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La Russia attacca l'Ucraina. E' guerra

La Russia attacca l'Ucraina. E' guerra

L’attacco è iniziato alle prime luci dell’alba.
Cinque esplosioni si sono sentite nella capitale Ucraina, a Kiev. Poi è stata la volta di Odessa e di altre città a sud del Donbass, come Mariupol.
Un attacco a raggiera, preannunciato poco prima da un discorso del presidente russo Vladimir Putin alla nazione non ancora abbastanza sveglia ma preparata alla notizia di un’operazione militare da giorni.
Come dall’altra parte della barricata, dove l’arrivo di un contingente russo di 50 mila uomini al confine con l’Ucraina non aveva certo convinto che fosse legato a semplici esercitazioni militari.
A poche ore dall’inizio della guerra, i russi dichiarano di aver abbattuto le difese aeree ucraine. E gli ucraini  rendono noto di aver abbattuto diversi aerei russi, almeno cinque, e un elicottero.
I russi avrebbero attaccato dalla Crimea e dalla Bielorussia.
Successivamente, hanno invaso la città di Kharkhiv. Secondo quanto riferito dal consigliere della presidenza ucraina Alexei Arestovich, sarebbero già 40 i militari e una decina i civili ucraini uccisi.

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Il discorso di Putin al mondo

Nel corso del suo discorso alla nazione, Vladimir Putin è stato perentorio nel difendere le motivazioni che avrebbero portato all’attacco, necessario “per proteggere la popolazione civile di Donetsk e Luhansk”, le due regioni separatiste che già nel 2014 si sono dichiarate indipendenti ma dove sono ancora molti i filorussi.
Soprattutto, è stato perentorio nel rivolgersi a chiunque intenda intromettersi in questa faccenda.
“Ho qualche parola per chi fosse tentato di interferire con quanto sta succedendo: chiunque cerchi di ostacolarci, o peggio di minacciare il nostro Paese e la nostra gente – ha detto – sappia che la risposta russa sarà immediata e porterà a conseguenze che non avete mai visto nella storia. Siamo pronti per ogni sviluppo – ha concluso -. Tutte le decisioni necessarie sono state prese. Spero di essere ascoltato”.

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Le reazioni dei leader mondiali

Non sono mancate, da parte dei leader mondiali, le reazioni a quanto accaduto, di fatto già preannunciato dall’intelligence la settimana scorsa, poi rinviato e infine confermato.
Mentre è stata convocata di prima mattina una riunione di emergenza degli ambasciatori Nato, che hanno condannato l’attacco “premeditato, non provocato e ingiustificato contro l’Ucraina”.
“Non lasceremo che Vladimir Putin distrugga l’architettura di sicurezza che ha dato all’Europa pace e stabilità per molti decenni – ha nel frattempo affermato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Bruxelles -. Putin non dovrebbe sottovalutare la forza delle democrazie”.
“Queste sono tra le ore più oscure per l’Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale – ha rilevato l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell -. Una grande potenza nucleare ha attaccato un Paese vicino e minaccia rappresaglie contro qualsiasi altro Paese che possa venire in suo aiuto. Non è solo un’enorme violazione del diritto internazionale ma anche una violazione dei principi di base della coesistenza umana. Costerà molte vite, con conseguenze sconosciute davanti a noi. Il presidente Putin – ha concluso – deve fermare questa aggressione insensata”.

Mentre il vertice Nato è riunito per decidere in quale modo intervenire, da Washington, il presidente Joe Biden afferma che gli Stati Uniti e i loro alleati “chiederanno conto alla Russia”.

Le reazioni in Italia

In Italia, il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha convocato all’Unità di Crisi della Farnesina una riunione urgente, mentre il presidente del Consiglio Mario Draghi condannava l’attacco definendolo ingiustificato e ingiustificabile.

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Mario Draghi. foto Governo.it

“Il Governo italiano è al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”, ha detto il premier.
Subito dopo, la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, di cui fanno parte i principali ministri del governo e alla quale sta partecipando anche il capo dell’intelligence italiana Elisabetta Belloni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel frattempo, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa.

Le sanzioni e l’impennata dei prezzi di petrolio e gas

Le prime conseguenze dell’attacco russo potrebbero essere quelle di dar concretezza alle sanzioni già annunciate nei giorni scorsi.
Tra queste, il blocco delle banche russe, restrizioni all’export e il blocco di New Stream 2, il gasdotto sottomarino concluso ma che necessità delle autorizzazioni della Germania per essere avviato.
Misure che avranno delle ripercussioni economiche per tutta Europa, dove si assisterà a un nuovo aumento del costo del petrolio e del gas e, di conseguenza, dell’inflazione.
I primi colpi sono già stati accusati nella mattinata di oggi con il crollo delle Borse europee.
Francoforte ha ceduto il 5%, Parigi il 4,9%, Londra il 3,1%.
Un’impennata l’hanno registrata anche i prezzi delle principali materie prime, inclusi i generi alimentari.
Ma non va certo meglio alla Russia, che con quest’azione ha perso il 33% del listino e il rublo ha perso il 3,8% sul dollaro. Finora si è calcolato che siano stati bruciati 200 miliardi di dollari.

Consuelo Terrin

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