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Con lo smart working, CO2 pari a 60 mln di voli Londra-Berlino in meno

Con lo smart working, CO2 pari a 60 mln di voli Londra-Berlino in meno

Lo smart working contribuisce a ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica.
E’ quanto sostiene uno studio di Carbon Trust, associazione non a scopo di lucro istituita nel 2001 per aiutare le Organizzazioni a ridurre il loro impatto ambientale.
Lo studio effettuato su cinque Paesi europei ovvero Repubblica Ceca, Germania, Italia, Spagna, Svezia e nel Regno Unito , ha calcolato l’entità delle emissioni di carbonio che sono state risparmiate grazie allo smart working prima e durante la pandemia. Non solo, ha stimato anche quante emissioni saranno risparmiate a seguito della pandemia se si continuerà ad incentivare lo smart working.
Le cifre per l’Italia sono notevoli. Il nostro Paese, grazie allo smart working, potrebbe in futuro risparmiare fino a 8,7 megatonnellate di anidride carbonica equivalente all’anno, che sono pari a 60 milioni di voli da Londra a Berlino,
Lo studio denominato Homeworking ha rilevato che per ogni persona che lavora in smart working in Italia, il risparmio sarebbe equivalente a oltre una tonnellata di Co2 e, cioè circa sette voli passeggeri da Berlino a Londra.
Lo studio evidenzia anche che in futuro saranno circa 8,23 i milioni di posti di lavoro in Italia che potranno esser svolti in remoto e che le persone potranno lavorare da casa in media circa due giorni alla settimana.
Ma è durante il lockdown che si è avuto il picco: il numero di lavoratori in smart working in Italia è infatti salito fino a 6,58 milioni, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, ciascuno dei quali ha lavorato da remoto in media 2,7 giorni a settimana, con un risparmio di 1,861 kg di CO2 pro capite, il 112% in più rispetto al periodo pre-Covid.
Questi dati tengono conto ovviamente del periodo di lockdown, ma anche dell’evidenza che moltissimi italiani si recano al lavoro con mezzi propri come l’automobile. Un’abitudine alla quale, secondo quanto evidenzia lapubblicazione sui comportamenti dei cittadini in rapporto ai cambiamenti climatici 2020-2021, non intendono rinunciare.

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