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Auto tra rottamazioni e nuove norme : il cammino verso l'impatto 0

Auto tra rottamazioni e nuove norme : il cammino verso l'impatto 0

Il Parlamento Ue dà più tempo per adeguarsi agli standard Euro 7. Intanto, da oggi, in Veneto possibili le manifestazioni di interesse per un nuovo bando sulla rottamazione

La decisione presa dall’Unione Europea la scorsa primavera, fissando nel 2035 la data dello stop alla vendita di nuove auto benzina, diesel e Gpl (per i furgoni commerciali 2040) ha fatto scattare il conto alla rovescia del progressivo avvicinamento a un futuro fatto di mobilità a impatto ambientale zero, puntando in primis sull’elettrico.
Una vera e propria rivoluzione del settore automobilistico a cui ci si sta avvicinando per tappe progressive tutt’altro che semplici.
Non a caso, nei giorni scorsi, il Parlamento europeo ha sì dato il primo via libera al nuovo regolamento per l’introduzione dei meno inquinanti standard “Euro 7”.
Al tempo stesso, però, è stato concesso ai costruttori più tempo per adeguarsi.
Con 52 sì, 32 no e un’astensione, la Commissione Ambiente dell’Ue ha infatti spostato in avanti le scadenze proposte dalla Commissione Europea.
Per l’entrata in vigore degli standard “Euro 7” si è cioè passati dal 2025 al 1° luglio 2030 relativamente ad auto e furgoni e dal 2027 al 1° luglio 2031 per autobus e camion.
Si tratta ancora di aggiustamenti, visto che la nuova versione del testo dovrà passare ora attraverso la conferma della Plenaria dell’Europarlamemento e poi attraverso i negoziati con il Consiglio. Ma è chiaro che, essendo ormai avviata la “macchina”, il processo è destinato ad andare avanti. E bisognerà, anche a livello locale, adeguarsi.

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Il bando del Veneto

In tal senso, arriva dalla Regione Veneto l’approvazione da parte della Giunta di un nuovo bando da 7 milioni per la rottamazione di veicoli inquinanti per il trasporto di persone fino a 8 posti a sedere con il contestuale acquisto di mezzi di nuova immatricolazione a basse emissioni da parte dei privati residenti con reddito Isee fino a 50 mila euro, documentato allegando l’apposito modello. Al riguardo, dopo la pubblicazione nel Bur, da oggi, 17 ottobre, fino alle ore 12 del 29 dicembre si passa alla fase delle manifestazioni di interesse, presentabili per via telematica, accedendo con identità digitale all’apposita piattaforma.
Il contributo regionale, aperto previa nuova istanza anche a coloro che sono già stato inserito nella graduatoria del bando 2022 e che non hanno potuto finalizzare la domanda per cause di forza maggiore, potrà arrivare fino a 8.400 euro, cumulabili con gli incentivi statali.

Come sarà assegnato il contributo

La cifra varierà, da 2 mila a 7 mila euro, a seconda delle emissioni del nuovo veicolo e terrà conto della situazione economica familiare del richiedente, con l’applicazione di coefficienti tra 1,2 per chi ha un Isee fino a 25 mila euro e 1,1 per la seconda fascia fino a 40 mila (dai 40 mila ai 50 mila il contributo sarà quello “base”).
Un ulteriore coefficiente premiale nell’elaborazione della graduatoria sarà applicato se il richiedente risiede in un Comune che ha adottato, tra il 2020 e il 2023, ordinanze per il miglioramento della qualità dell’aria. Le domande di contributo da parte dei soggetti ammessi in graduatoria dovrà quindi essere presentata entro maggio 2024. Infine, Veneto Innovazione SpA, che riceverà manifestazioni di interesse e domande di contributo, effettuando le relative verifiche, passerà alla fase di liquidazione, fino all’esaurimento delle risorse stanziate.

