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Covid: in arrivo un nuovo decreto. Green pass e Omicron 2

Covid: in arrivo un nuovo decreto. Green pass e Omicron 2
Il presidente del Consiglio Mario Draghi decreto

La pandemia è cambiata, in parallelo alla continua evoluzione delle varianti del virus.
Ora sembra essere arrivato il momento di “Omicron 2”.
Anche se la sua diffusione non sembra al momento uniforme in tutto il pianeta, la variante è monitorata con attenzione.
Nel frattempo, per adeguare le misure all’attuale contesto pandemico, l’Italia sta mettendo in campo alcune novità.
Un nuovo decreto è imminente e potrebbe cambiare diverse regole, dalla scuola al sistema di fasce regionali. Ma il ragionamento è aperto anche sulla durata del Green Pass, sempre più legato alla progressione della campagna vaccinale, all’aumento di coloro che si sono sottoposti alla terza dose e al fatto che Omicron 2, benché sembri più contagiosa, secondo i primi studi sarebbe anche meno patogena.

omicron 2

Meno restrizioni per i vaccinati con Omicron

Ad ammettere che l’eliminazione dei limiti temporali alla validità del Pass ottenuto dopo l’effettuazione della somministrazione del booster “è una delle misure al vaglio” è stato il consulente del commissario Figliuolo, Guido Rasi. Alla trasmissione “Che tempo che fa”, l’ex direttore dell’Ema ha illustrato anche le basi scientifiche alla base della possibile decisione in tal senso.
“I dati del 22 gennaio – ha ricordato Rasi – ci dicono che la possibilità di morire di un non vaccinato è superiore di 33 volte rispetto a quella di un vaccinato. Inoltre, peserà moltissimo anche la conferma dell’Iss che il 95% dei casi di Covid sono causati da Omicron, che ha un’incubazione più breve, colpisce più in fretta e provoca tante infezioni. Ma le persone vaccinate possono andare incontro a restrizioni molto, molto inferiori”.

L’analisi per territorio: in alcuni si muore di più

Il professor Rasi ha annunciato anche una riflessione e una verifica dell’andamento dei dati relativi ai decessi. “I decessi – ha detto chiaramente -non sono omogenei per regioni e strutture sanitarie. Bisogna chiedersi cosa c’è dietro nei territori dove le cose vanno meglio”.
Tempistiche di ricovero? Terapie in atto? Uso maggiore di monoclonali nei casi in cui è previsto?
Si vedrà.
Nel frattempo, altro tema su cui dovrà esser presa una decisione è quello del booster ai bambini.
Se sia necessario o meno, al momento, “è difficile dirlo – ha detto Rasi- E’ molto probabile che ne valga la pena, anche se, ovviamente, se il virus non circola più, saremo molto contenti di non doverla fare”. Al riguardo, il medico ha comunque rimarcato che “i bambini sono quelli che avranno meno effetti collaterali e il massimo beneficio”.

under 12
vaccino 5-11 anni

La situazione e Omicron 2

Pur restando caratterizzata da numeri ancora molto alti, la pandemia, in Italia, sembra intanto aver iniziato una lieve ma costante inversione di tendenza,  sia per riduzione dei contagi  che delle ospedalizzazioni. Quanto alla prevalenza, gli ultimi dati dell’Iss, pubblicati il 28 gennaio con riferimento al 17 gennaio, Omicron resta predominante al 95,8% delle infezioni, con Delta al 4,2%.
In nove regioni, tuttavia, sono state segnalate delle sequenze classificate come Omicron 2.
A essere interessate, al momento, sono Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Toscana.

Le caratteristiche di Omicron 2

Nel mondo, il portale internazionale Gisaid ha registrato dal 17 novembre scorso il caricamento di oltre 8 mila sequenze, provenienti da 40 Paesi, facenti riferimento a questa variante.
Omicron 2 sarebbe infatti emersa più o meno nello stesso periodo di Omicron (e anche di una terza sotto linea di Omicron), ma risulta di più difficile individuazione, mancando del gene “s” e richiedendo una maggiore capacità di laboratorio. Ha in tutto 70 mutazioni rispetto al ceppo di Wuhan, condividendone 32 con Omicron, ma avendone altre 28 uniche.
Secondo molti scienziati, non sarebbe in grado di provocare nuove ondate, ma potrebbe sostituire progressivamente Omicron.

Omicron 2: più contagiosa ma meno patogena

I primi casi sarebbero stati riscontrati in Sudafrica e Filippine, ma adesso è diffusa soprattutto in Danimarca (dove sta causando il 65% delle positività), oltre che in India, Svezia e Singapore. I sintomi provocati sono simili a Omicron (dal raffreddore ai dolori articolari), ma avrebbe una contagiosità superiore di 1,5 volte. Per converso, sarebbe meno patogena, soprattutto a livello polmonare.
Secondo i primi studi dell’Imperial College, il vaccino sarebbe ancor più efficace nei suoi confronti rispetto a quanto garantisce contro Omicron. In Danimarca, inoltre, stanno diminuendo i ricoveri in terapia intensiva.

Alberto Minazzi

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