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Ucraina. Già 85 mila profughi transitati in Italia

Ucraina. Già 85 mila profughi transitati in Italia
Fabrizio Curcio (Capo dipartimento Protezione civile) e Luca Zaia (Presidente Regione Veneto)

Il capo della Protezione Civile Curcio in Veneto: “Il 90% ospitati nella rete amicale”

 

Dall’inizio della guerra, dei 4,2 milioni di persone stimate fuoriuscite dall’Ucraina, del 40% non accolto in Polonia in Italia sono transitati 85 mila profughi, il 10% dei quali per riversarsi poi in altri Paesi.

A fare il punto, in occasione della sua visita in Veneto, è stato il capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. “In questo momento – ha spiegato – gli arrivi sembrano un po’ calare, ma dobbiamo essere pronti”.

 

Ucraina: la strategia della Protezione civile

Per la prima volta, la Protezione civile italiana si è trovata in occasione di questo conflitto a confrontarsi con un approccio completamente diverso dal passato. “Non dobbiamo dare supporto a persone in difficoltà per un’emergenza naturale – ha sottolineato Curcio – e la diversità di approccio fa la differenza. In ogni caso, noi stiamo continuando a mantenere la linea di aiuto diretto in quel Paese, accanto a quella dell’accoglienza”.

Fabrizio Curcio (Capo dipartimento Protezione civile)

Il sistema di accoglienza deve infatti tenere conto della fluidità e dello spontaneismo dei flussi. “Da parte dei profughi – ha ammesso il capo della Protezione civile – c’è forte attesa sull’evoluzione di quanto sta avvenendo in quei territori, perché vogliono tornare in patria”. Non è quindi un caso che il 90% di Ucraini presenti sul nostro territorio sia ospitato nella rete amicale facente capo alle preesistenti comunità forti in alcune aree regionali e cittadine. E, tra le misure in fase di attivazione, vi è anche il contributo di sostegno ai profughi, con un’assistenza di non più di 90 giorni per chi si appoggia alla rete parentale o amicale.

 

I minori non accompagnati

Uno dei temi caldi è anche quello dei minori stranieri non accompagnati. A tal fine è stato nominato commissario ad hoc il prefetto Francesca Ferrandino “per omogenizzare la procedura, visto che le forme di assistenza devono essere particolarmente seguite nell’interesse di questi bambini, affinché siano accolti nella maniera migliore e seguendo procedure che, per fortuna, nel nostro Paese sono molto rigide”, ha spiegato Curcio.

Di questo tema ha parlato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha quantificato in 234 i minori non accompagnati presenti in Veneto. Il resto del bollettino parla di 11.459 arrivi registrati, per quasi il 90% donne e minori under 14, 21.207 tamponi effettuati (con un indice di positività del 3,5%) e 3.600 vaccinazioni effettuate. “Questo – ha spiegato Zaia – si spiega con il fatto che molti ci dicono che si fermeranno per pochi giorni, visto che nel loro progetto di vita c’è il ritorno a casa”. Quanto infine all’ospitalità, 218 persone sono negli hub regionali, mentre 5.306 Veneti hanno messo a disposizione 12.406 posti letto.

 

Alberto Minazzi

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