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Sogliola, il drone veneziano che sorveglierà le profondità dei mari

Sogliola, il drone veneziano che sorveglierà le profondità dei mari

Firmato da Fincantieri un memorandum d’intesa per collaborare con Saipem alla realizzazione di robot da utilizzare nei controlli subacquei

La situazione di estrema vulnerabilità delle infrastrutture critiche sottomarine, balzata all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale in base alle forti tensioni nel Mar Rosso, ha dato nuovo impulso alla ricerca nel campo delle tecnologie per facilitare la sorveglianza e il controllo subacqueo.
Va letta anche in questa prospettiva la firma del memorandum d’intesa tra Finacantieri, unico complesso cantieristico al mondo attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, e Saipem, leader globale nell’ingegneria e nella costruzione di infrastrutture per il settore energetico onshore e offshore.

Un’eccellenza nazionale

Sogliola è nata nei laboratori di Marghera della SonSub ed è già attiva a Trieste, dove ora Saipem la sta addestrando con l’intelligenza artificiale.
Il pesce piatto (si chiama Flatfisch) che fa attività di controllo e manutenzione delle infrastrutture sottomarine nel mercato energetico al servizio di importanti compagnie, diventerà infatti a tutti gli effetti un guardiano del mare.
Forse proprio a cominciare dal Mar Rosso, nelle cui profondità passano cavi e infrastrutture fondamentali per le comunicazioni mondiali..
Proprio ieri, nella sede dello Stato maggiore della Marina Militare, è stato sottoscritto un memorandum che si tradurrà nella valutazione di opportunità di cooperazione commerciale e industriale nell’ambito dei veicoli subacquei autonomi e della relativa integrazione con unità di superficie e subacquee, per promuovere e sviluppare le eccellenze nazionali e porsi così come punto di riferimento per un settore sempre più strategicamente centrale nel contesto geopolitico.

Cosa fa Sogliola

Sogliola, che essendo attiva già dal 2016, pur se in altri ambiti, ha già un rodaggio importante,  consente complicati interventi sottomarini senza la presenza di equipaggio.

sogliola
foto di repertorio

In base all’accordo, la società che l’ha prodotta e Fincantieri parteciperanno a programmi di rilevanza nel mercato italiano e internazionale nell’ambito della sorveglianza e controllo di infrastrutture critiche subacquee e alle attività di soccorso, mediante l’impiego di tecnologie specifiche complementari.
Le navi e i sottomarini di Fincantieri, cioè, si integreranno con il programma di sviluppo dei droni “Hydrone” di Sonsub.

Il drone in grado di monitorare i mari fino a 3 mila metri di profondità

L’attività di controllo e manutenzione delle infrastrutture sottomarine nel mercato energetico offshore ha del resto già visto l’impiego dei droni sottomarini residenti autonomi che Saipem, prima società al mondo, ha qualificato e commercializzato nei propri stabilimenti italiani.
Si tratta di droni, ribattezzati FlatFish, appunto “sogliola” in grado di operare per attività di intervento ed ispezione fino a 3 mila metri di profondità.
FlatFish è ora dotato dei più avanzati dispositivi di rilevamento e monitoraggio che consentono varie funzionalità.

Una sogliola intelligente e multi-missione

Tra queste, l’ispezione autonoma di condotte sottomarine e montanti, la raccolta di dati sottomarini dell’”internet delle cose” e il monitoraggio senza contatto dei sistemi di protezione catodica.

sogliola

La gestione del drone può avvenire da un “garage” sospeso per il lancio e il recupero o essere permanentemente residente sottomarina per la ricarica e la programmazione.
Il drone-sogliola ha una velocità di ispezione tipica di 2 nodi e un’autonomia di 12 ore per attività di ispezione tipiche e fino a 50 km in modalità completamente operativa e senza alcun collegamento via cavo. Grazie alla sua intelligenza artificiale integrata, ha capacità multi-missione e di ispezionare l’intero dominio sottomarino con indagini acustiche, monitoraggi ambientali e di eventuali perdite, rilevamenti visivi, raccolta dati e ricostruzione visiva tridimensionale.

Le possibili applicazioni

I droni di Saipem sono pensati per dare risposte tecnologiche in vari settori.
Si va dall’ispezione, intervento e manutenzione su attrezzature e componenti nel settore energetico offshore, al monitoraggio di infrastrutture quali, per esempio, tunnel di attraversamento dei fiordi e ponti di collegamento tra coste prospicienti.
Ancora, possono essere utilizzati per lo svolgimento di attività di supporto, ispezione e intervento negli impianti per l’allevamento ittico, la ricostruzione digitale della morfologia del fondale marino, ma anche il monitoraggio della qualità dell’acqua e gli interventi di emergenza e primo soccorso subacqueo. FlatFish, o Hydrone-S, è il più piccolo dei tre modelli che compongono la gamma di droni, che possono essere utilizzati in fondo al mare in maniera stanziale, continuativamente fino a 12 mesi.

Alberto Minazzi

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Tag:  droni, mare

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