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15 ottobre 2021: boom di green pass scaricati, novità in arrivo

15 ottobre 2021: boom di green pass scaricati, novità in arrivo

Da questa mattina, il Green Pass è entrato ufficialmente nei luoghi di lavoro, pubblici e privati.
L’obbligo di presentazione del certificato verde è stato infatti confermato dal Governo, nonostante restino da risolvere ancora numerose tematiche, a partire da quella dei tamponi e dei relativi costi.
I Ministeri dei Trasporti e della Salute hanno invece chiarito che l’obbligo di Green Pass non si applica, fino al 31 dicembre, ai camionisti e gli operatori dei porti stranieri.
Per loro, in mancanza del certificato, restano in vigore le disposizioni del Dpcm del 2 marzo, che consente l’accesso ai luoghi di carico e scarico, ma senza scendere dal mezzo e affidandosi al personale di terra per lo svolgimento delle operazioni.Nel frattempo, al porto di Trieste oltre 5 mila tra lavoratori e “supporters” sono in sciopero e a Roma manifestanti contro il green pass stanno cercando di bloccare il traffico cittadino. A Genova, bloccato il varco Etiopia.

Green pass anche per Sputnik e Sinovac?

A breve, in ogni caso, potrebbe essere emessa dal Ministero della Salute un’ordinanza che riconosce ai fini del Green Pass anche i vaccini come Sinovac e Sputnik. Anche perché questi sieri, finora non autorizzati in Europa, potrebbero essere sbloccati dall’Aifa, l’agenzia del farmaco italiana.
Nel frattempo, per protestare contro l’avvio del nuovo regime di Green Pass al lavoro, si sono tenute diverse manifestazioni in tutta Italia. La situazione più delicata è quella del porto di Trieste, dove lo sciopero generale si è trasformato in presidio.
Intanto, come era lecito attendersi, è boom di Pass emessi e scaricati attraverso i vari canali messi a disposizione dal Governo.

Green Pass: vicina quota 100 milioni

Il portale dgc.gov.it, da cui è possibile per gli aventi diritto scaricare il Green Pass attraverso l’apposito codice e la tessera sanitaria o l’identità digitale, monitora giornalmente il numero di Green Pass emessi e scaricati, diversificandoli anche per categorie. Al 14 ottobre 2021, vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo per accedere a uffici o in altri posti lavorativi, il totale delle certificazioni emesse dalla Piattaforma nazionale DGC era di 98.954.922, con un incremento giornaliero di 860.894 unità.

 

green pass

È nell’ultima settimana che, soprattutto relativamente a quelli emessi per tampone, si è registrato una vera e propria corsa al Green Pass. Domenica 10 ottobre, i certificati rilasciati a chi aveva effettuato un test risultato negativo erano stati 107.705, ieri si è arrivati a 632.802. Anche i Pass emessi per guarigione nello stesso periodo sono aumentati da 1.782 a 4.127. Con un trend in ripresa (ma partendo dai 124.431 dell’11 ottobre) sono risalite anche le certificazioni legate all’effettuata vaccinazione, non toccando però, a quota 223.165, il picco di 331.588 raggiunto il 5 ottobre.

I Green Pass scaricati

Anche il totale dei pass scaricati dal portale è salito dai 160.725 del 10 ottobre ai 428.606 del 14 ottobre. La maggior parte sono stati scaricati attraverso l’app IO: 1.208.497 alla vigilia dell’introduzione del Green Pass sui posti di lavoro, con un raddoppio dai 594.702 del 10 ottobre.
Il secondo sistema più utilizzato è quello che passa attraverso lo Spid o la carta d’identità elettronica: domenica era servita per scaricare 43.597 Pass, giovedì oltre dieci volte tanto: 497.913.

Vengono poi coloro che si sono rivolti a medici, farmacie e altri operatori per la stampa del proprio Green Pass. Anche in questo caso, il punto da cui è iniziata l’impennata è domenica 10, quando ne furono scaricati 34.841, arrivando giovedì 14 a quota 116.844. Infine, l’app Immuni: si è passati dai 50.495 certificati di lunedì 11 ai 110.932 di ieri.

La questione-tamponi

Tra le modalità per ottenere il Green Pass è stata confermata l’effettuazione di un tampone risultato negativo al Covid: nelle 48 ore precedenti se il test è rapido e entro 72 ore se molecolare. Al riguardo resta però aperta la questione legata a chi deve sostenere i costi del controllo. Il Governo, al riguardo, resta fermo sulla posizione che non intende far gravare i test a chi non vuole vaccinarsi sulle casse pubbliche.
L’orientamento prevalente sembra comunque quello di operare sul credito d’imposta, valutando l’introduzione di ulteriori detrazioni rispetto al 30% attualmente a disposizione delle aziende.
Intanto, è stato tolto il limite delle 48 ore per le verifiche sui dipendenti da parte dei datori di lavoro.

Alberto Minazzi

Leggi anche: https://www.metropolitano.it/scioperi-obbligo-green-pass-italia/

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