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Gas: le scorte ci sono ma dietro l’angolo una nuova stangata

Gas: le scorte ci sono ma dietro l’angolo una nuova stangata

A Praga il consiglio informale dei leader dei Paesi Ue chiede soluzioni che riducano i prezzi

Dopo i rincari del +59% delle tariffe elettriche scattati nel mese di ottobre, un’altra stangata potrebbe arrivare per l’ultimo trimestre 2022.
Un ultriore aumento del 70% secondo le stime di Assoutenti che lancia l’allarme: se così sarà, si arriverebbe a un salasso da 2.942 euro a famiglia su base annua soltanto per la spesa legata alle forniture di metano.
Tuttavia «I Paesi europei affronteranno l’inverno senza importanti interruzioni di rifornimenti e senza blackout, perché gli stoccaggi hanno raggiunto circa il 90%», ha assicurato in un’intervista a La Repubblica il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia Fatih Birol.

blocco gas

Scorte di gas disponibili fino a febbraio-marzo

Stoccaggi al 90% significano una certa tranquillità -salvo colpi di scena inattesi- che permetterà ai Paesi di arrivare a febbraio o marzo usando le scorte. Ora la domanda è cosa si farà nel 2023 per poterli riempire nuovamente in modo da affrontare il prossimo inverno con la medesima tranquillità. Quest’anno agli stoccaggi ha contribuito anche il gas che arrivava dalla Russia mentre la Cina, principale importatore di gas liquefatto, nel 2022 ne ha acquistato meno del previsto per una flessione economica. Ma il prossimo anno la situazione potrebbe riprendersi e Pechino tornare a fare il pieno di gas, domanda che farebbe crescere il prezzo per gli europei.

La proposta per diminuire i prezzi in Commissione Europea

Sulla questione prezzi si è espresso a Praga, nel corso del vertice informale dei leader dei Paesi Ue, il premier italiano uscente Mario Draghi. «Sull’energia le cose in Europa si stanno muovendo – ha sottolineato -. La Commissione presenterà al Consiglio del 19 ottobre una proposta per tentare di diminuire i prezzi, avere un elemento di solidarietà nel meccanismo e inizio della riforma del mercato dell’elettricità».

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Piattaforma per estrazione di gas

Rimane da sciogliere il nodo sulla proposta del tetto di prezzo che per Birol «richiede grande attenzione alla dinamica dei prezzi. Da un lato li si vuole tenere bassi per proteggere consumatori e aziende; dall’altro però non possono essere troppo bassi altrimenti l’Europa rischia di non essere più competitiva come acquirente di gas naturale liquefatto sui mercati internazionali. Trovare un equilibrio tra queste due necessità è molto delicato e spiega lo stallo europeo».

Una piattaforma comune per gli acquisti del gas

Dal vertice di Praga nessuna dichiarazione conclusiva è emersa anche se l’istituzione di una piattaforma comune per l’acquisto di gas, in modo simile a quanto fatto per i vaccini anti Covid 19, ha riscosso un generale consenso. Una soluzione che sarebbe di fondamentale importanza quando finiranno le scorte di gas per evitare di fare concorrenza gli uni con gli altri e avere un maggiore potere di contrattazione collettiva.

Silvia Bolognini

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