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Giornata del cane: col coronavirus, gli abbandoni non sono aumentati

Giornata del cane: col coronavirus, gli abbandoni non sono aumentati

La buona notizia arriva proprio nel giorno dedicato ai migliori amici dell’uomo. «Possiamo per fortuna dire che, quest’estate, il numero di cani abbandonati a Venezia non è aumentato. E questo nonostante i timori espressi da qualcuno, pensando al coronavirus», annuncia Gilda Zennaro, la responsabile dell’Ufficio tutela animali del Comune di Venezia. Il modo migliore, insomma, per festeggiare il 26 agosto. Ovvero la Giornata Internazionale del Cane, istituita nel 2004 negli Stati Uniti dall’esperta di animali domestici Colleen Paige e poi diffusasi in tutto il Mondo.

In 30 attendono l’adozione

Attualmente, dunque, sono solo una trentina i cani ospitati presso l’Enpa di Mira. Un numero di molto ridotto, rispetto a quelli di qualche anno fa. Gli unici problemi derivano dal fatto che in molti casi si tratta di cani impegnativi, dai pitbull ai rottweiler. Animali che sono abbandonati dai padroni proprio per l’incapacità di gestirli, non presa in considerazione al momento della scelta.

Proprio perché si parla di cani impegnativi, la stessa adozione diventa più difficile. Ma non impossibile. Anche perché l’emergenza sanitaria non ha bloccato le adozioni canine a Venezia. «Il prefetto – sottolinea Zennaro – ci ha dato l’autorizzazione ad andare avanti nonostante la pandemia. Un’autorizzazione che era necessaria, considerando il periodo iniziale di affido dell’animale previsto dalla procedura».

Un impegno a 360 gradi

È dal 2016 che il Comune di Venezia aderisce alla campagna promossa dal Ministero della Salute contro l’abbandono degli animali. Sono comunque molte e variegate le iniziative a favore dei nostri amici a quattro zampe. Proprio quest’estate, ad esempio, sono state organizzate affissioni sui cestini pubblici per invitare i proprietari a non lasciare gli animali all’interno delle macchine.

Ma non vanno dimenticati i corsi di formazione per proprietari, presenti e futuri, di cani. In questi, veterinari formati hanno tenuto lezioni sull’educazione, sulle fasi di crescita e sviluppo, o sulle reazioni degli animali, tenendo conto anche delle difficoltà legate a una città particolare come Venezia. E poi i percorsi nei parchi pubblici: incontri gratuiti di educatori cinofili con la cittadinanza per mostrare come va portato a spasso il cane o come va preso l’animale in caso di situazioni difficili. Iniziativa molto apprezzata, perché i 40 posti a disposizione sono stati sempre esauriti.

Venezia, poi, è il primo Comune ad avere un regolamento di igiene urbana per il benessere dei cani.

Verso il nuovo canile

Se, come detto, per il momento il Comune di Venezia si appoggia alle strutture di Mira, ben presto la città sarà dotata dell’atteso nuovo canile. A San Giuliano procedono infatti i lavori di costruzione di una struttura all’avanguardia, che prevedrà sia aree di sgambamento che altre dedicate alle cure sanitarie degli animali. Un complesso di 800 metri quadri che potrà ospitare fino a 100 cani contemporaneamente.

E la “cittadella” degli animali potrà contare anche sulla vicinanza con il canile sanitario dell’Ulss, in cui si effettuano le sterilizzazioni di cani e gatti. E, in prospettiva, anche su un nuovo gattile, in aggiunta a quello gestito a Malamocco dalla Dingo, dove le adozioni sono molto alte.

I lavori per la costruzione del nuovo canile a San Giuliano
I lavori per la costruzione del nuovo canile a San Giuliano

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Tag:  cani, coronavirus

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