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Variante Chiron: il Covid impara a sfuggire all’immunità

Variante Chiron: il Covid impara a sfuggire all’immunità

Uno studio condotto in Svezia evidenzia come la “figlia” di Centaurus sia in grado di eludere anche i monoclonali

Se Omicron 5 resta ancora la variante prevalente nella attuale circolazione del virus Sars-CoV-2, l’attenzione degli studiosi si concentra però soprattutto sulle evoluzioni di Omicron 2, a partire dalla sottovariante BA.2.75, ribattezzata “Centaurus”.
La “figlia” di Centaurus, BA.2.75.2 o “Chriron”, attualmente in crescita, presenta in particolare 3 ulteriori mutazioni, 2 delle quali (R346T e F486S) consentono al virus di eludere in buona parte la capacità di neutralizzazione non solo degli anticorpi sierici, ma anche dei monoclonali.

Lo studio

I test sono stati condotti dagli scienziati svedesi del Karolinska Institutet, ma anche dal Politecnico federale Eth di Zurigo e dall’Imperial College di Londra.
Il team guidato da Daniel J. Sheward, affiliato all’istituto scandinavo e all’Università di Città del Capo, in Sudafrica, si è concentrato sulla valutazione della sensibilità delle varianti all’attività di neutralizazione svolta dal siero di alcuni donatori di sangue casuali di Stoccolma.
Il confronto è avvenuto su tre archi temporali diversi.

donatori di sangue
donatori di sangue

Il primo si riferisce ai campioni raccolti a novembre 2021, prima dell’emersione delle varianti Omicron.
Il secondo fa riferimento ad aprile 2022, quando si verificò l’ondata di contagi legata proprio a Omicron 1 e 2, quando erano già iniziate le somministrazioni delle dosi booster.
L’ultimo a settembre 2022, con Omicron 5 come variante dominante.
Ma i risultati, nei confronti di BA.2.75.2 sono stati simili.

Cosa è emerso riguardo Chiron

Tutti gli anticorpi sierici raccolti, indipendentemente dal periodo temporale di riferimento, hanno infatti mostrato una capacità di neutralizzazione di “Chiron” molto inferiore a quella che sono in grado di produrre verso altre varianti.
Più della metà (56%) dei campioni di siero di novembre 2021, per esempio, presentavano titoli di anticorpi neutralizzanti al di sotto del limite di rilevabilità contro Chiron.
La conclusione degli studiosi, analizzando l’insieme dei dati raccolti, è stata allora che questa “profonda fuga dagli anticorpi” possa suggerire una capacità di “eludere efficacemente l’attuale immunità umorale nella popolazione”.
Inoltre, tra gli anticorpi monoclonali testati, solo bebtelovimab si è dimostrato altamente efficace contro le varianti più recenti, mentre cilgavimab (anche in combinazione con tixagevimab) e sotrovimab hanno ridotto la loro potenza.

chiron

Covid: la situazione

Considerato che le sottovarianti di Omicron 2 sono in sia pure leggero aumento nell’ultima “flash survey” (il sondaggio lampo dell’Iss) italiana del 4 ottobre, l’attenzione verso BA.2.75 e le successive evoluzioni, secondo gli studiosi, deve dunque restare alta.
Anche perché, se i bollettini del Ministero della Salute hanno mostrato, dal 10 al 16 ottobre, un calo dello -0,29% dei nuovi contagi (841 in meno) rispetto ai 7 giorni precedenti (interrompendo il trend di crescita costante dell’ultimo mese), preoccupa il costante aumento del numero dei decessi .
Pur con un leggero rallentamento della curva (+27,1% contro il precedente +36,67%), sono infatti ben 469 le vittime negli ultimi 7 giorni contro le 369 registrate tra il 3 e il 9 ottobre.
32 sono anche i morti dell’ultimo bollettino giornaliero (quello emesso il 16 ottobre), quando i nuovi contagi sono stati 30.239, con un tasso di positività sui tamponi effettuati vicino al 17,2%.

Alberto Minazzi

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