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Università in Italia: crollano le immatricolazioni

Università in Italia: crollano le immatricolazioni

Gli iscritti sono calati del 2,8%, unica in controcorrente l’Alma Mater di Bologna con 4% in più di matricole

Minori disponibilità economiche, rette elevate e strutture non adeguate, la pandemia.
Sono queste le principali cause, secondo il Censis, che portano i giovani a non iscriversi all’Università.
Gli Atenei del nostro Paese hanno segnato un – 2,8%, vale a dire 9.400 studenti in meno.
Il fenomeno, spiega il direttore del Censis Massimiliano Valeri, ha una maggiore incidenza nelle Università del Sud, nelle materie umanistiche e negli atenei non statali perché hanno rette più alte. Tengono invece le discipline scientifiche e i politecnici.

La tendenza a non proseguire gli studi dopo le superiori

Secondo quanto rilevato dal Censis, l’ente che dal 1964 svolge attività di ricerca in campo economico e sociale, sono più i maschi 3,2% delle femmine 2,% a decidere di non proseguire gli studi dopo il diploma. E mostra una netta differenza tra gli atenei del Sud e quelli del Nord e centro.
I primi infatti hanno perso 4.900 studenti segnando un -5,1%, in Italia centrale sono calati del 2,9%.
Un pochino meglio al Nord Ovest con -2,3%, mentre il Nord Est solo -0,1%.
Più della metà degli studenti che mancano all’appello riguarda i corsi umanistici (51%).
Per contro tengono le discipline Stem (Scienze, tecnologia, Ingegneria e Matematica) che segnano un calo minore (-0,95%). Unico ateneo in controtendenza è l’Alma mater di Bologna con un +4% di matricole e che per altro ha riconfermato per il 13esimo anno la top position tra le migliori mega universitarie italiane seguita dal Bo di Padova, dalla Sapienza di Roma e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Crisi economica e pandemia condizionano le iscrizioni

L’elaborata analisi del Censis dice che per 8 rettori di Università su dieci la crisi economica è la causa principale del calo delle immatricolazioni. Ma a generare un allontanamento dalle Università è stata anche la pandemia che ha generato nei giovani uno stato di sfiducia riguardo il loro futuro, nonostante una laura offra maggiori opportunità occupazionali.

Studenti Iuav Venezia – Ph© Laboratorio Fotografico Iuav

Le eccellenze universitarie nel ranking del Censis

L’ente ha elaborato anche quest’anno la classifica delle migliori Università italiane, consultabile per interno nel sito www.censis.it
Si tratta di un’articolata analisi basata sulla valutazione degli atenei statali e non statali, divise in categorie omogenee per dimensioni relativamente a strutture disponibili, servizi erogati, borse di studi e altri interventi a favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
Il ranking 2022-23 vede primeggiare a seconda delle dimensioni, da mega a piccoli atenei, Bologna, Pavia, Siena e Camerino.

La prima posizione tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40 mila iscritti) è anche quest’anno occupata dall’Università di Bologna con un punteggio complessivo di 89,8.
Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma con rispettivamente 88,0 e 86,5 punti.
Pisa scalza l’Università di Firenze (V) e si classifica al quarto posto. Avanza di due posizioni l’Università Statale di Milano e raggiunge il sesto posto. Fanalino di coda l’Università di Bari (80,2%) e la Federico II di Napoli (72,3%).

università
Università La Sapienza Roma

Per quanto riguarda i grandi atenei statali, in top position si trova l’Università di Pavia. Seguono quella di Perugia, che dopo un periodo di primato retrocede in seconda posizione, mentre salgono di due posti l’Università di Milano Bicocca e quella di Cagliari.
Guadagnano una posizione le Università della Calabria e di Venezia, Ca’ Foscari, che passano rispettivamente in terza e quarta posizione. Chiudono la classifica l’Università di Roma Tre, quella di Catania e di Messina.

I medi atenei statali premiano l’Università di Siena in prima posizione con 96,7 punti, seconda l’Università di Sassari con 96,0 punti, terza Trento con 94,8.
Infine, per quanto riguarda i piccoli atenei fino a 10 mila iscritti in top position troviamo l’Università di Camerino, seguita da Macerata e Reggio Calabria.
La classifica dei Politecnici ha al primo posto Milano, al secondo Torino e al terzo lo Iuav di Venezia.
Tra gli atenei non statali in prima posizione anche quest’anno l’Università Bocconi con 92,6 punti.

Silvia Bolognini

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