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Giorno della Memoria: tra celebrazioni e ricordo

Giorno della Memoria: tra celebrazioni e ricordo
Uno scorcio del campo di concetramento di Auschwitz-Birkenau, divenuto emblema della Shoah

Al Quirinale, la commemorazione con Mattarella. Meloni: “La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanità”. Celebrazioni in tutta Italia

Alle prime luci dell’alba, a Venezia, un piccolo mazzo di fiori e una fotografia di quattro bambini mai ritornati, ha scolpito nel cuore dei passanti il dolore di tanti che, come quei bambini e i genitori e i parenti di quei bambini, furono vittime della Shoah.
La delicatezza del gesto è presto diventata virale. Ma non è la sola carezza che oggi, in ogni città d’Italia, è stata dedicata a quanti sono, loro malgrado, diventati protagonisti della pagina più dura della storia.
“Il regime fascista, nel 1938, con le leggi razziali – ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – agì crudelmente contro una parte del nostro popolo. E’ di grande significato che la Costituzione volle sancire, all’articolo 3, la pari dignità ed eguaglianza di tutti i cittadini, anche con l’espressione “senza distinzione di razza“. Taluno ha opinato che possa apparire una involontaria concessione terminologica a tesi implicitamente razziste. I Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse, in modo inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da quella razzista. Per ribadire mai più”.
Un concetto ribadito anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni la quale, sottolineando che “La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanità, un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938, ha ricordato come sianostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca a un mero esercizio di stile”.

Liliana Segre: la sua storia, stasera, sulla Rai con “Binario 21”

“Quel che è accaduto non può essere cancellato – scriveva nel suo celebre diario Anna Frank -ma si può impedire che accada di nuovo” .
Nella Giornata Internazionale della Memoria, istituita dall’Onu a ricordo del 27 gennaio 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, il ricordo ritorna alle storie delle tante vittime dell’Olocausto e di quanti, rischiando a loro volta la vita, agirono per salvarle.
In tutta Italia sono numerosi gli eventi organizzati per celebrare il Giorno della Memoria: mostre, programmi televisivi, filmografia, presentazione di libri, concerti, manifestazioni e spettacoli.
La Rai trasmetterà in diretta, , alle 20.35, “Binario 21” con la senatrice a vita Liliana Segre accompagnata da Fabrio Fazio.

memoria
Il suo viaggio nella memoria partirà proprio dal binario della stazione centrale di Milano in cui, il 30 gennaio 1944, in un treno merci, assieme ad altre 604 persone, tra le quali il padre, Alberto, partì verso Auschwitz. Solo 22 di loro tornarono.
«Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di 14 anni, stupita dall’orrore e dalla cattiveria – ricorda sempre Liliana Segre, che di Venezia, una delle città simbolo della convivenza con gli ebrei in Italia, è cittadina onoraria -.  Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame, non capivo neanche dove mi avessero portato. Nessuno allora sapeva di Auschwitz».

Chi salva una vita salva il mondo intero

Eppure, a tentare di salvare tante giovani vite furono in molti ed è per questo che la Giornata della Memoria, oltre a essere dedicata ai milioni di ebrei, ma anche di omosessuali, sinti, rom e oppositori politici vittime della persecuzione razziale, celebra anche “i Giusti”.
Chi salva una vita salva il mondo intero” si legge nel testo della Mishnah che riporta la tradizione orale ebraica. E consapevolmente o meno, rispondendo solo alla propria coscienza, ci furono uomini e donne che misero a rischio le loro vite per salvarne altre.
Alcuni nomi, grazie anche al cinema, sono noti a tutti.
Oskar Schindler, austriaco e membro del partito nazista, divenuto famoso grazie al film di Steven Spielberg, salvò 1200 ebrei nascondendoli come operai della sua industria bellica. Nella sola Germania si salvarono circa 5000 ebrei, molti dei quali nascosti a Berlino.

