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Bonus auto: si avvicinano i nuovi eco-incentivi

Bonus auto: si avvicinano i nuovi eco-incentivi

Raggiunto l’accordo tra Ministeri sul decreto che rimodula i contributi per l’acquisto dei mezzi, che potranno anche essere usati. Contributi anche per l’installazione di gpl o metano

L’Italia si prepara a rinnovare il proprio parco auto circolante, uno dei più vecchi d’Europa, con oltre 11 milioni di veicoli da Euro 3 in giù.
Nuove auto elettriche e ibride, ma non solo. Pur con la logica di favorire soprattutto l’acquisto di veicoli a basse emissioni, rottamando i vecchi mezzi maggiormente inquinanti, presto tutti coloro che intendono rinnovare il proprio veicolo potranno usufruire dei nuovi eco-incentivi.
Anche nell’ottica dell’effettiva vendita dei veicoli prodotti in Italia, il Governo ha infatti raggiunto l’accordo tra i diversi Ministeri interessati, prevedendo tra l’altro che il cosiddetto “bonus auto” possa essere richiesto per esempio anche da chi compra un taxi, un mezzo commerciale o una moto, così come chi sceglie un veicolo usato oppure decida di installare un impianto a Gpl o metano sull’attuale veicolo di proprietà.
Le misure ancora non sono operative, ma si ritiene che entro un mese possa ora essere completato l’iter che prevede la firma sul decreto della Presidenza del Consiglio, l’esame della Corte dei conti, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento della piattaforma di Invitalia per accedere al contributo.

L’impianto normativo dei nuovi eco-incentivi

Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 950 milioni (di cui 793 per il comparto auto), includendo anche gli avanzi degli incentivi per il 2023 ma utilizzando solo una parte delle cifre stanziate dal Governo per il 2024.
Il bonus erogato potrà variare da 1.500 a un massimo di 13.750 euro, sulla base dei criteri fissati per la determinazione del contributo.
Il principale metro di quantificazione sarà quello delle emissioni di anidride carbonica del veicolo acquistato, suddivisi in tal senso in 3 fasce: tra 0 e 20 grammi a km (contributo minimo di 6 mila euro); da 21 a 60 grammi (bonus tra 4 e 10 mila euro); da 61 a 135 grammi (massimo 3 mila euro).
La classificazione servirà anche per la definizione del prezzo dell’auto ai fini della valutazione sull’ammissione al bonus.

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Sono infatti fissati limiti massimi di prezzo di listino: 35 mila euro (42.700 Iva inclusa) per le auto meno inquinanti e per quelle della terza fascia, mentre si sale a 45 mila (54.900 con l’Iva) per quelle di fascia intermedia. Se si supera il limite, l’acquirente non potrà dunque usufruire del contributo.
Per il calcolo dell’importo effettivo da erogare sarà poi preso in considerazione anche l’Isee, concedendo la somma più elevata a chi è in possesso di un indicatore al di sotto dei 30 mila euro per favorire i redditi più bassi che, come ha sottolineato il ministro Adolfo Urso, “ avranno un 25% in più di incentivi”.
Quanto alla rottamazione di un vecchio veicolo, questa sarà obbligatoria solo per chi acquista veicoli, termici o ibridi, in fascia di emissioni più alta. Qualora avvenga la rottamazione, anche nei casi non obbligatori, l’acquirente (o un suo familiare) dovrà essere intestatario della macchina da demolire. Questa dovrà essere di classe inferiore a Euro 5, con la sola deroga per chi ha Isee inferiore a 30 mila euro e acquisti una nuova auto rientrante in una delle prime 2 fasce.

Tipologie di auto e somme disponibili

Nella prima fascia di emissioni di CO2, quella tra 0 e 20 grammi per km, rientrano tutte le macchine elettriche. Per l’acquisto di questi veicoli sono stanziati 240 milioni.
La somma complessiva a disposizione sale a 402 milioni per la seconda fascia, in cui ricadono macchine “ibride plug-in” con doppia alimentazione, termica ed elettrica.
Più ampio il ventaglio di veicoli della fascia 61-135 g/km, siano a benzina, gasolio o gas oppure dotati di un motore ibrido, “full” o “mild”.
La maggioranza di quelle ammesse al bonus sono citycar (classe A), utilitarie (B) e compatte (C), con qualche versione di auto del segmento “D”.
Lo stanziamento complessivo, in questo caso, è di 140 milioni.
Pur con somme disponibili inferiori, rientrano tra i mezzi ammessi anche i taxi (20 milioni), moto, scooter, tricicli e quadricicli (5 per quelli a motore termico, 32,5 milioni se elettrici, con bonus del 30% fino a 3 mila euro che arriva al 40% fino a 4 mila euro se con rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3) e i veicoli commerciali (53 milioni).
Altri 20 milioni sono la somma stanziata per l’acquisto di auto usate, per un incentivo individuale da 2 mila euro in caso di rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 4.
I veicoli acquistati devono invece essere Euro 6 con emissioni fino a 160 g/km e un prezzo che non superi i 25 mila euro.
10 milioni sono a disposizione per l’installazione di impianti a Gpl (bonus da 400 euro) e metano (800 euro) su auto almeno Euro 4.
Oltre all’acquisto, è infine stata introdotta in via sperimentale per le persone fisiche anche la possibilità di noleggio a lungo termine, di almeno 3 anni, di auto fino a 135 g/km. Le persone giuridiche avranno invece diritto al bonus per le sole auto delle due fasce meno inquinanti o per moto, scooter, tricicli e quadricicli. La somma complessiva a disposizione è di 50 milioni, ma sarà un ulteriore decreto del Ministero dei Trasporti a definire l’entità dei contributi.

Alberto Minazzi

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