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Un'Accademia per la lattoneria italiana

Un'Accademia per la lattoneria italiana

Nell’azienda di Porto Marghera (Ve) che incarna una delle pagine più importanti della storia della metallurgia italiana, nasce Zintek Academy, la prima per i lattonieri

Normalmente, quando si pensa ai lattonieri, si fa molta confusione.
Sono chiamati anche lamieristi, in alcuni paesi stagnai.
Vengono comunque quasi sempre definiti in relazione al materiale che trattano.
E quando si pensa a loro vengono per lo più  in mente tetti e grondaie, condotti, tubature o scossaline.
In realtà, la panoramica di quelli che possono essere i nomi che li definiscono e degli oggetti che riescono a realizzare è molto più ampia.
Dall’originale latta, questi artigiani hanno infatti conosciuto un’evoluzione tale da aver affinato non solo manualità e tecniche ma anche progettazioni e requisiti.

La Zintek Academy

Non è un caso che qualcuno abbia pensato che sia ora di dare ai lattonieri la possibilità di veder certificate abilità e competenze legate al loro lavoro.
Di andare oltre a una Scuola di formazione e di fare il passo successivo, creando  l’università della lattoneria, l’unico  vero ente certificato secondo la normativa UNI ISO 21001:2019 – standard internazionale di riferimento per le organizzazioni di istruzione e formazione (EOMS).


Si chiama Zintek Academy ed è il “primo organismo nazionale riconosciuto a proporre a lattonieri e installatori un iter specifico per ottenere la certificazione della propria professionalità attraverso corsi allineati alla prassi UNI/PdR 68:2019” – spiega l’amministratore unico dell’azienda Gianni Schiavon – Siamo convinti che questa professione diventerà sempre più centrale nel mondo dell’edilizia, nei progetti di nuova realizzazione e in quelli di restauro conservativo. Per questo abbiamo intrapreso questo percorso, complesso e impegnativo, che ha visto il coinvolgimento di tutte le risorse aziendali e delle loro capacità esclusive”.

Gianni Schiavon, amministratore unico di Zintek

 

Lo zinco-titanio e le nuove progettualità delle archistar

Zintek, operativa senza iterruzioni dal 1936, non produce e lavora latta o stagno ma un materiale particolare per l’architettura formato da zinco e titanio.
Con questo suo laminato resistente, malleabile, sostenibile e che non richiede manutenzione perché non arrugginisce, l’azienda veneziana, con le sue realizzazioni, si è fatta conoscere in tutto il mondo, passando da mera produttrice di questa lega ad azienda in grado di fornire consulenza progettuale e competenze specializzate.

I suoi tetti e le sue facciate in zinco e titanio hanno iniziato a imporsi non solo in Europa ma anche in Asia e in America e di recente l’azienda, alle cui spalle c’è il gruppo Cordifin, holding internazionale in grado di sostenere la responsabilità economica della gestione di grandi opere, ha aperto anche due showroom: uno ad Amsterdam e l’altro a Shangai.
Hanno scelto lo zinco-titanio e la sua azienda grandi archistar come Renzo Piano, che ha firmato il progetto e la realizzazione del Children’s Surgical Hospital di Entebbe, in Uganda, Zhu Ziaofeng, per la realizzazione del Panlong Tiandi Cultural and Arts Centre di Shanghai, Matteo Thun e Luca Colombo per il Davines Village di Parma e Maurizio Varatta per gli headquarters di Prysmian Group a Milano.

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Il Davines Village di Parma di Matteo Thun e Luca Colombo

Dalla Scuola all’Academy

Tra un grande progetto e l’altro, quell’idea originaria che aveva portato la Zintek a fondare, 19 anni fa, la prima Scuola di lattoneria in cui preparare e aggiornare i professionisti del settore, non è rimasta ferma.
E con l’evolvere dell’azienda, è mutata anche la consapevolezza di quale tipo di capacità e conoscenze siano oggi indispensabili a un lattoniere in grado di andar oltre al sapere artigianale per affiancarsi con la propria arte a progettualità complesse.
Da qui all’avvio di una vera e propria Academy destinata ai professionisti del settore il passo è stato breve, anche se non semplice.
“Lattonieri e installatori rivestono un ruolo fondamentale nella filiera costruttiva che porta alla realizzazione di un edificio – rileva ancora Gianni Schiavon –  lavorano il materiale di rivestimento, lo piegano e lo plasmano secondo il disegno dell’architetto, rispettando allo stesso tempo le prescrizioni di efficienza e sicurezza. Sono, in definitiva, gli artefici della buona riuscita e della longevità delle opere”.

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L’università della lattoneria

I corsi dell’Academy si terranno a Porto Marghera, Venezia, in uno show room in cui sarà possibile ogni tipo di lavorazione e prevedono cinque livelli.
Il primo è quello di lattoniere piegatore, seguito dai tre livelli successivi che riguardano il lattoniere installatore (cornici, coperture e facciate) e dal livello superiore di “mastro lattoniere”.
Alla fine dei corsi ci sarà un esame, teorico e pratico,  il cui superamento consentirà di acquisire il patentino professionale rilasciato in base alla normativa UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (“Requisiti generali per gli organismi che eseguono la certificazione delle persone”).
“Non si tratterà di una prova interna ma di un esame gestito da un ente terzo accreditato da Accredia, soggetto unico nazionale – sottolinea Schiavon – riconosciuto dallo Stato per attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica”.
I primi corsi di formazione per lattonieri della nuova Academy si sono tenuti a dicembre 2022 e a fine gennaio 2023; i partecipanti hanno poi superato l’esame di certificazione delle competenze, diventando così i primi lattonieri in Italia a ottenere il “patentino”.

Un commento su “Un’Accademia per la lattoneria italiana

  1. articolo molto interessante… bello come un dipinto di Keith Mayerson!


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