Politica +

Draghi al Senato: «Italia in prima linea per aiuti. Intensificata vigilanza su obiettivi sensibili»

Draghi al Senato: «Italia in prima linea per aiuti. Intensificata vigilanza su obiettivi sensibili»

«Nella gestione della crisi ucraina l’Italia non si volta dall’altra parte perché l’aggressione di uno Stato sovrano da parte della Russia riporta l’Europa indietro di almeno 80 anni».
Sono le parole del premier Mario Draghi sul conflitto tra Russia e Ucraina nel discorso che ha tenuto oggi 1 marzo in Senato.
Il presidente del Consiglio ha ribadito lo schieramento del nostro Paese con la comunità internazionale che ha condannato in maniera unanime l’intervento militare russo e ha stabilito una serie di sanzioni economiche contro Mosca. E ha espresso solidarietà al presidente ucraino Zelensky e al suo popolo che sta combattendo con coraggio rallentando l’avanzata delle truppe russe. Mario Draghi, dopo palazzo Madama sarà nel pomeriggio a Montecitorio. Tra i temi sui quali ha relazionato, anche le possibili ricadute che questa situazione potrebbe avere sul nostro Paese.

draghi senato

Lo stato di emergenza umanitaria per 18 milioni di persone

Fino al 31 dicembre 2022 l’Italia ha decretato lo stato di emergenza, che consentirà di intervenire rapidamente su più fronti. A partire da quello degli aiuti umanitari. «L’Italia è impegnata in prima linea – ha sottolineato Draghi – per sostenere l’Ucraina dal punto di vista umanitario e migratorio in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha stimato in 18 milioni il numero di persone che potrebbero necessitare di aiuti nei prossimi mesi».

 

Possibili ripercussioni del conflitto sull’Italia

Ricordando che tra Russia e Ucraina sono ancora in corso le trattative, il premier Draghi ha auspicato il successo dei negoziati “ma siamo relistici sulle prospettive“, ha aggiunto.
Per questo, il Governo è al lavoro per controllare le possibili ricadute che, dall’evolvere degli eventi, potrebbero esserci nel nostro Paese.
Il Ministero degli Interni, quindi, ha intensificato la vigilanza sugli obiettivi sensibili per prevenire eventuali attentati o azioni di sabotaggio attivando tutti i protocolli di sicurezza.
«La Russia -ha detto Draghi – ha incentivato le sue attività ostili con l’intento di minare la nostra coesione e la nostra capacità di risposta. Per contro, è stato istituito un tavolo permanente dedicato alla crisi. La minaccia della Russia – ha annunciato il presidente – è una spinta anche a investire sulla difesa“.

draghi senato

I rifornimenti di gas

Altre ripercussioni potrebbero esserci sulle forniture del gas, anche se “al momento – ha assicurato – non ci sono segnali di interruzioni. L’Italia ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l’arrivo imminente di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. Ma è necessario valutare ogni evenienza».
Tra l’approvigionamento attraverso altri Paesi e l’intensificazione della produzione italiana, la strategia riguarda anche il rafforzamento delle fonti rinnovabili e lo sviluppo del biometano.

Il fronte del supporto e dell’accoglienza

«L’Italia farà di tutto per aiutare i paesi vicini nel dramma dell’impatto di questa migrazione – ha ribadito Draghi –  Già ha contribuito con un finanziamento di 110 milioni di euro a favore di Kiev come sostegno al bilancio generale dello Stato. Abbiamo stanziato poi un milione di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa, donato oltre 4 tonnellate di materiale sanitario e offerto 200 tende familiari e 1.000 brandine. Abbiamo in programma l’invio di beni per l’assistenza alla popolazione, l’invio di farmaci e dispositivi sanitari e il dispiegamento di assetti sanitari da campo».

La pre-allerta delle forze armate italiane

Il capo del Governo ha precisato che «In Ucraina sono presenti oltre 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti» ai quali è stato raccomandato di lasciare la capitale Kiev e dintorni con la massima cautela negli orari in cui non c’è il coprifuoco.
«L’Italia – ha continuato il premier – ha risposto all’appello del presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall’aggressione russa. Sono in stato di pre-allerta ulteriori forze già offerte dai singoli Paesi membri dell’Alleanza. Il nostro Paese è pronto con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza».

 

Silvia Bolognini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Leggi anche: