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Dalle origini al MOSE: ecco Venezia tascabile

Dalle origini al MOSE: ecco Venezia tascabile

Storia, leggenda e cronaca: il bignami dei milleseicento anni di Venezia con una bibliografia di 170 titoli

Milleseicento anni di storia, dalla leggendaria data di fondazione del 25 marzo 421 alla costruzione del MOSE, il sistema di paratie che protegge la città dall’acqua, tutti a portata di tasca.
È il notevole lavoro dell’autore Maurizio Vittoria, il quale ha presentato alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, una delle più importanti d’Italia, il suo nuovo libro: Storia di Venezia tascabile (casa editrice Venipedía).
Un compendio che ripercorre la storia, talvolta leggendaria, della città lagunare, dalla sua fondazione agli ultimi avvenimenti relativi al Novecento e ai conseguenti anni del Terzo Millennio.
Il libro è stato presentato nel corso di una conversazione-intervista tra l’autore dell’opera, Maurizio Vittoria, già funzionario della Biblioteca Nazionale Marciana e appassionato di storia e costume locale, nonché presidente del Comitato Venezia, che si prefigge la divulgazione e la conoscenza della cultura veneta e veneziana e Alberto Toso Fei, scrittore, giornalista e saggista, il cui lavoro è incentrato sul recupero della tradizione orale lagunare.

Realtà o leggenda?

“Ho scritto questo libro perché sono veneziano, amo Venezia e amo la sua cultura e la sua storia – ha raccontato Maurizio Vittoria – Ho pensato potesse essere utile raccogliere le informazioni di migliaia di libri in questa edizione tascabile.

Un lavoro difficile – ha continuato – perché è sicuramente più facile aggiungere episodi, anziché toglierli. Sono convinto comunque che la divulgazione, fatta in modo semplice e comprensibile, possa allargare la curiosità e la cultura delle persone. Per questo ho inserito, alla fine, un bibliografia di 170 titoli, nel caso si voglia approfondire la conoscenza della storia di Venezia”.
Come tante altre, la storia non è sempre vera o attendibile, soprattutto se tratta più di un millennio e mezzo.
Per questo motivo uno degli altri obiettivi del libro è il discernimento tra realtà e leggenda, a partire dalla fondazione di Venezia.
La data, 25 marzo 421, è infatti del tutto simbolica: al tempo, serviva una data precisa da celebrare, la quale veicolasse il concetto di libertà (della terra e dall’invasore, Attila re degli Unni), collegata direttamente a una festa religiosa, ovvero l’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria.

La nascita di Venezia

Qualsiasi avvenimento registrato prima dell’VIII secolo non è attendibile, basti pensare che la storia di Attila e della sua invasione viene riportata per la prima volta nell’ VIII secolo da Paolo Diacono, mentre la designazione della data di fondazione risale al 1267, grazie a Martin da Canal.
Si presume che la laguna veneziana fosse già abitata tre secoli prima di Cristo.  I geografi greci conoscevano la laguna veneziana fino dal III-I sec. a. C. come un luogo di grandi commerci, tant’è vero che la chiamavano “mega emporium”.
I Longobardi permisero la fondazione di una città, ma la sua storia reale continua a essere riscritta dai ritrovamenti archeologici.

venezia tascabile

L’acqua, la vera forza di Venezia

Una storia, quella di Venezia, scritta su e con l’acqua, diventata simbolo di difesa e di grandezza della Repubblica.
Le leggende narrano di invasioni nemiche scampate grazie alle trappole sui canali in secca, o della marea che infangò le truppe avversarie.
Il tutto per aumentare il prestigio e la grandezza della Serenissima; ne è sintomatica la presenza del Leone di San Marco in ogni casa, catapecchia o abitazione, a dimostrazione della fierezza con la quale si appartiene a Venezia.
Anche il filosofo francese Voltaire ricorda la Repubblica come un luogo libero nel libro Candido, e questo solo quarant’anni prima della sua caduta.

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Il Mose: una nuova storia da scrivere

Acqua che nel Novecento è diventata nemica della città, e non per causa sua. È l’uomo veneziano, a causa delle rivoluzioni industriali, ad averle tolto spazio portandola ad alluvionare il centro storico (storica è rimasta quella del 1966, con l’acqua che arrivò a quasi due metri di altezza).
Ed è per questo motivo che si è giunti al MOSE, entrato in azione solo nel 2020, dopo 38 anni di progettazione, sicuramente dispendioso ma essenziale per la sopravvivenza di Venezia.
Una città che ad oggi conta nel suo centro storico circa 50.000 abitanti, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale ne contava 200.000: molti si rifugiavano qui per scampare ai bombardamenti, certi che l’arte veneziana sarebbe stata risparmiata.
Ricerca di nuove case sulla terraferma; calo della natalità; incremento generale dei prezzi e monocultura turistica.
Oggi vivere a Venezia non è semplice, ma sono in essere alcuni progetti, come per esempio quello di attirare lavoratori in smart-working e portarli a vivere in città.
Cosa che resta comunque il sogno di molti perché la complessità della vita veneziana si contrabilancia al fascino dei suoi luoghi e delle sue persone.

 

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