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Incidenti stradali: sempre troppe vittime in Italia

Incidenti stradali: sempre troppe vittime in Italia

I dati preliminari presentati dalla Commissione Europea: +3% nei 27 Paesi dell’Unione, +9% in Italia

Nel 2022, in Italia come in Europa, le morti sulle strade per incidenti sono tornate ad aumentare, rispettivamente del +9% e del +3%, rispetto al 2021 pur rimanendo sotto (-10% complessivo nei 27 Stati dell’Unione e -2% nel nostro Paese) a quanto si era registrato nel 2019, ultimo anno pre-pandemia.
È quanto emerge dai dati preliminari pubblicati dalla Commissione Europea, che illustrano una situazione a macchie di leopardo, tra il +189% di Malta e il -25% della Slovenia nel confronto tra gli ultimi due anni e il +63%, sempre maltese, e il -45% della Lituania rapportati ai numeri ante-Covid.

La sicurezza stradale nell’Unione Europea

Complessivamente, le persone che hanno perso la vita dopo essere state coinvolte in un incidente stradale in Europa lo scorso anno sono state circa 20.600.
Il tasso medio continentale per milione di abitanti si è così attestato a 46, con la punta massima della Romania (86) e la minima della Svezia (21).
L‘Italia ha fatto registrare un tasso di 53 decessi ogni milione di abitante, tornando sui livelli del 2019, dopo aver toccato quota 40 nel 2020 e 49 lo scorso anno. La variazione percentuale di morti sulle strade nel nostro Paese è comunque inferiore del -5% rispetto al periodo 2017/19.

incidenti

Svezia e Danimarca i Paesi più sicuri

Nell’Unione la discesa dello scorso anno è stata del -11% nei confronti del triennio precedente all’esplosione dell’emergenza sanitaria e di 2 mila vittime in meno se paragonata al 2021.
Un risultato che però è ritenuto ancora insufficiente rispetto agli obiettivi fissati a livello europeo nel 2018 di una riduzione del 50% di morti e feriti gravi per incidenti stradali entro il 2030 e all’azzeramento delle vittime entro il 2050.
È  la Danimarca, terza al -23% nel rapporto 2022/2019, a poter contare sulle seconde strade più sicure d’Europa dopo quelle svedesi, con 26 decessi per milione di abitanti, nonostante il +18% nel confronto tra gli ultimi due anni.
Nel confronto tra 2021 e 2022, dopo la Slovenia i dati più incoraggianti arrivano ancora dalla Lettonia (-24%).
L’Italia è in linea con gli altri grandi Paesi europei. Anche la Germania, nel 2022, ha fatto segnare un +9% .
La Spagna è al +12%, la Francia al +11%.

Come si muore sulle strade

I dati dettagliati su quali strade si perde maggiormente la vita nell’Unione Europea, chiarisce il comunicato di Bruxelles, non sono ancora disponibili. Quelli del 2021 parlano di un 52% delle vittime su strade extraurbane, 39% in aree urbane e 9% in autostrada.
Il 78% delle vittime sono uomini, con il 45% del totale formato da conducenti o passeggeri di autovetture.
Vi è quindi un 19% di utilizzatori di moto, un 18% di pedoni e un 9% di ciclisti.
Un dato che però si ribalta nelle aree urbane, dove poco meno del 70% delle vittime è formato da questi soggetti più vulnerabili sulle strade. In particolare, a preoccupare l’Unione Europea è il dato dei ciclisti, gli unici a non aver registrato un significativo calo di incidenti mortali nell’ultimo decennio.

incidenti

In Francia, per esempio, i dati preliminari per il 2022 rivelano un aumento del 30% degli incidenti mortali per i ciclisti rispetto al 2019. In Italia, la drammatica fine del campione di ciclismo Davide Rebellin ha portato a 106, a inizio dicembre, le vittime su due ruote nel 2022. E, al 19 febbraio 2023, come riporta l’Osservatorio Asaps, si sono aggiunti altri 12 utilizzatori della bicicletta che hanno perso la vita sulle strade italiane.

Alberto Minazzi

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