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Verso la riforma fiscale: cosa dovrebbe cambiare

Verso la riforma fiscale: cosa dovrebbe cambiare

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge delega consentirà l’attesa revisione del sistema, a partire dall’Irpef

Da circa mezzo secolo, se si escludono gli interventi con specifici provvedimenti-tampone, il sistema fiscale italiano non è stato sottoposto a vere riforme organiche. E proprio la riorganizzazione dell’amministrazione finanziaria e delle sue regole, nel tentativo di massimizzare dialogo ed equità, semplificare le procedure ed evitare così contrapposizioni e vessazioni dei cittadini, è uno degli obiettivi principali dichiarati dall’attuale Governo in carica.
Un iter articolato, che però ha visto lo scorso 14 agosto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge delega per la riforma fiscale: nei prossimi  24 mesi, dunque, l’Esecutivo dovrà tradurre in decreti esecutivi quelli che saranno i pilastri del nuovo Fisco “amico del contribuente”, riguardo ai quali il confronto è comunque aperto già da tempo.

La riforma dell’Irpef

Il primo importante passo, nelle intenzioni di Palazzo Chigi, è quello di riformare l’Irpef, riducendo gradualmente aliquote e scaglioni di reddito.
All’iter verso l’introduzione di un’aliquota unica è dedicato l’articolo 5 della legge delega, che prevede l’iniziale riduzione delle aliquote da 4 a 3, probabilmente in vigore già dal prossimo anno.

riforma fiscale
Il raggiungimento dell’equità orizzontale impositiva passerà anche attraverso l’individuazione di un’unica no tax area per tutte le categorie di reddito: lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. Detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta per il lavoro dipendente, inoltre, dovrebbero essere razionalizzati e accorpati e sembra essere destinata a cambiare, attraverso l’introduzione di un’imposta sostitutiva agevolata, la tassazione di straordinari e tredicesima.
L’intervento di detassazione delle tredicesime potrebbe precedere il riordino delle aliquote (che dovrebbe entrare nella prossima legge di bilancio), con un provvedimento apposito, per essere così operativo già da fine anno. Così come da subito dovrebbe entrare in vigore la flat tax incrementale per i lavoratori autonomi.

Le altre novità: dall’iva all’evasione fiscale

Un’altra imposta che dovrebbe essere sottoposta a completa revisione è l’iva, per metterla in linea con le normative europee. A tal fine, potrebbero cambiare le norme di esenzione, con il possibile completo abbattimento delle aliquote su beni di prima necessità come pane, latte e pasta, ma anche quelle del “carrello della spesa” potrebbero essere razionalizzate. E pure per la detrazione si va verso una revisione, che riguarderebbe anche delle norme per accedervi.
È evidente che un intervento di questa portata necessita di adeguate coperture. Anche in tale prospettiva si guarda all’annoso tema dell’evasione fiscale, per combattere la quale, prima che essa si realizzi, il Governo punta molto sull’adempimento degli oneri in modo spontaneo, attraverso non solo la compliance, ma forse anche con nuove tregue fiscali e definizioni agevolate delle irregolarità tributarie.
Tra le novità in arrivo, infine, modifiche sulle norme relative ai pignoramenti e sull’applicazione del quoziente familiare al meccanismo per la determinazione delle aliquote applicabili, oltre che al suo utilizzo al posto dell’Isee come indicatore della situazione economica per l’accesso a bonus e agevolazioni.

Alberto Minazzi

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Tag:  tasse