I veicoli rottamabili e acquistabili

Relativamente ai veicoli da rottamare o demolire per accedere al contributo, il bando precisa che non sono previsti limiti di cilindrata ed elenca le relative classi emissive.
Ovvero da “Euro 0” a “Euro 4” sia per le auto a benzina che per quelle “bifuel” (benzina/metano, benzina/GPL, gasolio/metano, gasolio/GPL o metano).
Per le auto a gasolio si può invece arrivare fino a “Euro 5”.

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“La cessazione della circolazione del veicolo – aggiunge il bando – deve avvenire nel periodo compreso tra la data di pubblicazione del presente bando e la data ultima di presentazione della documentazione per la domanda di contributo”. E “la cessazione della circolazione per esportazione o per altri motivi diversi dalla effettiva demolizione/rottamazione del veicolo sarà causa di esclusione dal contributo”.
Quanto ai veicoli da acquistare, dovranno appartenere alla categoria M1 (veicoli destinati al trasporto di persone) e dovranno essere omologati “nel rispetto delle direttive specifiche per la classe ambientale Euro 6D o superiore”.
Non ci sono invece limiti all’alimentazione del motore, che potrà essere elettrica pura, a idrogeno, ibrida, bifuel (benzina/metano, benzina/GPL), a metano, benzina e Diesel.
Il costo massimo ammesso per l’acquisto della nuova auto è di 40 mila euro più Iva. Inoltre, le autovetture dovranno essere esclusivamente di nuova immatricolazione avvenuta in Italia, con l’esclusione esplicita delle auto usate o di tipologia “km 0”. Il nuovo veicolo dovrà infine essere acquistato e immatricolato a decorrere dalla data di pubblicazione del bando.

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Auto “Euro 6” ed elettriche: a che punto siamo

È logico che, pur concedendo il bando la facoltà di scegliere qualunque tipo di alimentazione, pur con i maggiori tempi a disposizione per adeguarsi alle normative europee nella logica di un investimento importante come quello dell’acquisto dell’auto è ipotizzabile che molti di coloro che usufruiranno del contributo ne approfitteranno per passare a un veicolo diverso da quelli classici a benzina e gasolio. Anche perché, nonostante dall’autunno 2018 si producano solo auto “Euro 6D”, categoria applicata a tutte le auto immatricolate da gennaio 2021, anche queste sono destinate a perdere valore.
Anche perché per le “Euro 6”, cioè tutte le auto immatricolate dal 1° settembre 2015, con motori termici diverse tra le principali città italiane hanno già pianificato limitazioni.
A Milano, per esempio, dal 1° ottobre 2024 entrerà in vigore il blocco in “Area B” per i primi diesel, con tutte le auto a gasolio che saranno escluse dal 1° ottobre 2030.
A Roma, invece, i blocchi per auto Euro 6 a benzina e diesel entrano in vigore solo dopo 8 giorni consecutivi di sforamento dei limiti.

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Il mercato dell’elettrico in Italia

Ciò nonostante, va detto che, a differenza di altri Paesi europei, i veicoli elettrici in Italia ancora stentano a decollare.
Una recente analisi del sito electromaps.com su 8 Paesi europei nella prima metà del 2023 evidenzia infatti che, nonostante il +22,9% delle immatricolazioni del primo semestre, le auto elettrificate nello stesso periodo hanno perso mezzo punto di quota di mercato, attestandosi al 16,2%. E le auto elettriche, con un limitato +0,3%, hanno rappresentato solo il 3,9% del totale.
Dati confermati anche da Forbes.it, citando i dati raccolti da Acea, l’Associazione dei costruttori dell’Unione Europea: a luglio, la quota di mercato dell’elettrico si è attestata sotto il 4%, con una crescita del +14,4%, mentre in Europa l’aumento nello stesso mese è stato del +62,4%, con una quota di mercato di auto elettriche immatricolate pari al 14,6%, 115.971 unità vendute (+60,6% sul 2022).

Alberto Minazzi

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