La Nato si prepara. La minaccia circa l’uso di armi nucleari o chimiche da parte della Russia è stata presa molto sul serio e i vertici dell’Alleanza Atlantica sono al  lavoro per  definire un piano di emergenza in caso di attacco russo ai territori che ne fanno parte.
L’annuncio, dato dal consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, è stato seguito dalla dichiarazione del presidente Usa Joe Biden: “Se saranno usate armi chimiche – ha detto – saremo pronti a rispondere”.
Tra un botta e risposta circa l’ipotesi di una minaccia nucleare e chimica e l’accusa russa, secondo la quale in realtà proprio nei territori ucraini si starebbero fabbricando armi biologiche, continua, a Bruxelles, il Consiglio europeo, giunto nel suo secondo giorno a occuparsi dei problemi energetici e alimentari legati alla guerra in corso.
Nel frattempo, la Russia continua con i suoi attacchi, facendo sapere di essere “concentrata sulla completa liberazione del Donbass”.

La preoccupazione della Nato

La posizione della Nato, al termine del summit che si è tenuto stamani, è stata affidata a un comunicato stampa congiunto che evidenzia la preoccupazione dei capi di Stato.
“C’è anche il rischio che un attacco abbia un effetto diretto sulle persone che vivono nei Paesi della Nato – ha detto chiaramente il segretario generale Jens Stoltenberg -. Miglioreremo la nostra preparazione e prontezza per le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari”.
Un prossimo incontro è già stato fissato a Madrid.

nato
Per il momento, la Nato rafforzerà la propria presenza militare sulle frontiere a est e continuerà a fornire a Kiev armi per difendersi.
“Gli alleati –riporta il comunicato congiunto – hanno deciso di fornire più assistenza e mezzi all’Ucraina, anche dal punto di vista militare. Tra questi ultimi, si contano armi anti carro, difese anti missili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci”. Si aggiungono aerei da combattimento, navi e sottomarini.
Ai battaglioni già presenti nei Paesi Baltici e in Polonia, ci saranno i battaglioni Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia.
La difesa dei confini, infatti, è fondamentale per tenere la guerra all’interno del territorio ucraino.
“Siamo determinati – ha spiegato Stoltenberg – a fare tutto quello che possiamo per sostenere l’Ucraina, ma abbiamo anche la responsabilità di evitare una escalation perchè sarebbe ancora più devastante”.

La minaccia nucleare

La minaccia nucleare è l’altro fronte sul quale la Nato ha deciso di definire il proprio eventuale intervento con assistenza ed equipaggiamenti: “rilevamento, protezione, forniture mediche, addestramento per la decontaminazione e la gestione della crisi”.
Previsi anche aiuti umanitari e finanziari.
Nel corso del vertice è stata anche rinnovata la necessità di aver chiara la posizione della Cina.
“Chiediamo a tutti gli Stati, inclusa la Repubblica popolare cinese, di sostenere l’ordine internazionale, compresi i principi di sovranità e integrità territoriale” e “astenersi dal sostenere in alcun modo lo sforzo bellico della Russia e da qualsiasi azione che aiuti la Russia a eludere le sanzioni“.
Una risposta alla richiesta di procedere tutti uniti per un “cessate il fuoco in Ucraina” è arrivata nel frattempo dall’India che, attraverso il suo ministro degli Esteri, dopo un colloquio durato tre ore con il ministro cineseWang Yi, ha detto che India e Cina concordano sull’importanza di porre fine alla guerra.
Il vertice Nato ha voluto mettere nero su bianco anche l’invito alla Bielorussiaa porre fine alla sua complicità (con la Russia ndr), in linea con la risoluzione sull’aggressione contro l’Ucraina adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 2 marzo 2022″.

Putin: “l’Occidente vuole cancellare un Paese millenario”

Non sono mancate oggi, dalla Russia, dove ha partecipato a un incontro culturale televisivo, le accuse all’Occidente da parte del presidente Vladimir Putin, secondo il quale i Paesi occidentali vorrebbero “cancellare la cultura russa come fecero i nazisti distruggendo la letteratura indesiderata in Germania”.

Consuelo Terrin

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