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Il Veneto resta zona rossa, ma chiede l'apertura delle scuole

Il Veneto resta zona rossa, ma chiede l'apertura delle scuole
il presidente della regione Veneto Luca Zaia conf stampa 11 febbraio 2021

Ancora in rosso, per la terza settimana, anche se non più per l’Rt, ma per l’incidenza. È questa la “sentenza” della nuova riunione della cabina di regia per il Veneto. Che chiede però al Governo di valutare l’ipotesi di aprire comunque le scuole, introducendo un sistema di tamponi rapidi.

Veneto in rosso

Giuridicamente, ha cavillato il presidente del Veneto Luca Zaia, finché non arriverà a Palazzo Balbi la nota del Ministero è giusto usare l’avverbio “probabilmente” prima del “saremo ancora in rosso”. Ma è il governatore il primo ad ammettere che “abbiamo dati da rosso”.
In realtà, il dato che trascina automaticamente il Veneto nella fascia con le massime restrizioni è quello dell’incidenza dei positivi su 100 mila abitanti nell’ultima settimana. Sia pur di poco, con 254 è stata infatti sforata la soglia di 250. L’Rt è invece sceso a 1,23 (il limite è di 1,25) e restano sotto le percentuali fissate sia i ricoveri in terapia intensiva (riempimento al 24% contro il 30% stabilito per far scattare l’allarme) che quelli in area non critica (25% rispetto al 40%). Tant’è che, nelle ultime 24 ore, i ricoverati sono scesi di 10 unità, tornando a 2.082. E le negativizzazioni superano i nuovi positivi (2.095 riscontrati con 42.645 tamponi effettuati, con incidenza al 4,91%), portando il totale degli attualmente positivi a 38.749 (-434).

Obiettivo arancione (se non giallo) dopo Pasqua

“Questi dati – è il commento di Zaia – dicono che c’è ancora uno strappino da fare. Ricordiamo che la zona arancione sarebbe comunque iniziata martedì prossimo. Per cui, di fatto, aggiungiamo solo 4 giorni in rosso, visto che dalla vigilia di Pasqua a Pasquetta tutta l’Italia sarà in rosso”.
Prima del weekend pasquale, in ogni caso, arriverà la nuova valutazione.
“Spero che dal 6 marzo si tornerà alla normalità e il bel tempo ci aiuterà, perché la forza di crescita già non mostra più la propulsione degli ultimi mesi – ha detto il presidente – Se ci mettiamo un po’ di impegno, come stiamo già facendo tutti, penso che, continuando con questo trend, per venerdì prossimo riusciremo a venirne fuori. Magari passando direttamente al giallo, perché in una settimana i parametri possono crollare”.

La richiesta per le scuole

Nel frattempo, Zaia lancia una ben precisa richiesta a Roma, sul tema delle scuole.
“Invito caldamente il Governo – ha dichiarato – a portare avanti un’idea, che non tiriamo certo fuori all’ultimo minuto: quella di aprire alla didattica in presenza, da martedì dopo Pasqua, tutte le scuole, introducendo uno screening settimanale della popolazione scolastica tramite tamponi. Dirò di più: se avessimo già affrontato il tema del fai da te seguito con attività di tutoraggio, le avremmo già aperte. E sono convinto che alla fine saranno i tamponi a determinare l’apertura delle scuole. Sono convinto che le scuole di ogni ordine e grado debbano essere aperte: lo dice uno che, al momento di chiudere, le ha chiuse”.

Vaccini: dalla prossima settimana si sale a 300 mila dosi?

Sul fronte vaccinale, ieri in Veneto sono state effettuate 24.770 vaccinazioni, alle quali si aggiungono il migliaio effettuato a Belluno dai medici di base.
“Probabilmente – ha sottolineato Zaia – dalla prossima settimana avremo un portafoglio di 300 mila dosi, riuscendo ad aumentare il numero e anche a garantire in parallelo la distribuzione ad altri canali vaccinali”. È stato dunque confermato il diritto a essere vaccinati per i familiari conviventi over 65 che accompagnano alla vaccinazione gli over 80, così come il coinvolgimento delle aziende.

Lunedì verrà poi firmato l’accordo con le farmacie, che, ancora in attesa del tavolo nazionale sulla somministrazione, garantiranno assistenza per chi si deve prenotare, sul nuovo portale regionale ultra semplificato. “C’è bisogno dell’aiuto di tutti – ha concluso il presidente – per cui dico anche ai giovani che vogliano dare il loro contributo, ad esempio per attività amministrative, di accettazione o accompagnamento, di scrivere ai direttori delle Ulss per dare la propria disponibilità”.

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