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Contanti: dal 2022 si torna al limite di 1.000 euro

Contanti: dal 2022 si torna al limite di 1.000 euro

Dal 1° gennaio 2022 torna a 1.000 euro il limite massimo per i pagamenti in contanti in Italia, dal 1° luglio 2021 attestato a 2.000 euro. Lo ha confermato, nei giorni scorsi, il sottosegretario al Ministero dell’Economia, Federico Freni, rispondendo al quesito posto dalla Commissione Finanze di Montecitorio.

Le nuove regole

Il dimezzamento, introdotto dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, intende combattere il fenomeno delle transazioni “in nero” attraverso un più semplice tracciamento dei trasferimenti di denaro grazie ai pagamenti digitali, che, stima il Politecnico di Milano, arriveranno in Italia al 37% a fine 2021. Le novità riguarderanno sia le persone fisiche che persone giuridiche e quindi tanto le imprese che i privati e i liberi professionisti.

La nuova limitazione entrerà in vigore sia per i pagamenti in unica soluzione che rateali. E varrà indipendentemente dalla causale: dall’acquisto di merci al corrispettivo per prestazioni professionali, ma anche nei rapporti tra soci e società, comprese quelle prive di personalità giuridica, o per il prelievo di utili da parte dei professionisti.

Le eccezioni e le sanzioni

Tra privati, rispettando la soglia massima di 999,99 euro in contanti, sarà comunque sempre possibile effettuare il pagamento in parte in contanti in parte con altri strumenti tracciabili, dal bonifico all’assegno. E non sarà sottoposto al limite il versamento o il prelievo in banca o in posta che superi i 1.000 euro.

In caso di superamento della soglia, sono previste sanzioni sia a carico di chi effettua il pagamento irregolare che per chi lo riceve, ma anche per chi omette di segnalare le irregolarità alle direzioni territoriali. Anzi, in questo ultimo caso, rimarrà immutata la sanzione tra 3 mila e 15 mila euro, mentre dal 2022 diminuirà da 2 mila a mille euro il minimo edittale per chi commette la violazione.

Limiti italiani ed europei

Negli ultimi 20 anni, l’Italia ha già modificato 9 volte la soglia minima di contante ammessa per i pagamenti. Di queste, ben 5 modifiche sono intervenute negli ultimi 10 anni. Le più significative sono quelle del 2011, introdotta dal Governo Monti, che la fissò proprio a 1.000 euro. Nel 2016, invece, il Governo Renzi la riportò a 3 mila euro.

Anche l’Unione Europea, lo scorso luglio, ha presentato un pacchetto di proposte antriciclaggio, tra cui la fissazione della soglia di pagamenti in contanti a 10 mila euro. La mozione non entrerà però in vigore prima del 2024. Sono intanto già 11 i Paesi che hanno introdotto limiti ai contanti: si va dai 1.000 euro di Francia (per i residenti) e Portogallo ai 15 mila di Polonia e Croazia.

Alberto Minazzi

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