Olocausto Schindler's List
Olocausto Schindler’s List

Giorgio Perlasca, fascista padovano, in Ungheria si improvvisò funzionario dell’ambasciata spagnola per salvare migliaia di ebrei  grazie a una legge spagnola del 1492.
Alexandru Safran , giovane rabbino nella Romania nazista, grazie alla sua forza spirituale e ai contatti con le alte sfere ortodosse salvò il 57% degli ebrei romeni dallo sterminio.
Altri sono meno noti, come la professoressa romana Amendola, che nascose nella propria casa l’allievo ebreo Michele Tagliacozzo, ora storico della Shoah, come don Libero, che si presentò in un monastero con l’ordine fasullo della Curia di mettere in salvo gli ebrei o come la bambinaia padovana Regina Bettin, che salvò i figli e la famiglia Sacerdoti, ebrei di Venezia, dal treno del 1943 proveniente da Roma, carico dei rastrellamenti nel ghetto ebraico, e diretto ad Auschwitz.
Anche loro ora sono Giusti tra le Nazioni.

I disegni del dolore

Sono davvero tante le storie dell’Olocausto.
History Channel (411 di Sky) ha deciso di raccontarle stasera (ore 21.50) attraverso i disegni delle vittime. Sono disegni del dolore di 30 mila persone morte nei campi di concentramento e recuperati dalle intercapedini dei muri, sotto le assi dei pavimenti e in altri insoliti nascondigli che li hanno conservati nel tempo.
Molti sono stati realizzati sul retro delle circolari delle SS, oppure sulle cartine delle sigarette.
Alcuni sono di artisti -Bronislaw Czech (1908-1944 internato ad Auschwitz), Leon Delarbre (1889-1974, internato ad Auschwitz), Peter Edel (1921-1983, internato ad Auschwitz, Sachsenhausen e Mauthausen) –  che consapevolmente hanno affidato alla loro arte la denuncia dei crimini commessi dal regime nazista.

La musica e il cinema rinnovano il ricordo di ciò che non si deve dimenticare

Ci sono anche tante forme per raccontare quanto accaduto.
E la musica è una di queste.
Così a Roma (ore 21) l’Auditorium Parco della Musica ospita “Lechaim“, concerto per il Giorno della Memoria di Raiz e Auditorium Band, che affrontano musiche attinenti al tema della Shoah e delle discriminazioni, ma anche brani composti da artisti contemporanei ebrei.
A Caserta, invece, la musica racconterà la storia sconosciuta di 15 musicisti jazz del campo di concentramento di Terezin (Teatro Comunale, ore 19.15, Concerto dell’orchestra Jazz & Shoah).
Ma resta il cinema il maggior catalizzatore delle crude storie delle vittime dell’Olocausto.
Il film Anna Frank, vincitore di tre Oscar, viene riproposto ogni anno, perché il dramma dei giovani ebrei non sia dimenticato.
Assieme alla storia di Anna, la cinematografia ripropone I bambini di Bullenhuser Damm, che ripercorre la tragica storia di una ventina di bambini uccisi in una scuola di Amburgo nel 1945, La Stella di Andra e Tati, sulla deportazione delle due bambine di Fiume ad Auschwitz il 29 marzo 1944, quando avevano 6 e 4 anni,  Le donne di Ravensbruck, che grazie a filmati, disegni e fotografie dei sopravvissuti ricorda come vivevano donne e bambini nei campi di concentramento loro riservati. E poi La lista di Schindler, la storia di Oskar Schindler, l’imprenditore che ha salvato durante la seconda guerra mondiale 1200 ebrei, Il pianista, il capolavoro di Roman Polansky che racconta le vicissitudini, all’interno del ghetto di Varsavia, del compositore e pianista polacco di origine ebraica Władysław Władek Szpilman e Oscar, sul  chitarrista jazz Oscar Klein, ebreo al confino nell’Alto Vicentino che riuscì a raggiungere il confine con la Svizzera e a trovare la salvezza grazie all’aiuto dei figli del podestà.

Consuelo Terrin

 

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