La nuova casa del digitale, dell’artigianato e della creatività ha aperto in via Rosa, nell’ex tipografia Valentini. Tra laboratori, coworking e formazione, è già un punto di incontro per cittadini, artigiani e visionari del futuro
C’era una volta una tipografia. Oggi, tra le sue mura, pulsa il nuovo cuore dell’innovazione mestrina.
Si chiama The HuB – Human Bits, e sarebbe riduttivo riassumerlo in uno spazio: è un ecosistema.
Cinquecento metri quadrati di creatività, sperimentazione e incontro, dove l’artigianato si intreccia con la tecnologia e il digitale torna a essere un bene comune, accessibile a tutti.
L’assessore allo Sviluppo economico Simone Venturini l’ha definito “un modello concreto di rigenerazione urbana e sociale”: un luogo dove si mescolano impresa, innovazione e solidarietà.
Qualcosa di nuovo, quasi una nuova piazza, ma coperta e creativa, per chiunque voglia mettere in gioco idee, mani e curiosità.
Qualcosa che potrebbe far nascere molte opportunità.

La galleria del fare: dove le idee diventano materia
Dietro le vetrate che si affacciano su Corte Legrenzi, c’è la galleria del fare, una sorta di laboratorio del futuro.
Qui, stampanti 3D, laser cutter e strumenti digitali dialogano con la manualità artigiana: un mix di tradizione e innovazione che dà forma a oggetti, progetti, prototipi.
È il regno dei “makers” ma anche di chi vuole imparare, sperimentare, capire come si costruisce il mondo che verrà.
Accanto, la grande sala vetrata si trasforma ogni giorno: una volta è aula per corsi di fabbricazione digitale, il giorno dopo ospita un talk culturale o un laboratorio per bambini.
Flessibile e inclusiva, è la vera “piazza coperta” della proposta.
Un crocevia di idee e collaborazioni, un ponte tra locale e globale
Al piano superiore, lo Human Bits Co-space è già animato da una piccola comunità di professionisti: grafici, modellatori 3D, videomaker, esperti di marketing.
Non è solo un luogo di lavoro condiviso, ma un crocevia di idee e collaborazioni.
“Abbiamo ospitato quasi un evento al giorno – racconta Alberta Menegaldo, presidente di Prossimi ETS – e incontrato cittadini di tutte le età. L’entusiasmo è sorprendente, sembra di essere a Berlino o Copenaghen, ma siamo nel cuore di Mestre”.
È proprio questo lo spirito del progetto: creare un ponte tra il locale e il globale, tra le radici artigiane della città e le nuove frontiere del digitale, connesso in rete con Fablab Venezia, Prossimi ETS e partner europei del progetto Hephaestus.

Boscolo: “Un’iniziativa delle persone per le persone”
Da novembre, The HuB entra nel vivo con un programma denso di attività: corsi di fabbricazione digitale per disoccupati, laboratori per le scuole, academy avanzate, workshop sulla mobilità sostenibile e perfino residenze creative per artigiani.
Il tutto intrecciato da un programma pubblico di incontri, dialoghi e laboratori su innovazione, arte e sostenibilità.
“Vogliamo che i cittadini diventino protagonisti del cambiamento – spiega Andrea Boscolo, co-fondatore di Fablab Venezia e Prossimi ETS – per questo lanceremo un crowdfunding che permetterà a chiunque di sostenere e partecipare al progetto. È un’iniziativa delle persone per le persone, un unicum in Italia.”



