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Tre nuovi studi sulla variante Omicron: crea meno danni ai polmoni

Tre nuovi studi sulla variante Omicron: crea meno danni ai polmoni
variante omicron

La variante omicron danneggia meno i polmoni rispetto ad altre forme di coronavirus. Ad affermarlo sono tre studi indipendenti condotti in Giappone, a Cambridge e a Hong Kong.
Tutti e tre portano alla stessa conclusione: con Omicron la potenza di infezione sulle cellule polmonari è ridotta.

Le sue mutazioni riducono l’infezione seria

Secondo lo studio del Cambridge Institute of Therapeutic Immunology and Infectious Disease,  le mutazioni del virus sulla ormai nota proteina “spike” riducono la possibilità di infezione seria nei polmoni.
A condurre lo studio, il professor Ravindra Gupta, che ha osservato come “Omicron ha acquisito proprietà di evasione immunitaria compromettendo quelle associate alla replicazione e alla patogenicità”. Anche se, il professore ci tiene a precisare che, nonostante questo e se ” le proprietà associate alla progressione della malattia possono essere attenuate in una certa misura, la crescita significativa di Omicron rappresenta tuttavia una grande sfida per la salute pubblica”.

Si replica 70 volte più velocemente nei bronchi

La Facoltà di Medicina LKS dell’Universitа di Hong Kong ha calcolato che la variante Omicron si moltiplica 70 volte più velocemente della variante Delta nei bronchi umani.
Questo potrebbe spiegare, secondo gli esperti, il motivo per il quale si diffonde così tanto. Lo studio ha però anche messo in evidenza come questo tipo di infezione nelle cellule polmonari sia di gran lunga minore rispetto a quella del ceppo originario di Sars-CoV-2.

Sintomi diversi

A testimoniarlo sono anche i sintomi lamentati dalle persone che l’hanno contratta e che sono stati raccolti nella banca dati della app ZOE COVID.
Si tratta di mal di testa, naso che cola, starnuti, stanchezza associata a dolori muscolari e mal di gola.
Quindi, rispetto alla versione originaria e Delta, non ci sono (o comunque sono ridotte) segnalazioni di perdita dell’ olfatto e del gusto.
Tutti e tre gli studi, hanno rilevato anche che la variante sudafricana è meno letale.

Alta contagiosità: presto sarà la variante prevalente

Ma resta molto più contagiosa delle altre e crea allarme per questo.
” E’ verosimile che in Italia la variante Omicron sia già oltre il 50-60% – ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni di Sky Tg24 – Sarà il virus con cui dovremo confrontarci nelle prossime settimane”.
E prontamente è arrivata la risposta del commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo: più screening nelle scuole e avanti spediti con le terze dosi.
“Aumentare il numero di persone vaccinate e che hanno ricevuto il booster – ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera – ci aiuterà a consolidare la barriera costruita finora con oltre 108 milioni di somministrazioni dall’inizio della campagna vaccinale. Si tratta di decisioni prese a ragion veduta e coerenti con le disponibilità di dosi”.
Valentina Rossi

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