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Black Friday: occasioni da sfruttare, ma con attenzione

Black Friday: occasioni da sfruttare, ma con attenzione

I consigli dell’Udicon sugli acquisti online in vista dell’atteso appuntamento del 29 novembre

Ormai, più che una ricorrenza annuale per i patiti dello shopping, si è arrivati a estendere il concetto quasi come una sorta di etichetta ai più o meno lunghi saldi autunnali. Nel nome del “Black Friday” i vari negozi, fisici e online, in molti casi hanno infatti proposto sconti per una settimana, se non addirittura per l’intero mese di novembre.
Si è dunque un po’ perso il nesso con gli inizi di questa tradizione, che si fa risalire agli anni ’60 dello scorso secolo, quando a Philadelphia, negli Stati Uniti, la polizia usò per la prima volta il termine nel descrivere l’inizio della corsa agli acquisti natalizi che molti effettuavano il giorno successivo al Thanksgiving, ovvero il Giorno del Ringraziamento.

Black Friday: attenti alle truffe

Volendo mantenere il collegamento con le origini, la data del Black Friday 2024 sarebbe quindi esattamente quella del 29 novembre. E proprio a una settimana dall’appuntamento, l’Udicon (l’Unione per la difesa dei consumatori) ha pubblicato un “vademecum per gli acquisti sicuri”, per far sì che a rendere “nero” il venerdì non siano le truffe, particolarmente agevolate dai moderni canali di vendita a distanza.
L’associazione ammette infatti che il Black Friday è una “data da segnare per non perdere le migliori offerte e promozioni disponibili durante tutta la giornata di sconti”. Al tempo stesso, però sottolinea che “è importante arrivare preparati e fare acquisti in sicurezza, soprattutto online.
Infatti, tra sms, email e messaggi che invitano a cliccare su link sconosciuti o segnalano la spedizione di pacchi mai ordinati o offerte finte a prezzi stracciati, le frodi sono sempre dietro l’angolo”.

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I 7 consigli dell’Udicon

Sono in particolare 7 i punti sui quali si sofferma l’Udicon. La prima regola è sintetizzata in “Occhio alle comunicazioni sospette” e si traduce, in concreto, nell’invito a non cliccare su link contenuti in messaggi email o sms che richiedono dati personali o bancari, soprattutto se trasmettono un senso di urgenza.
“Le banche e le aziende affidabili – si spiega – non ti chiederanno mai queste informazioni neanche di modificare il Pin o messaggi dei pacchi in spedizione”.

Ma non solo. “Nessuna ditta – prosegue il vademecum – invierà messaggi da numeri sconosciuti o anonimi senza indicare numeri di spedizione e numeri di ordini. Fai attenzione a errori grammaticali o loghi sfocati perché anche questi possono essere segnali di qualche truffa online”. Il secondo messaggio è “Verifica le modalità di pagamento e di consegna”, che si traduce nell’utilizzo di metodi di pagamento sicuri e tracciabili, evitando i bonifici diretti a meno che a favore di venditori verificati, e nell’assicurarsi che i tempi di consegna siano ragionevoli (generalmente non superano i 30 giorni per gli acquisti online).

Dall’attendibilità del rivenditore ai finti sconti

Verifica il rivenditore” è quindi il terzo messaggio, che si riferisce all’attendibilità dei siti di e-commerce sui quali si acquista per la prima volta. La verifica passa sia attraverso la ricerca di feedback, recensioni o altri commenti rilasciati sulle diverse piattaforme da altri consumatori, sia dalla sicurezza del sito (con il simbolo del lucchetto e la dicitura “https” accanto all’indirizzo), sia sulla base delle informazioni dell’azienda come partita IVA, indirizzo e modulo di contatto del venditore.

Un rischio che si corre sia negli store fisici che virtuali è quello dei “finti sconti”.
“Prima di acquistare un prodotto scontato – è il quarto consiglio – verifica attentamente il prezzo antecedente lo sconto, per capire effettivamente se è un affare”. L’Udicon, infine, suggerisce di diffidare da chi non effettua cambi o restituzioni (“Il venditore non è tenuto ad effettuare obbligatoriamente i cambi merce se il prodotto non presenta difetti. Quindi se non sei sicuro del prodotto, non procedere con l’acquisto”), di utilizzare sempre reti protette, e non wifi pubbliche, per effettuare transazioni, anche sui circuiti di pagamento sicuri e di informarsi, sui siti della Polizia postale e delle associazioni dei consumatori, sulle truffe più recenti.

Alberto Minazzi

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