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Disturbi alimentari: in Italia ne soffrono 3 milioni di persone

Disturbi alimentari: in Italia ne soffrono 3 milioni di persone

Allarme a Milano: colpite in particolare le ragazze. Il 15 marzo si celebra la giornata del Fiocchetto Lilla

Corpi magri, troppo magri, in alcuni casi al limite della sopravvivenza. Visi spenti e sguardo perso. Sono caratteristiche di chi soffre di disturbi legati all’alimentazione.
Destano preoccupazione i numeri che riguardano anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari.
In Italia al 2023, secondo l’Istituto Superiore della Sanità sono stati riscontrati nel 5% della popolazione, vale a dire 3 milioni di persone. Patologie che spesso vengono sottovalutate ma che possono portare a conseguenze gravi, basti pensare che solo lo scorso anno ci sono stati 3.780 decessi per questa causa.

E a Milano scatta l’allarme

E i casi sono in crescita. Si è passati dai 681mila nuovi casi del 2019 a 1,5 milioni nel 2022.
I DCA, sigla che identifica i disturbi del comportamento alimentare, colpiscono sempre prima e in particolare le ragazze: l’8-10% di loro soffre di anoressia-bulimia.
L’allarme disturbi alimentari è scattato in questi giorni a Milano dove la direttrice del Centro Asst Santi Paolo e Carlo Sara Bertelli dal 2020 ad oggi ha rilevato un incremento dei casi del 20-30%.

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I sintomi dei disturbi in età sempre più giovane

Bertelli precisa che ci sono circa 400 pazienti in cura nel Centro con percorsi di cura che durano in media 5 anni e che ogni anno si registrano circa 60-70 nuovi casi. I DCA colpiscono soprattutto le donne ma anche i maschi ne possono soffrire. Il dato allarmante che arriva di Centri è che si segnalano casi di esordio della patologia in età sempre più bassa, addirittura a 6-7 anni o poco di più.

E’ il caso di Marta, a Milano, che ha raccontato la sua storia al Corriere. Oggi ha 22 anni, studia Scienze biologiche e da quando ne aveva 12 sta combattendo con l’anoressia. Da quando era alle medie ha iniziato a dedicare un’attenzione eccessiva al corpo e al cibo che è diventata patologica senza che per anni genitori e amici si accorgessero di nulla perché aveva imparato a raccontare bugie. Fino a che quando il suo peso ha iniziato a calare settimana, dopo settimana, una professoressa del liceo l’ha consigliata a rivolgersi al centro per i DCA e ora sta seguendo un percorso di recupero consapevole del disturbo.

15 marzo: la Giornata del Fiocchetto Lilla

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema il 15 marzo si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla contro i disturbi dell’alimentazione e nutrizione, con gli edifici delle città che si tingono di questo colore per richiamare l’attenzione sul problema.

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L’iniziativa ha avuto origine in America dove i disturbi alimentari sono la prima causa di morte per malattia mentale. Tuttavia, se la diagnosi è precoce e il trattamento completo sotto il profilo medico e psichiatrico, gli anoressici e i bulimici hanno buone probabilità di recupero, sottolinea l’istituto Superiore di Sanità.

I centri in Italia

In Italia, secondo i dati ISS riferiti al 2023, esistono 126 centri pubblici o convenzionati dedicati ai disturbi del comportamento alimentare. Di questi 112 sono strutture pubbliche e 14 private convenzionate con una distribuzione di 63 strutture nelle regioni del Nord, 23 al Centro di cui 8 in Lazio e 6 in Umbria e 40 tra il Sud e le isole, tra cui 12 in Campania e 7 in Sicilia. Quanto ai fondi, il Governo ha stanziato 10 milioni di euro per il 2024 per i centri e i percorsi di cura.

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