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La Terra impara a difendersi da corpi celesti potenzialmente minacciosi

La Terra impara a difendersi da corpi celesti potenzialmente minacciosi

La sonda Dart della Nasa ha colpito con successo l’asteroide Dimorphos per deviarne la traiettoria

Si tratta in assoluto della prima missione di difesa planetaria dedicata allo studio e alla dimostrazione di un metodo di deviazione degli asteroidi. Il tutto per valutare la capacità del sistema di difendere la Terra da oggetti orbitanti potenzialmente minacciosi in caso di impatto nell’atmosfera. Ed è anche la prima volta che il genere umano prova a modificare lo stato orbitale di un corpo celeste, attraverso un impatto cinetico. Questo metodo prevedeva che Dart entrasse deliberatamente in collisione con un asteroide bersaglio per modificarne la velocità e la traiettoria.

«Stiamo intraprendendo una nuova era – ha commentato il direttore della divisione di scienze planetarie della Nasa Lori Glaze. – Abbiamo potenzialmente la capacità di proteggerci da qualcosa come l’impatto di un asteroide pericoloso». Il test è stato effettuato all’1.14 ora italiana del 27 settembre 2022 quando la navicella spaziale Dart delle dimensioni di un distributore automatico si è scontrata con successo con l’asteroide Dimorphos che ha le dimensioni di uno stadio di calcio e non rappresenta una minaccia per la Terra. L’impatto è stato registrato dal mini satellite italiano Licia Cube che ha consentito di seguire il progressivo avvicinamento del corpo celeste.

Gestito e coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e realizzato dall’azienda Argotec, si trovava a meno di mille chilometri dall’asteroide e subito prima della collisione è entrato in scena come un fotoreporter cosmico per riprendere il punto d’impatto. La fotocamera lavorava insieme a un sistema di navigazione autonomo chiamato Smart Nav per guidare la navicella senza il controllo diretto degli ingegneri sulla Terra. La missione è stata seguita in diretta dal centro di controllo di Torino: le immagini sono state trasmesse alla velocità di una ogni 5 secondi. Da queste che saranno valute attentamente dagli esperti tra qualche settimana arriveranno i primi risultati sulla variazione dell’orbita di Dimorphos.

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Tag:  Nasa