Salute +

West Nile: a Parma il primo caso umano del 2023

West Nile: a Parma il primo caso umano del 2023

Non ci sono vaccini contro questa malattia. L’istituto Superiore della Sanità: “proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente”

L’Istituto Superiore della Sanità conferma il primo caso di West Nile nell’uomo di questo 2023.
La presenza della malattia trasferita dalle zanzare è stata riscontrata in un donatore del sangue a Parma.
Ci si attende una probabile diffusione del virus nelle prossime settimane.
Non solo perché la West Nile era già stata rilevata in un pool di zanzara e avifauna nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna ma anche perché il maltempo di questi ultimi due giorni crea le situazioni ideali per il formarsi di focolai di arbovirosi.
Il sistema sanitario per il momento si è attivato con tutte le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti.
Ma non ci sono vaccini per questa malattia: l’unico modo per cercare di preservarsi dal rischio di contrarla è quello di esporsi il meno possibile alle punture di zanzara.

West Nile

La West Nile è una malattia neurodegenerativa causata dalla puntura delle zanzare notturne ‘autoctone’ (e non le zanzare tigre), che  veicolano dal 2008 questo virus che continua a ‘saltare’ dagli animali (uccelli e cavalli) all’uomo.

zanzare
zanzara culex @Marco Uliana

E’ provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, WNV), della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile, da cui prende il nome.
“I serbatoi del virus – spiega l’Istituto Superiore della Sanità nel suo sito – sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri”.

Il triste primato della Febbre del Nilo in Veneto nel 2022

Il 2022, per la West Nile è stato particolarmente insidioso soprattutto in Veneto.
In questa regione sono stati circa 500 i casi umani solo nella provincia di Padova, dove l’anno scorso è stato registrato il primo caso umano europeo. Sempre nel padovano, a Piove di Sacco, il 17 luglio è avvenuto anche il primo decesso per questa malattia. Si trattava di un uomo di 83 anni colpito da una grave encefalite.
La febbre del Nilo è d’altra parte un pericolo soprattutto per gli anziani o i pazienti debilitati da altre patologie, quasi mai per i soggetti giovani o in salute, nei quali spesso il virus si presenta come asintomatico.
sintomi più gravi di West Nile si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette.
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia tra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 nelle persone con deficit immunitari.
La malattia si manifesta con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni.
Può portare alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale“.

I virus sorvegliati speciali

Dalla malaria alla Dengue, da Zika a Chikungunya, e West Nile, i virus oggetto di monitoraggio sono originari soprattutto dell’Africa, anche se ormai si sono diffusi velocemente in tutti i continenti, anche a causa dell’aumento delle temperature.
Italia compresa, visto che focolai delle infezioni causate da questi virus sono già stati registrati in passato, in particolare nella scorsa estate, e potrebbero crescere con l’aumento delle temperature.
I nuovi rischi arrivano anche dall’influenza aviaria, la  leishmaniosi, trasmessa dai pappataci, o Lyme, babesiosi umana ed encefalite, legate al morso della zecca.

Come tutelarsi

Per tutte queste malattie, come consigli l’Istituto Superiore della Sanità,  è opportuno proteggersi usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati.
Ancora, svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili,
cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali, svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate e tenendo sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere.

Consuelo Terrin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  west Nile

Leggi anche: