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Profughi: il piano di accoglienza della Città Metropolitana di Venezia

Profughi: il piano di accoglienza della Città Metropolitana di Venezia

La Città sta predisponendo l’accoglienza e l’integrazione per le centinaia di profughi ucraini in arrivo

Di pari passo con l’evoluzione del conflitto in atto in Ucraina, crescono gli arrivi dei profughi dai territori in guerra.
Sono soprattutto donne con bambini e anziani ai quali le città in cui arrivano si stanno preparando a dare accoglienza.
In Veneto ne sono già arrivati 3.300, diverse centinaia di loro nella sola provincia di Venezia.
Numeri che aumentano di giorno in giorno a fronte di una richiesta elevata di disponibilità.
Il database della Città Metropolitana di Venezia, attivato per cercare alloggi in cui ospitare chi fugge dalle bombe, ha finora messo a disposizione 618 posti letto e 257 alloggi. Anche questi numeri che continuano ad essere incrementati.

«La guerra in Ucraina – ha detto il sindaco della Città Metropolitana Luigi Brugnaro – è una vicenda drammatica, che sta provocando lutti e distruzioni di intere città. I primi rifugiati sono giunti in Italia con le auto e gli aerei, adesso comincerà l’arrivo delle persone che si spostano in treno. Venezia è un luogo di frontiera e la stazione di Mestre è un punto nevralgico di smistamento delle persone. Ecco perché il Comune e la Città metropolitana di Venezia hanno voluto costituire una cabina di regia per far fronte alla situazione. I sindaci, che ringrazio, conoscono le loro comunità ed è giusto che vengano informati di quanto sta accadendo sul loro territorio perché l’assistenza deve essere coordinata. Per questo motivo – ha concluso – è importante che chi ospita un parente o un conoscente che viene dall’Ucraina deve informare entro 48 ore il sindaco del proprio territorio, oltre alla Questura o al Comando dei Carabinieri».

Il piano di accoglienza e integrazione

«La situazione in costante evoluzione – ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Venezia Simone Venturini durante il punto stampa dedicato al piano di accoglienza – richiede necessariamente un coordinamento tra i vari attori interessati non appena le persone arrivano sul territorio. Per questo serve un preciso lavoro di squadra da parte dei 44 Comuni della Città Metropolitana, le Ulss, Prefettura, QuesturaCaritas, Protezione Civile, la Comunità Ucraina e altre associazioni e i cittadini. Cosa che è stata immediatamente avviata».

L’arrivo di profughi in stazione ferroviaria a Mestre (Venezia)

Il database attivato dalla Città Metropolitana di Venezia è lo strumento che consente ai cittadini di segnalare la propria disponibilità a ospitare in casa propria o di mettere temporaneamente a disposizione una propria abitazione per i profughi in arrivo.
Gli spazi devono essere immediatamente fruibili, quindi dotati delle utenze domestiche di base quali acqua, luce, gas e riscaldamento.
I dati inseriti saranno poi trasmessi ai sindaci dei vari Comuni metropolitani per le necessarie verifiche di idoneità dell’alloggio e correttezza dell’offerta. Nel sito del Comune c’è una pagina sempre aggiornata che contiene le informazioni necessarie per fornire aiuto, oltre al numero 041041 dello sportello Dime, anche in lingua ucraina.

Le strutture a disposizione per i rifugiati

Oltre alle disponibilità da parte dei cittadini segnalate nel database, il comune di Venezia ha dato il via alla collaborazione con l’Ostello AO di via Cà Marcello, a due passi dalla stazione ferroviaria di Mestre. In questa struttura, in queste prime settimane di guerra sono ospitate oltre 120 persone, per la maggior parte donne e minori.
«Siamo costantemente in contatto con tutti i sindaci metropolitani – ha precisato Venturini -. E’ fondamentale avere sempre la situazione sotto controllo per creare una rete capillare di accoglienza sul territorio e predisporre un piano che dopo il primo momento dell’arrivo segua un percorso di integrazione dei rifugiati che passi anche attraverso i trasporti, il superamento delle difficoltà create dalla lingua, il lavoro. Quello che abbiamo notato in questo primo periodo di emergenza è che c’è una grande voglia di mettersi a disposizione, anche da parte dei cittadini».

La conferenza stampa sul piano accoglienza profughi ucraini

In questo senso si sta lavorando su più fronti contando sull’aiuto di tutti. In primis la Protezione Civile, che impegna ogni giorno centinaia di uomini nella prima accoglienza quando i profughi arrivano e nel loro trasferimento nelle strutture di accoglienza, e le Ulss che effettuano gli screening vaccinali. Si sta anche predisponendo un accordo con la Comunità Ucraina di Venezia per incrementare le forze in campo per l’accoglienza.

L’appello alla scuola, una tessera per i mezzi di trasporto pubblico

«L’accoglienza diffusa e la rete di aiuti che stiamo creando – ha sottolineato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – deve anche tenere conto delle difficoltà che molti ragazzini incontreranno dal punto di vista dell’istruzione. Non parlano italiano, pochi di loro sanno la lingua inglese, per questo faccio un appello alla scuola perché già da ora si attivi nella predisposizione di un piano di integrazione che tenga conto di questo. E lancio un messaggio di accoglienza rivolgendomi direttamente al cuore dei nostri giovani ai quali li affidiamo. Anche per i mezzi di trasporto pubblico stiamo valutando di fornire ai rifugiati una specifica tessera che consenta loro di muoversi gratuitamente».
Il primo cittadino ha poi comunicato che si provvederà anche a far sì che per chi arriva in auto sia valida sul nostro territorio l’assicurazione della quale sono in possesso.
Il tutto seguendo un percorso lineare e sempre coordinato che parte dal controllo sanitario all’arrivo, l’eventuale vaccinazione laddove manchi, il rilascio della Tessera Sanitaria .

Silvia Bolognini

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