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Autonomia: il Veneto chiede la riapertura delle trattative

Autonomia: il Veneto chiede la riapertura delle trattative

Firmata la richiesta indirizzata al Governo. Si parte da nove materie e relative funzioni

La macchina è rodata, per ogni singola materia c’è un dossier pronto.
Il Veneto è pronto.
E annuncia oggi la firma della richiesta d’apertura del tavolo delle trattative per l’autonomia differenziata.
Con una conferenza stampa tenutasi in mattinata, il presidente della regione Luca Zaia ha confermato che la lettera indirizzata al Governo riguarda 9 materie e relative loro funzioni.
Anche se i dossier sarebbero già pronti per tutte le 23 materie previste dalla Legge Calderoli recentemente promulgata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo l’approvazione ottenuta dal Parlamento.

In due cartelle blu, i primi passi verso il futuro della Regione

“Siamo pronti a presentare per le 9 materie le nostre richieste – ha ribadito Zaia – I cittadini ci chiedono efficienza e risposte rapide”.
Nessuna anticipazione, “per rispetto istituzionale”, è stata ancora fornita sulle linee di indirizzo contenute nelle due cartelle blu mostrate alla stampa che contengono un po’ il progetto di quello che potrebbe essere il futuro della regione Veneto.
“Noi abbiamo fatto la nostra analisi, diremo quali potrebbero essere le soluzioni. Poi, bisogna vedere il Governo, gli accordi si fanno in due – ha detto Zaia -. Questo è un grande banco di prova: per noi, per la controparte e anche per l’opposizione, perché il dibattito culturale c’è e non preoccupa poco.
Ma partiamo. Siamo la prima regione a presentare la richiesta. Prima ci saranno i tavoli tecnici, poi quelli politici. Ci sono 160 giorni per le discussioni. Se si lavora bene e con disponibilità – ha concluso il presidente – si potrebbe pensare a una bozza di  accordo entro fine anno”.

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“L’autonomia è una sfida di civiltà”

Luca Zaia ha poi sottolineato l’importanza di non incorrere nell’errore, in questa fase iniziale quantomeno, di trasformare l’autonomia nelle sue ricadute economiche.
“I conti si fanno alla fine – ha chiosato – L’autonomia è una vera sfida di civiltà e il suo primo obiettivo à l’efficienza, è dare interlocutori certi al cittadino. E con l’efficienza poi è ovvio che ci sarà un miglioramento della qualità della vita, una minor burocrazia e quindi anche un salto economico”.
Un passo alla volta, quindi. Il “percorso impervio” che è stato finora attraversato non è ancora concluso.
Ora si avvia un percorso scadenzato, graduale.
“Questo Paese ha una grande opportunità – ha concluso Zaia -. L’autonomia per noi significa una più equa divisione del benessere e l’introduzione dei Lep, i livelli essenziali di prestazioni, questione che si trascinava da un decennio senza che fino al dicembre 2022 nessuno avesse mai affrontato davvero, è garanzia di questa equanimità dei diritti da nord a sud. Per questo dico che i Lep dovrebbero essere resi obbligatori per tutte le materie. L’autonomia – ha concluso Zaia– è un progetto per i giovani, soprattutto per quelli che nascono laddove già sanno di dover fare la valigia per andare un domani altrove. Rinunciare a delle competenze per le regioni sarebbe un peccato”.

Consuelo Terrin

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